Quando nel 2016 Axl e Slash fecero la pace per riformare lo zoccolo duro dei Guns n' Roses, noi spettatori abbiamo ricevuto una grande lezione: non esistono più cose sacre che il vil danaro non possa riparare, come quei vasi giapponesi rotti che vengono saldati con l'oro e acquistano valore (cercate "kintsugi" se non sapete di cosa si parla). Loro, ironicamente, ribattezzarono la propria riappacificazione con un tour chiamato "Not in this lifetime", citando le parole di Axl che durante un'intervista qualche tempo prima aveva così espresso la possibilità della reunion della band.
Quando abbiamo saputo della pace tra Fedez e J-Ax - ma pure tra Fedez e Rovazzi - non siamo stati colti da magistrale sorpresa solo per il fatto che ormai siamo avvezzi ai grandi ritorni che durano il tempo di un contratto, di un evento e poi arrivederci e grazie. Insomma, per un concerto hanno fatto pace pure i Pink Floyd che sono tornati insieme nella formazione a quattro con Roger Waters e David Gilmour per beneficienza durante il Live 8 del 2005 e poi sono tornati a far volare le tradizionali frecciate e coltellate a distanza, quindi un po' di pace non si nega a nessuno.
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Tanto più che stavolta la pace, ovviamente amplificata per mezzo social, tra i due autori di una delle pietre miliari dell'imbarazzo quale Comunisti col Rolex, è avvenuta dopo che Fedez ha dovuto affrontare un tumore, che gli ha fatto di certo rivalutare priorità e importanze, tipo che non c'è tutto questo tempo nella vita per portare rancore a qualcuno, anche perché dietro l'astio c'è sempre un sentimento, quindi tanto vale fare un passo laterale e, una volta raggiunta la maturità, riniziare i negoziati.
I due rapper litigarono nel 2018 a causa di presunti magheggi di un loro collaboratore di cui erano a conoscenza sia J-Ax che Rovazzi ma non Fedez, che era a LA in procinto di diventare padre. Quando seppe s'incazzò e tagliò i ponti. Ora, perlomeno con J-Ax è pace fatta, abbraccioni e un evento benefico a Milano in cui i due suoneranno insieme. Con Rovazzi ancora la cosa non è chiarissima ma di sicuro quando ne avremo la certezza sarete i primi a saperlo, non vorremmo turbare il vostro sonno.
Avete visto, voi sempre in malafede? A volte le riappacificazioni nascono anche dal cuore, mica solo dalla grana. E in Italia ce ne sono state un bel po', fin dai tempi del Clan di Adriano Celentano con gli esuli Don Backy e Gino Santercole, nipote del boss in persona, che arrivarono a scrivere nell'81 una canzone dedicata proprio ad Adriano dal titolo Adriano t'incendierò, evidentemente poco lusinghiera e piena d'astio nei confronti del padre padrone dell'etichetta. Santercole era legato a doppia mandata a Celentano avendo sposato la sorella di Claudia Mori, Anna, e poi avendo divorziato in modo burrascoso. Insomma, per farla breve, famosa è la riappacificazione televisiva a Fantastico 8 in del 1987 in cui Celentano invita Santercole e gli fa cantare proprio la canzone incriminata. Pace durata uno sputo, seguita da rancori mai sopiti del duo Santercole Backy nei confronti del pigmalione.
Di certo più organizzata è stata la pace fatta dai Pooh e Riccardo Fogli dopo una vita di occhiatacce in seguito all'abbandono dell'ex voce e basso della band che all'inizio degli anni '70 s'innamorò di Patty Pravo e per lei lasciò sia la moglie Viola Valentino che il gruppo di Facchinetti Senior. Pare - ripeto, pare - che uno dei veri motivi dell'abbandono fosse che i Pooh avevano deciso di far cantare la hit Tanta voglia di lei a Dodi Battaglia invece che a lui e Fogli, incalzato da Patty, prese la via della porta. La stessa via, in senso inverso che fece 40 anni dopo per la reunion con Roby Facchinetti, Dodi Battaglia, il compianto Stefano D'Orazio e Red Canzian per un gigantesco tour che ha segnato di fatto la fine del gruppo. Di recente sia Fogli che Battaglia hanno a più riprese tentato di riunire la band in onore di Stefano morto nel 2020 ma Facchinetti pare sia stato irremovibile, faccenda conclusa.
