Venticinque, episodio 17: Iosonouncane, altro da tutto

Nel 2015 l'Italia scopriva grazie a "Die" di avere un artista unico e irripetibile. Ora, nel suo studio bolognese, Jacopo Incani, in arte Iosonouncane, racconta la sua storia e la sua idea di musica come mai ha fatto prima nella puntata che segna il ritorno del podcast di Rockit e Life Gate

"Ero veramente incazzato nero. In quel momento la mia attitudine era del tipo 'adesso vengo e faccio la mia roba, vengo e vi dò dei colpi'. Doveva essere chiaro a tutti che non stavo venendo in pace".

Jacopo Incani ti guarda dritto in faccia mentre ripercorre la propria storia, dagli anni a Bugerru fino all'epopea dei Adharma, e poi le giornate interminabili nei call center bolognesi e La Macarena su Roma, con le sue mille date in giro per l'Italia, spesso senza un camerino e magari senza nemmeno un palco. Non è timido, Iosonouncane, non è nemmeno scontroso come molti l'hanno descritto in questi anni ("Non sono un burbero, c'è sempre stato un grande fraintendimento su questo", dice). È semplicemente altro, altro da tutto.

È un artista unico nel panorama italiano, che senza mai fare compromessi ha alzato l'asticella per tutti. È lui il protagonista della diciassettesima puntata di Venticinque, il podcast di Rockit e Life Gate Radio che torna per la sua terza e ultima stagione, tutti i mercoledì. La trovate in questo articolo, e su tutte le piattaforme di streaming, assieme alle sedici puntate precedenti. Un episodio – scritto come sempre da Dario Falcini, Giacomo De Poli e Marco Rip – del tutto inedito, interamente registrato negli studi bolognesi di Iosonouncane – che ha da pochi giorni pubblicato un nuovo disco assieme a un grande artista, il conterraneo Paolo Angeli –, che si racconta come non aveva mai fatto prima.

"Per me il successo è semplicemente potermi comprare quel synth che desidero tanto, e che mi fa lavorare meglio il suono che ho in mente", dice, in uno dei passaggi più intensi dell'episodio. "È avere la grandissima fortuna di poter continuare a fare questo mestiere e farlo come come io desidero farlo. Tutti gli gli altri aspetti del successo, essere riconosciuto per strada o cose così, mi mettono molto in difficoltà e quindi cerco di evitarli".

L'anno al centro del suo racconto è il 2015, quando il suo secondo disco Die provocò un piccolo choc nell'immobile discografia di casa nostra. a Venticinque lo racconta anche l'amico Colapesce, suo fan della primissima ora, che conferma come Jacopo e il suo approccio alla musica siano stati fondamentali per trovare una direzione artistica di cui fosse completamente soddisfatto.

Iosonouncane a MI AMI 2015 - foto di Alessandra Sozzi
Iosonouncane a MI AMI 2015 - foto di Alessandra Sozzi

"Poteva andare tutto bene, oppure poteva essere un disastro", ricorda Jacopo, che ci fa sentire le tracce originali del disco e la prima versione del capolavoro Stormi, oltre a raccontarci aneddoti imperdibili sulla genesi (del tutto sarda) di quell'album seminale. Jacopo, a questo punto, dona e Venticinque una serie di gemme preziosissime per ogni fan di questo artista unico. Al pc, davanti a noi, apre la cartella contenente le prime prove dei pezzi che avrebbero poi composto Die, con una pionieristica Stormi risalente addirittura al 2011. 

Quel disco nacque da un bisogno, quello di riannodare il cordone ombelicale con la sua Sardegna, e da un'intuizione. "Mi ricordo, ero qua a Bologna e stavo lavorando al beat di Tanca, che era veramente solo una cassa dritta e un basso che faceva un do. Avevo fumato tantissima erba, perché all'epoca fumavo ancora tanto, e mi venne l'idea di campionare e montarci sopra dei tenori sardi, l'effetto nel mio cervello fu dirompente. Fu proprio un è un azzeramento, un punto a capo enorme".

Jacopo torna così a casa, scopre che la "seconda voce" di cui ha bisogno ("era la controparte femminile era come dire la sirena che doveva cantare in Die") è quella di sua cugina Serena. Scopre che nelle radici stanno molte delle risposte. 

Iosonouncane a MI AMI 2015 - foto di Alessandra Sozzi
Iosonouncane a MI AMI 2015 - foto di Alessandra Sozzi

Scopriamo così i primi titoli di lavorazione delle tracce iconiche di quel disco: Finalone, Intermezzo, Trequartone. Scopriamo il rapporto che Jacopo ha con Stormi, il pezzo più famoso della sua produzione. "È una canzone che trovo bellissima e che sono contento di aver scritto, la rivendico totalmente. È una canzone stortissima: è tutto fuorché pop nella struttura perché non ha una strofa, non ha un ritornello. È contorta e tortuosa, quando la suonavo dal vivo il pubblico cantava le prime due frasi e poi non ce la faceva più".

Jacopo sorride, un po' amaro, se pensa alla percezione che quel pezzo ha dato di lui. "Per via di Stormi e per ragioni anagrafiche io sono finito nel calderone dell'itpop. Ma se ci pensate sarebbe veramente folle accostare Tanca all’itpop, o Buio, o qualsiasi altro pezzo di Die. Anche Stormi, in realtà, perché la struttura musicale di Stormi è la negazione esatta di quello che l'itpop. In quel 'calderone' ci sono tanti artisti che stimo, quello che mi dà fastidio è la spregiudicatezza e l'incoscienza con cui quel termine si è utilizzato, come una specie di sinonimo di nuova musica leggera italiana".

La puntata va verso la conclusione, si parla di Ira, il suo ultimo disco "colossal", delle sue ispirazioni, del suo modo di vedere l'arte. Iosonouncane conclude i suoi ragionamenti rendendo ancora più evidente come la sua traiettoria artistica non c'entri nulla con quella di chiunque altro. E questo la rende ancora più speciale. "Per me lavorare sulla musica è la cosa più preziosa. Ricercare i suoni, scomporre, registrare per cercare di comprendere i timbri, vedere cosa accade dentro a quella dimensione. Mi piace tantissimo fare i concerti, ma è una roba alla quale potrei rinunciare senza nessun tipo di contraccolpo. Non potrei invece mai rinunciare a scrivere musica, registrarla, lavorare sui suoni. Quella cosa sarebbe equivarrebbe a non vivere più, a non essere più". 

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L'articolo Venticinque, episodio 17: Iosonouncane, altro da tutto di Dario Falcini è apparso su Rockit.it il 2023-06-14 10:30:00

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