Un pezzo e via: le dieci one hit wonder più clamorose della musica italiana

Artisti che ne hanno imbroccata una e poi sono spariti, tormentoni non più ripetuti, pezzi impressi indelebilmente nell'immaginario collettivo: ecco 10 canzoni famosissime che i loro creatori non sono stati in grado di bissare

Valeria Rossi, la voce di "Tre parole"
Valeria Rossi, la voce di "Tre parole"

All'estero hanno il nome di one-hit wonder, che subito ci sbatte in faccia quello unico risultato raggiunto nella loro carriera. In Italia preferiamo il termine meteora, un po' più evocativo, visto il richiamo a un immaginario astronomico, ma non per questo più edificante: sono quegli artisti che hanno raggiunto un picco nella loro carriera, si sono trovati sulla vetta, nel punto più alto possibile, salvo poi tornare a terra senza più poter ritornare ai fasti di quell'unico momento di fama, anzi, rimanendo per sempre "Nooooo ma tu sei quello di [inserire titolo canzone famosissima qui]!!!".

È un destino infausto e, allo stesso tempo, un monito di quanto possa essere fugace la fama. "Sic tranist gloria mundi", direbbe qualcuno di studiato. "Dalle stelle alle stalle", chi invece preferisce la spietatezza. Che poi, in realtà, non sempre è così, visto che non è solo da un botto che si può valutare la carriera di un artista. Qua ne abbiamo raccolti dieci che hanno avuto un successo impareggiabile con un solo brano, al punto da oscurare tutto il resto della loro discografia, e che ancora abbiamo marchiato a fuoco, volenti o nolenti, nel nostro cervello.

Marco Ferradini – Teorema

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"Fuori dal letto?". "Nessuno è perfetto". Lo scambio tra Aldo, Giovanni e Giacomo al supermercato in Chiedimi se sono felice è forse ancora più noto della canzone che fa da motore a tutto lo sketch, Teorema di Marco Ferradini. La canzone mette al centro le parole un uomo scottato dall'amore, che si trova quindi a rimettere in discussione il suo modo di vivere le relazioni per non dover più soffrire, riassumibile nel verso: "Prendi una donna, trattala male". Poi la canzone stravolge questa prospettiva, riaggiustando il tiro rispetto al manifesto del gaslighting che rischiava di diventare. Nonostante le collaborazione con Lucio Dalla, Riccardo Cocciante, Mina e moltissimi altri, Marco Ferradini non riuscirà mai a slegarsi da questa canzone con altri successi di pari livello. 

Gruppo Italiano – Tropicana

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Accanto a Vamos a la playa dei Righeira, c'era un'altra canzone che ha infestato le orecchie di chi ha vissuto quell'estate del 1983. Loro si chiamavano Gruppo Italiano, un nome così vago che pare non abbia portato fortuna per gli anni a venire (anche se The Band dimostra che si può costruire una carriera della madonna col nome più didascalico di sempre), e la canzone era Tropicana. Brano che, proprio come Vamos a la playa, è stato spesso frainteso: su una melodia allegra e innocente passano le immagini di un vulcano in eruzione, un disastro impossibile da contenere, mentre noi siamo inebetiti dal jingle che passa in televisione e ci dice "Bevila perché è Tropicana, yeah!".

 

Jalisse – Fiumi di parole

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Potevano forse mancare? La storia dei Jalisse continua a essere notissima e a tornare calda sotto ogni Sanremo, occasione in cui loro, imperterriti, continuano a proporre alla direzione artistica del Festival un brano senza mai essere selezionati. Va avanti così, almeno pare, dal 1997, quando la loro Fiumi di parole vinceva sul palco dell'Ariston davanti ad Anna Oxa, Massimo Ranieri, Fausto Leali e pure una certa Laura non c'è di Nek. Impossibile non fare il tifo per loro e perché vengano prima o poi richiamati: daje Jalisse, magari il 2024 è l'anno buono.

Gazosa – www.mipiacitu

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Età media della band al suo debutto: 14 anni. Qualcuno potrebbe pensare a una sorta di Hanson italiani, e vista com'è andata la storia, non è un paragone troppo azzardato. I Gazosa sono precocissimi, e ad accorgersi del potenziale c'è l'occhio esperto di Caterina Caselli, che produce il loro primo album nel 2000. L'anno successivo è quello del botto, l'unico, con un brano di quell'ingenuità giovanile un po' sincera e un po' da signor Burns dei Simpson vestito da adolescente: www.mipiacitu, arrivato dopo la vittoria del gruppo a Sanremo giovani. Sarà una dei tormentoni di quell'anno, complice il suo utilizzo in uno di quegli spottoni telefonici dell'epoca. L'anno scorso la band ha provato a rilanciarsi con una reunion, ma non è che sia andata benissimo. 