Che dire di Al Bano e Romina? Chi si sarebbe mai aspettato che dopo il divorzio del boss di Cellino San Marco con la moglie Power nel 1998, i due si sarebbero rivisti insieme a cantare Felicità nel 2013, per una collaborazione che saltuariamente continua tutt'oggi? Purtroppo i motivi della primigenia rottura sono da ricercarsi in un lutto che ha colpito la coppia, la scomparsa della figlia Ylenia nel 1995 a New Orleans, mentre la pace fu siglata in un concerto a Mosca, dove i due sono celebrati come dèi pagani.
Altra pace siglata da manager e accordi contrattuali è quella tra l'altra formazione epica nell'Europa dell'est, i Ricchi e Poveri in versione quartetto con Angela e Angelo insieme a Franco e Marina, che non si esibiva con loro dall'81. Si parla di litigate tremendissime tra lei e Angela, tradimenti, storie turpi che poi il tempo ha appianato (per così dire). Una reunion a progetto lanciata nel 2020 ma purtroppo rovinata dal covid, che ha annullato i tanti impegni del rinnovato quartetto fino a diventare di nuovo un duo (Angela e Angelo), togliendo di torno sia la redenta Marina Occhiena che Franco Gatti, il baffo che era uscito dal gruppo dopo un lutto familiare nel 2016. I tanti fan sparsi per il mondo della band non si danno pace per aver perso la reunion a tempo del gruppo e non vorremmo che dietro il ritorno a duetto ci fossero ragioni di altro, inenarrabile tipo.
E i Litfiba che hanno ascoltato la canzone di Elio e le Storie Tese e sono tornati insieme dopo essersi dedicati a progetti paralleli e carriere soliste per un ultimo tour che sta vedendo in questi giorni insieme Piero Pelù e Ghigo Renzulli? Anche per questo tour finale, i molti fan avrebbero preferito vedere nella band anche lo storico bassista Gianni Maroccolo e lo storico tastierista Antonio Aiazzi, come già è stato nel 2013 quando la band si è riunita per portare in tour la Trilogia del Potere, ovvero gli album dal 1983 al 1989 che hanno fatto la storia della new wave italiana prima che Litfiba diventasse il marchio dii un certo rock ruspante e tamarro.
Una delle momentanee riappacificazioni più incredibili della storia musicale italiana di un certo tipo è quella che ha visto nello stesso palco (ma non a suonare) Giovanni Lindo Ferretti, Massimo Zamboni, Danilo Fatur e Annarella Giudici, ovvero i CCCP nel 2014, quando in occasione della presentazione del libro e della mostra Annarella Benemerita Soubrette, si trovarono tutti insieme a parlare dell'esperienza fondamentale dei CCCP e poi di nuovo Ferretti e Zamboni insieme in un reading nel 2015 (Max Collini era presente e ce l'ha raccontato qui). Quella tra i due CCCP prima e CSI poi è stata una delle separazioni più sofferte in ambito indipendente/alternativo ed è stata causata da una rottura politica, elemento che stava alla base della poetica delle due formazioni. Non sembra che i due potranno mai più fare musica insieme al momento, ma di sicuro un concerto con la voce che fa tremare le fondamenta di Ferretti e la chitarra grattugia di Zamboni sarebbe un evento da pelle d'oca.
Insomma, qualche esempio dei più noti, perché specie nel mondo indipendente dove di soldi ne girano assai meno che nel circuito pop, molte sono state le litigate che hanno portato a divisioni tra band, meno le storie di pace siglata tramite un concerto o un disco. Ma insomma, se anche Omar Pedrini e Francesco Renga hanno fatto la pace e cantato insieme Sangue impazzito dei Timoria, se Miro Sassolini e Federico Fiumani hanno condiviso di nuovo Siberia, allora tutto può succedere. Mentre ci aspettiamo che scoppi la pace tra Loredana Bertè e Renato Zero, cresciuti insieme, migliori amici un tempo e ora rinnegati, ma anche tra Tommaso Paradiso, Marco Rissa e Marco Primavera per tornare a fare i Thegiornalisti di Fuoricampo, ci "godiamo" il ritorno di Fedez e J-Ax. Buona estate a tuttƏ.
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L'articolo Uomini di poca fedez: storie di riappacificazioni musicali che sembravano impossibili di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2022-05-24 09:46:00
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