VIVA! Festival, intervallo per ripensarsi

Il festival a Locorotondo, in Puglia, con John Talabot, Mace, Bnkr44 e molti altri. Una riflessione di Carlo Pastore sul futuro dei concerti e del ballo, in un luogo in cui la pandemia te la ricordano i live da vedere seduti per legge, cercando nuove strategie per il futuro

Locorotondo, foto di Frigobar
Locorotondo, foto di Frigobar
11/08/2021 - 11:43 Scritto da Carlo Pastore

Uno di questi giorni, in Valle d'Itria. Esco dalla mia cummersa in centro a Locorotondo e mi fermo ad ammirare il cosiddetto "lungomare", l’immensa distesa di campagne che cinge come un abbraccio l’eremo bianco candido del paese ("lungomare", dicesi, laddove il mare effettivamente c'è, ma la prolifica ironia locale sa colmare certi vuoti). 

Vengo qui durante l’estate da cinque anni ormai, eppure la vista riesce a essere incantata ogni volta come se fosse la prima.  Così, da buon turista, estraggo il telefono di tasca e faccio una story Instagram, ma quando ritrovo lo sguardo dentro al frame del telefono qualcosa irrompe. Commento: “c’è qualcosa di glorioso qui, ma anche di non detto”. 

foto Frigobar
foto Frigobar

Questo quinquennio mi ha dato l'opportunità di conoscere più tridimensionalmente il posto e i suoi abitanti - oltre la monodimensionalità della cartolina, oltre il consumo frugale di un pasto al trullo - ma ancora c’è qualcosa di queste terre che non ho colto. Un mistero, un nodo da conflitto sopito, forse un peccato non confessato. Posto, poi rifilo il telefono in tasca e il Viva festival - motivo per cui sono qui - accade. 

Alle 2:30 di sabato notte John Talabot chiude il suo set ambient, fatto di tracce oscure e droni di fronte ad un pubblico rigorosamente seduto e legalmente impedito ad alzarsi, con una traccia di Javier Segura intitolata Malaguenas 2: “gloriosa e sinistra”, penso, “come il panorama del lungomare della story di qualche giorno prima”.

Solo successivamente capisco quanto il dj catalano abbia letto in profondità la pista, laddove per pista intendo il contesto. Io ci ho messo quasi cinque anni, a lui invece è bastata una mezza giornata. Un incontro di sensibilità forse casuale, ma sicuramente apparecchiato dalla bizzarria dei tempi che viviamo e nato grazie al coraggio e alla capacità di chi ancora organizza eventi e progetti: provare la via a connessioni che raccontino il territorio in maniera inusitata, anche straniante. Guardare alla stessa cornice con un diverso punto di vista, cercare la frattura nella tela. 

foto Frigobar
foto Frigobar

È forse questo, in un anno ancora segnato dalle forti restrizioni pandemiche, il valore di Viva 2021. Nella stagione limitata dell'Intervallo - il tema dell’edizione 2021 - ecco che lo spazio e la sospensione, come nel set di Talabot senza ritmiche, diventano incrocio di riflessioni che altrimenti forse non sarebbero maturate.

Proviamoci allora sui festival in generale: occorre dire che siamo al guado. Le attuali norme diventano ogni giorno più pesanti in termini di narrazione nei confronti del pubblico, sempre più stanco di questa modalità di esperienza che ritiene mutilata, anche comprensibilmente. E' ora che ci diciamo che così proseguendo si prepara una prateria d’illegalità, e un muro del pianto dei promoter.

foto di Frigobar
foto di Frigobar

In Puglia in questo momento c’è in atto una sorta di guerra fra gatti e topi, laddove i topi sono i party illegali e i gatti le forze dell’ordine che, disperatamente, cercano di far rispettare la legge. E la legge, lo sapete, vieta di ballare (sono passati 19 mesi ormai). La situazione è grottesca. Chi prova a rispettare le regole si trova in mezzo ad un inseguimento da baruffa. 

Uso ancora ad esempio Talabot, questa volta nel suo set all’alba di domenica mattina: chiamati da non so chi, i carabinieri intervengono a questo evento perfettamente in regola. Il Dj cambia genere e mood, passa dalla balearica da sunset ad Enya, i pochi in piedi a ballare si risiedono. La sensazione è la stessa di quando il preside entrava in classe durante un’assemblea. Sempre Talabot: “tutti capiscono l’assurdità della situazione, anche loro”. La magia resta lì, in ogni caso, e il sole che sorge rapisce i presenti.

È per questo che più che occuparci dei singoli casi, puntando il dito addosso al nemico più prossimo, dovremmo usare questo intervallo per riformulare la nostra idea di fruizione dei contenuti culturali e di mito ossessivo del divertimento. Ridefinire le modalità entro cui svagarsi, smarcando l’ambito culturale, per quanto personalmente pensi che le due cose possano sublimarsi mangiandosi a vicenda. 

foto Frigobar
foto Frigobar

Ballare è un diritto? Un diritto pari al diritto alla salute? Quando finisce, in termini di confini, lo stato d’emergenza? Che cosa definisce cultura e cosa intrattenimento? Che cosa è più importante per la società?

Da questo punto di vista il tema del ritorno alla normalità è già ampiamente superato dalla storia. Questa è una strana forma di normalità. La transizione è essa stessa forma di vita. Dunque, l’esserci è transitorio.

Molti promoter si sono dimostrati all’altezza del compito attuale, non solo resistendo ma comunicando bene, contribuendo a sensibilizzare la propria community: è un fatto di importanza sociale, diamogliene atto. Il pubblico ha reagito con una serietà encomiabile, diamogli fiducia. Gli artisti hanno somatizzato, ora forse stanno sintetizzando.

foto Frigobar
foto Frigobar

Lo spunto me lo ha dato sempre Talabot, a cena. Gli ho chiesto se fosse pronto a riprendere la rumba delle gigs, con tante date in giro per il mondo come un tempo; mi ha detto d’aver deciso di non tornare ai ritmi di prima. Di voler fare meno, e meglio: “molte serate non mi davano niente, producevano solo memorie poco significative”.

Eccolo dunque, l’intervallo nel senso di cui sopra. L’occasione per sciogliere quel nodo, indagare quel mistero. E piuttosto che stare a guardare al futuro come ad un totem putativo, o come ad un paesaggio da cartolina inamovibile, magari provare a cambiare i nostri occhi.

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L'articolo VIVA! Festival, intervallo per ripensarsi di Carlo Pastore è apparso su Rockit.it il 2021-08-11 11:43:00

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