Volevo Magia tour: il concerto dei Verdena è un muro di ghisa

Il racconto e le nostre foto esclusive della prima data del tour della band bergamasca all'Estragon di Bologna, dai tanti brani nuovi ai successi immortali, tra urla, sudore, e un volume irreale per i fan più irriducibili. Per sapere tutto quello che vi aspetta per le future date

Alberto Ferrari sul palco dell'Estragon - tutte le foto sono di Nicola Braga
Alberto Ferrari sul palco dell'Estragon - tutte le foto sono di Nicola Braga

All'inizio la domanda non è chiara, complice il volume irreale del live fino a quel momento. Alberto Ferrari ha preso in mano la chitarra acustica da un paio di brani – Certi magazine Trovami un modo semplice per uscirne – e sembra essersene già stufato, mentre il sudore che cambia il colore alla sua maglietta fa da indicatore del punto del live in cui ci si trova. "Razzi o neve?!" è l'urlo criptico che spiazza momentaneamente il pubblico dell'Estragon di Bologna, sold out per la prima data del nuovo Volevo Magia tour, sei anni dopo l'ultima volta che i Verdena avevano portato dal vivo la loro musica. Ci aiuta Roberta a decifrarla: "Guardate che è una domanda, dovete rispondere". La folla dà il suo responso: Razzi arpia inferno e fiamme sia.

Tre ragazzi della provincia di Bergamo che spaccano i culi
Tre ragazzi della provincia di Bergamo che spaccano i culi

Il brano diventa un momento apicale, un po' perché lo scambio tra i tre Verdena sul palco – a cui si aggiunge Carlo Maria Toller dei Jennifer Gentle come turnista di questo tour – e il pubblico che si improvvisa coro è proprio quella magia citata nel titolo del disco, un po' perché fino a quel momento i presenti erano stati presi e schiantati con forza contro il muro sonoro della band bergamasca. L'attacco con PascolareCrystal Ball violentissima, Dialobik, Chaise LongueCielo super acceso Paul e Linda provoca uno stordimento generale per la potenza con cui rimbomba, complici gli intrecci soffocanti di basso e chitarra con cui i Cacao, band di apertura, avevano ipnotizzato il pubblico prima dei Verdena.

Roberta Sammarelli
Roberta Sammarelli

E poi partire con 6 tracce su 13 del nuovo album – ne faranno in totale 10 – significa smaltirle subito per poter poi andare a guardarsi un po' indietro, visto che chi è presente qua non aspetta altro. D'altronde è la prima data del tour dopo i warm up di Livorno e Perugia, solo a Bologna ne sono state aggiunte altre 3 dopo questa era andata sold out, chi aveva il biglietto per oggi è della schiera dei fan più irriducibili. Gente che "La mattina pane, burro e Verdena", come mi sento dire da un fan particolarmente esagitato durante il delirio di Don Calisto. Età media tra i 35 e i 40 anni, dimostrato dal foto che i telefoni che svettano sopra le teste per riprendere il concerto sono relativamente pochi e posizionati in orizzontale e non in verticale, quindi per rivederseli effettivamente dopo il concerto e non per postarne uno spezzone sulle storie di Instagram.

Luca Ferrari
Luca Ferrari

Ma parlavamo di guardarsi indietro: Viba e Starless sono schegge impazzite che infuriano di un rock pieno, vitale; come anche la già citata Don Calisto, in cui la folla impazzisce di urla e gesti inconsulti. Ci sono momenti in cui sembra di trovarsi a un concerto metal o punk hardcore, soprattutto grazie a Luca e i suoi colpi animali alle pelli della batteria, in una violenza così impietosa che fa tremare le ossa dentro al corpo. Alberto se la sghignazza tra un pezzo e l'altro, scherza, spesso bisogna cercare nella fantasia un senso alle sue parole, mentre Roberta è quella che come sempre rappresenta il volto più empatico della band, semplicemente ringraziando e sorridendo al pubblico. Alle loro spalle 7 ledwall, come le lettere in Verdena, come i dischi pubblicati in studio, come gli anni passati da Endkadenz, su cui passano immagini psichedeliche di camaleonti, impronte digitali, visual assurdi e indecifrabili.

Alberto urlante
Alberto urlante

Tutta questa furia si placa momentaneamente nella parentesi "acustica" citato all'inizio di Alberto, che circa un quarto d'ora dopo si siederà al piano per Identikit e per proporre un altro dilemma esistenziale ai suoi fan: "Scegli o Miglio?". La spunterà Scegli me, nonostante sembrasse che il partito di Miglioramento si fosse presentato più compatto alle urne dell'applausometro. Poco male, visto che è un'esibizione eterea, che fa comunque scoppiare il cuore e la gola a chi avrebbe preferito l'altra. Ed è così che ci si trova già alla fine del concerto, in attesa dei bis.

Luca e Roberta pronti a far esplodere la tempesta
Luca e Roberta pronti a far esplodere la tempesta

Quando tornano sul palco si sa già cosa sta per arrivare, ancora prima che Alberto giocando con la chitarra dica sornione: "Sapete che effetto è questo? È un delay!". Muori Delay parte a tuono, l'Estragon è ormai una bolgia pronta a esplodere di urla e sudore, quasi che viene da chiedersi se reggerà l'urto di altri tre live così uno dietro l'altro. Non può mancare Valvonauta, a cui segue il più recente classico della loro discografia, Un po' esageri. È trionfo. La chiusura è di nuovo lasciata in mano ai brani dell'ultimo disco: Sui ghiacciai prepara il terreno, la title-track Volevo magia è il raptus omicida che chiude alla grande un'ora e quaranta di folle e rabbiosa gioia. 

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L'articolo Volevo Magia tour: il concerto dei Verdena è un muro di ghisa di Vittorio Comand è apparso su Rockit.it il 2022-10-31 09:44:00

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