«Ciao. So che probabilmente è difficile ottenere una risposta, ma io sono Arianna in arte Ariete, ho diciassette anni e abito vicino Roma e scrivo tanto compongo tutte le mie canzoni da sola con chitarra e pianoforte e vorrei farvi sentire qualcosa». Iniziava così il messaggio (o spam...) che alcuni anni fa Ariete aveva mandato a tutte le etichette di cui fosse riuscita a recuperare un contatto. Non le importava chi avrebbe pubblicato la sua musica. Chiedeva solo di poter suonare dal vivo. Non era tanto, eppure per lei era tutto quel che contava.
Quello che sarebbe successo dopo, non poteva proprio aspettarselo. Eppure è tutto vero, ed è accaduto incredibilmente in fretta. Lo ripercorriamo assieme alla protagonista nel nuovo episodio di Venticinque, la prima di cinque puntate inedite (chi saranno gli altri protagonisti!?!?) che andrà a chiudere l’avventura del podcast prodotto da Rockit e LifeGate Radio (qua tutti gli episodi precedenti). Una serie di audiodocumentari che, attraverso le storie di alcuni dei suoi artisti più rappresentativi, ha raccontato gli anni che hanno rivoluzionato la musica italiana. La trovate su tutte le piattaforme di streaming da oggi (qua invece una piccola chicca: l'anticipazione live di questa puntata alla Milano Music Week).
Arianna Del Giaccio, in arte Ariete, è stata una di questi. Artista generazionale se ce n’è stata una negli ultimi anni, è riuscita a trasformare ogni palco nella cameretta di casa sua e dare voce a migliaia di ragazze e ragazzi. Ha evoluto il suo bedroom pop e la sua attitudine cantautoriale in qualcosa di subito riconoscibile, ed emotivamente fortissimo.
Come ci è riuscita? È quello che proviamo a indagare nel corso dell’episodio, scritto come sempre da Dario Falcini, Giacomo De Poli e Marco Rip. Lo facciamo attraverso una lunga chiacchierata con Ariete, registrata tra le mura della sua nuova casa a Roma (“quella vecchia sta a 200 metri, ma qua c’è più spazio: anche il mio cane sta molto meglio qua”).
Oltre al suo racconto, intimo e divertente, c’è quello di Drast degli Psicologi, il primo a notare qualcosa di speciale nella sua musica. “Eravamo in furgone tornando da un concerto all'estremo Nord dell’Italia. Aprii Spotify e completamente a caso mi sono ritrovato ad ascoltare Quel bar di Arianna. Noi avevamo (in teoria) il Rock in Roma e abbiamo deciso di contattarla per un eventuale opening. Il giorno dopo è venuta in studio con la chitarra e ci ha fatto sentire delle canzoni, chitarra e voce. Era brava, aveva un’identità forte. La cosa più importante in chi fa musica è avere un’idea. E lei sapeva benissimo chi voleva essere e chi voleva diventare”.
Ripercorriamo questi anni intensi, vissuti a mille all’ora e senza una sosta. Parliamo della sua fissa per la musica (e per Shawn Mendes) coltivata sin da quando era ragazza, ripercorriamo l’inizio del rapporto con la sua etichetta Bomba Dischi, le prime canzoni che iniziano a girare. E poi ancora X Factor, il rapporto con i fan, gli anni del Covid, il tour, Sanremo.
“Ma comunque io ho ventuno anni, tra poco ventidue, e una vita molto normale”, racconta Ariete a Venticinque, nel corso di un episodio imperdibile. “Fino a due anni fa vivevo coi miei fino e chiedevo a mia madre venti euro il sabato. Ora economicamente sto bene, ma per il resto non è che le cose siano cambiate. L’unica cosa che so è che sul palco sto benissimo”. Per tutto il resto, clicca play su Spotify o sulle altre piattaforme di streaming e ascoltata la nuova puntata di Venticinque.
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L'articolo Venticinque, episodio 22: Ariete, alla mia età di Dario Falcini è apparso su Rockit.it il 2024-02-14 07:24:00
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