Valeria Rossi – Tre parole

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La one-hit wonder per eccellenza, che da quel luglio 2001 – suo malgrado in una delle pagine più nere della storia recente italiana – ha preso un intero monolocale nel nostro cervello con sole tre parole, le più banali quando si parla di musica pop: sole, cuore, amore. Eppure è questo aspetto a darle una nota di genialità, sperando di non far infartare nessuno: esasperare la rima più facile possibile così da trasformarla comunque in un successo mostruoso. ChatGPT non riuscirebbe a immaginarla, forse per quello non possiamo non esserne un minimo affezionati.

DJ FrancescoLa canzone del capitano

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Uno dei nepo baby più noti della musica italiana, Francesco Facchinetti si presenta agli inizi come DJ Francesco, forse per mascherare almeno un minimo il suo essere figlio di Roby Facchinetti dei Pooh. Lo lancia Claudio Cecchetto con quello che è il singolo più venduto del ventesimo secolo (ed è un record definitivo, visto che la classifica dei singoli non esiste più dal 2008), La canzone del capitano. Poi la sua vita prende altre direzioni, che vanno dal diventare un talent scout, manager e pure agente FIFA, senza dimenticare il fatto di poter dire di essere stato menato dal campione di MMA Conor McGregor. Roba che se ci facesse una canzone potrebbe tranquillamente bissare il successo.

Sugarfree  Cleptomania

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Gli Sugarfree vengono da Catania e nel 2004 infestavano MTV con un video che vedeva protagonisti vari comici di ZeligOff, che se non coglieva in pieno lo zeitgeist di allora poco ci mancava. Il brano in questione era Cleptomania, loro singolo di debutto che sarebbe diventato l'unico vero sigillo del loro successo, senza che le successive CromosomaSolo lei mi dà o l'omonimo brano per il film Scusa ma ti chiamo amore riuscissero a ripeterlo. Comunque riuscire a rendere ancora gettonatissimo al karaoke una canzone dal titolo così cacofonico non è mica una roba da poco.

 

Luca Dirisio – Calma e sangue freddo

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E sempre per rimanere in tema Zelig, il comico Sergio Sgrilli aveva questa battua: "Amo la coerenza di Luca Dirisio, che ha partecipato a un solo Festival di Sanremo cantando Sparirò: e in effetti...". Sparirò è del 2006 ed era già in un momento di fase calante, visto che il successo del cantante abruzzese era arrivato due anni prima con Calma e sangue freddo, ancora oggi il suo brano più riconoscibile. Da segnalare anche il singolo L'isola degli sfigati, brano che voleva criticare quello stesso reality show a cui poi Dirisio avrebbe partecipato qualche anno dopo. Ah, questo pazzo, pazzo show business...

Il Genio – Pop porno

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Sarà il titolo shock, sarà la melodia ipnotica, sarà il timbro quasi alieno della cantante Alessandra Contini, sta di fatto che Pop Porno esplose nel 2008 e da lì continua a ripresentarsi periodicamente nella nostra testa senza che possiamo fare niente per scacciarlo. Il brano è a firma de Il Genio, duo formato dalla già citata Alessandra e da Gianluca De Rubertis degli Studiodavoli, uno che ha collaborato con Federico Fiumani, Amanda Lear e Mauro Ermanno Giovanardi. Iconico anche il videoclip della canzone, un inquietante omaggio a Vivre sa vie di Godard.

Morgana Giovannetti – Il pulcino Pio

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Se non vi siete mai svegliati tutti sudati nel cuore della notte urlando: "IN RADIO C'È UN PULCINO" o mentite, oppure siete abbastanza fortunati da non essere stati troppo esposti a quel momento di follia collettiva che nel 2012 portò un animale innocuo come un pulcino o soggiogare tutta l'Italia. Il pulcino Pio è una creatura realizzata da Radio Globo, con la voce di Morgana Giovannetti velocizzata e pitchata a diventare melodia diabolica. Va detto però che il brano non è italiano, ma di un adattamento di una filastrocca nota in tutta l'America latina come O Pintinho Piu o El Pollito Pio. Insomma, non saremmo riusciti a schivarla in nessun caso. 

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L'articolo Un pezzo e via: le dieci one hit wonder più clamorose della musica italiana di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2023-10-09 12:36:00

COMMENTI (2)

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  • Baliverna14 mesi faRispondi

    A me vengono in mente alcuni casi eclatanti di "una e basta".
    "Feelings" di Morris Albert (1974). Successo planetario imperituro, ma non so se abbia cantato altre canzoni.
    "Marina" di Rocco Granata (1959). Strepitoso successo, mai dimenticato. Qualcuno ricorda qualche altra sua canzone? E ne ha cantate....
    "Il ballo di simone" di Giuliano e i Notturrni (1968), gruppo che sarebbe caduto nell'oblio se non fosse per questo grande successo, che tutti conoscono. E' il rifacimento di una canzone americana, ma è indubbiamente ben eseguita, forse addirittura meglio dell'originale.

  • LisaGrossi14 mesi faRispondi

    Spariti non proprio, continuano a fare musica anche se non hanno mantenuto il successo