Tra dischi rinviati a data da destinarsi, concerti cancellati e tour sospesi fino al prossimo decreto legge (o forse al prossimo anno), artisti, produttori, agenzie di booking e addetti ai lavori sono tutti quanti alla finestra. E c'è chi fuori dal vetro ha intravisto, e decis di riproporre, nuove possibilità, soluzioni più o meno creative e fantasiose, tipo il drive-in per intenderci. E poi ci sono i vecchi metodi ritornati attualissimi: come i concerti virtuali all'interno dei videogiochi, che da Second Life in poi, anche se non molti lo sanno, ci sono sempre stati.
La settimana scorsa vi abbiamo parlato del lancio sui generis del nuovo singolo di Zollo su Animal Crossing, che, nonostante la genialata della sua semplicità, non è un caso isolato. E non solo perchè la notte prima si era tenuto il concertone di Travis Scott su Fortnite, una roba gigantesca che ha registrato qualcosa come dodici milioni di utenti/giocatori/spettatori (contando le successive "repliche").
Pur avendo fatto un sacco di clamore mediatico, Travis Scott non è stato il primo in assoluto a tenere un concerto su Fortnite. Più di un anno prima, era stato Marshmello, dj e producer americano "travestito" da dolcetto per grigliate, a fare un dj-set sulla battle-royal per eccellenza degli ultimi anni. Certo, il risultato rispetto a quanto fatto da Travis Scott, appare parecchio più umile, ma a giudicare dalle quasi cinquanta milioni di visualizzazioni che il video montato di questa esibizione ha raggiunto dal 2 febbraio 2019 a oggi, non è stato neanche un passo falso.
Il concerto in realtà virtuale, cui le piattaforme di gaming online prestano le proprie piattaforme e le proprie realtà, non è meglio o peggio di un live musicale: è un'esperienza di diverso tipo, che coinvolge lo spettatore (più o meno) solitario da casa in maniera del tutto diversa. Di certo, paiono dimostrare gli ultimi show, è in grado di generare un alto tasso di engagement.
Apriamo il capitolo Minecraft: uno dei giochi dal maggior l’impatto culturale degli ultimi dieci anni (non a caso riviste di settore lo hanno eletto “igioco più rappresentativo del decennio 2010-2019). Minecraft nelle ultime due settimane è diventato una vera e propria succursale del Coachella, una sorta di Primavera Sound col pad alla mano. Hanno iniziato, con l’evento benefico Nether Ment gli American Football, che, pure nella loro versione a mattoncini, ci hanno fatto stringere. Allo stesso modo, un paio di giorni fa, si è svolta forse l’edizione più epica di sempre del Block By Blockwest, il festival su Minecraft che ha visto sul “palco” la leggenda dei Massive Attack.
Per rimanere su nomi molto noti, i Korn hanno tenuto un concerto la scorsa estate nell’arena di Adventure Quest 3d (AQ3D), un gioco infinito online in cui milioni di giocatori portano i propri personaggi iconici a sfidarsi a suon di mazzate, magie e evocazioni varie. La band californiana ha letteralmente dato alle fiamme il palco virtuale della Battle Concert Arena in un tripudio di nu metal, kitsch e visioni fantasy di rara potenza.
Purtroppo, in Italia non tutti hanno una potenza di rete adatta per mandare in streaming un concerto: a volte non si riesce a fare una videolezione su Zoom, figurati seguire un live su Fornite. In realtà una soluzione anche a questo c'è, e ci pensano sempre i videogiochi. Come ha evidenziato Yotobi in uno dei suoi video più riusciti del suo canale di gaming anni fa, in Sacred 2: Fallen Angel c’era addirittura una specifica quest, ovvero una missione, organizzata dai membri dei Blind Guardian. Ancora una volta il metal si impone come genere apripista (anziché conservatore, come spesso è catalogato). In questa missione dovevi girare in vari dungeon e combattere i mostri per recuperare gli strumenti e fare in modo che i Blind Guardian potessero svolgere senza problemi il proprio concerto. Premi della quest? Una caterva di punti esperienza e, soprattutto, la fruizione di un concerto praticamente unico nel suo genere.
In questa carrellata di esperienze di gaming e live dobbiamo assolutamente citare la sessione del concerto dell’Atto III di Kentucky Route Zero, una delle opere più significative e importanti degli ultimi anni, un progetto di lunga durata che abbraccia cinema, arti visive e teoria della letteratura, come potete vedere qui sotto.
A proposito di potenza evocativa, ci stavamo quasi scordando di Dreams, magnifica esclusiva di Sony di cui abbiamo parlato anche su Dailybest qualche tempo fa. Dreams è, per farla breve, una piattaforma che ti dà la possibilità di creare ciò che vuoi, con l’unica regola della propria fantasia. Ed è chiaro allora che la musica rivesta un ruolo preponderante in questo gioco, come hanno dimostrato gli stessi sviluppatori Media Molecule in un bel video.
E in Italia? Possibile siano stati solo Zollo e Ketama126 a capire le potenzialità del mezzo? Nonostante non possiamo certo definirci all'avanguardia in questa (relativamente nuova) realtà, in questi giorni abbiamo avuto una bellissima sorpresa. Quei matti dei Mombao, per “sopravvivere” alla quarantena e all’impossibilità di suonare assieme, hanno deciso di realizzare un concerto su Rust.
Rust è forse uno dei survivor cooperativi più famosi di tutti in tempi, in cui si interpreta un naufragio su un’isola deserta e si cerca di sopravvivere. Il gioco può anche essere vissuto con altri giocatori ed è qui che i Mombao hanno deciso di fare il “colpo gobbo”. Domenica si sono dati appuntamento sul server italiano e hanno tenuto, con sincronizzando gli orologi (e considerando pure gli eventuali imput-lag) un concerto sulla spiaggia. Però sono solo giochini, vero?
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L'articolo I concerti nei videogiochi sono realtà (aumentata) da un pezzo di Mattia Nesto è apparso su Rockit.it il 2020-04-30 09:54:00
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