Sembra proprio che quest'anno The Voice sia imperdibile

Morgan, Elettra Lamborghini, Gué Pequeno e Gigi D'Alessio riusciranno a svecchiare il talent meno seguito d'Italia?

Avete presente The Voice of Italy, quel talent che va in onda su Rai2 da cui ad oggi non è uscito neanche un cantante famoso tranne Suor Cristina che è famosa solo perché suora? Quello a cui avete dato qualche chance perché comunque avete sempre seguito X Factor e non può essere tanto diverso e invece tutte le volte sembra una festa delle medie bulgara al confronto? Quello che nelle edizioni precedenti è stato presentato senza grande successo da Fabio Troiano, Carolina di Domenico, Federico Russo e Costantino Della Gherardesca, perdendo sempre più share (dal 13,74% del 2013 al 9,52% del 2018)? Quello (giusto per stare sicuri che abbiate capito) che negli anni ha visto come giudici/coach: Raffaella Carrà, Noemi, Piero Pelù, Riccardo Cocciante, J-Ax, Roby e Francesco Facchinetti, Max Pezzali, Dolcenera, Emis Killa, Al Bano (pre Guerra Fredda), Francesco Renga e Cristina Scabbia, che durante le puntate sembrano imbarazzati dalla carenza di talento o di prospettive dei concorrenti mentre ascoltavano negli auricolari le battute scritte dagli autori? Ecco, stamo parlando di quello.

 

Quando un'edizione va male come quella dell'anno scorso, lenta, impacciata, senza alcun appeal, bisogna correre ai ripari per svecchiare la situazione e creare un prodotto che, beh, qualcuno abbia voglia di seguire. Come abbiamo ben capito nel corso degli anni, vuoi perché la sfida canora al buio nel 2019 è meno interessante di un'audizione in cui conta anche la performance, vuoi perché se il programma non lo guardano i giovanissimi e neanche i giovani, restano solo i vecchi da accontentare, a The Voice c'era un gran bisogno di aria nuova e di nomi che attirassero un numero interessante di curiosi.  

Dal cilindro ne sono stati tirati fuori quattro: Elettra Lamborghini, ereditiera, personaggione social, famosissima tra i teenager e a orecchio, nessun tipo di abilità canora a cappella ma comunque sempre in classifica a vincere; Morgan che torna a fare il giudice di un talent dopo l'esperienza pionieristica borderline a X Factor e quella sotto tono ad Amici, che però è l'unico che non guardiamo mai; Gué Pequeno che è un king e come tale sentenzierà da king spargendo kingate in tutte le direzioni; Gigi D'Alessio, per la quota Napoli/anziani sempre presente tra il pubblico Rai e per quella dei memisti incalliti (nota di colore: sembra sia stato preferito a Sfera Ebbasta, non particolarmente gradito alla tv di Stato). Presenta un'altra pioniera dei talent musicali che deve risorgere dall'oblio: Simona Ventura.

Con questo pedigree, capite da soli che l'edizione sembra imperdibile. Non tanto per la valenza musicale (alla fine chi guarda i talent musicali per la musica?) quanto per quel potenziale super trash che intratterrà le nostre serate televisive. Direte: sì ma dovremmo pensare ai concorrenti, ai ragazzi che ci provano, dovrebbe essere una trasmissione dedicata soprattutto a loro, non ai caratteri tutti matti dei giudici che entrano in conflitto e litigano per spiegare come mai un ego sia migliore dell'altro. Oh no. Nel 2019 chi partecipa a un talent non può più dire "non sapevo cosa mi aspettasse", quindi sa bene che la narrazione sarà rivolta a debolezze e casi umani, morti in famiglia, gemelli siamesi divisi in casa, balbuizienti seriali, cantanti lirici che ci vogliono provare con la trap, rocker pellati di quarant'anni, quello che porta un pezzo di Calcutta fatto al piano coi gorgheggi, quella che somiglia a Elisa prima e alla Michielin poi, quella che canta alla Bjork e ha pure i codini in testa, la band che fa nu metal col rap, quelli che non riescono a non piangere alla fine di ogni esibizione, il trapper che però fa anche lo scout, quello che porta Battisti e tutti gli dicono diocaro Battisti è difficile per te, quelli che ci provano con la hit estiva composta a tavolino che non s'inculerà nessuno, i minorenni con quelle vocine penetranti che sembrano unghie sulla lavagna, i belli, quella con l'ukulele e quello con la voce sussurrata e il chitarrino. Bravi eh, ma noi vogliamo divertirci. Mettetecela tutta.

 

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L'articolo Sembra proprio che quest'anno The Voice sia imperdibile di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2019-03-19 11:26:00

Tag: opinione

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