Tropico del Capricorno, decimo album in studio e altro capitolo fondamentale della carriera artistica di Guè che con questo disco non solo conferma il suo status di icona del rap, ma lo arricchisce ancora di più dandoci una visione (la sua ovviamente) sempre più sofisticata della musica e della cultura: Picasso audio, così si definisce umilmente nella canzone con Shiva.
Tropico del Capricorno è un racconto in cui immergersi, una narrazione senza filtri; già il titolo evoca una geografia immaginaria di un mondo invece reale, fatto di successo e delle sue inevitabili contraddizioni che l’artista ci racconta, alternando eccessi a riflessioni molto intime, profonde, senza abbandonare il suo stile autentico e crudo e il suo solito potente e inossidabileflow. Eppure,eppure qualcosa sembra cambiato. È la Vibe, come spiega nella seconda traccia, che segue il singolo già hit Oh Mamma mia, con la partecipazione di Rose Villain e che omaggia Che soddisfazione di Pino Daniele. C’è una nuova vibe, che questo disco porta con sé, forse un po’ più dolce e romantica.
Da sempre immerso nella contemporaneità e vero e proprio appassionato di arte, arti e cose belle,in ogni disco e in ogni traccia di Guè ci sono sempre tantissimi riferimenti e citazioni letterarie, cinematografiche, artistiche, di moda e di costume. E questo Tropico del Capricorno è come una nuova mappa del pensiero e della cultura non solo musicale, dell’artista, è una mappa delle sue passioni e di tutte le cose che gli piacciono e di cui si circonda. Immancabile per esempio il brano che ti fa volare in Giamaica, Nei tuoi skinny con Frah Quintale, o quello che evoca il rap west coast degli anni 90, Nei DM, con Ernia e Tormento, sound bellissimo. E con Le tipe non manca nemmeno il suo tributo sincero alle donne, tutte.
Duetta con Ele A (bravissima) in Gazelle, un brano morbido e dolce che omaggia un mito dello streetwear anni 90 che da iconico brand di scarpe diventa il simbolo di una nostalgia che attraversa e accomuna intere generazioni. Brani bellissimi e intensi sono Meravigliosa con gli Stadio e il campione di Acqua e Sapone e Movie con Geolier, dove l’emotività e il sentimento prendono il sopravvento su tutto.
Con la produzione dell'album nelle mani di Sixpm e Chef P, le collaborazioni pregiate e ormai rodate di Big Fish e Bassi Maestro e con la presenza dell’americano Harry Fraud in Pain Is Love, l’album racchiude una varietà tale di suoni, campioni e beat da riuscire a spaziare tra diversi generi musicali e diverse decadi senza perdere il filo logico e musicale, senza perdere la linea del Tropico. Tra eccesso e introspezione Tropico del Capricorno è anche una riflessione sulla vita contemporanea di un artista contemporaneo. La traccia Akrapovič (feat. Artie 5ive) usa la metafora dei motori e delle auto per parlare della potenza del rap e della vita stessa, mentre inKalispera con Ghali e Tony Effe, Guè mescola poetiche e stili creando una traccia leggera e ricca di significato.
L’album si chiude con un'energia e una vibe tutte introspettive e personali; Guè non ha mai avuto paura di mettere a nudo le sue emozioni oltre ai suoi pensieri e anche oggi nelle ultime due tracce, Non lo so (feat. Chiello) e soprattutto Astronauta, Guè da solo sulla traccia, mostra i suoi lati più vulnerabili e conferma di essere un narratore autentico del suo tempo. La G La U La E Pt. 3 è un vero e proprio regalo ai fan storici di questa saga iniziata con il suo primo disco Il ragazzo d’oro, passando per il disco Guesus con la parte due, fino ad arrivare qui, alTropico del Capricorno.
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L'articolo "Tropico del Capricorno" di Guè è una questione di vibe di Carlotta Fiandaca è apparso su Rockit.it il 2025-01-13 10:17:00
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