Ultima giornata di audizioni per il nuovo X Factor targato Fedez con Francesca Michielin alla conduzione e Dargen, Rkomi e Ambra al tavolo della giuria. La produzione ha accelerato talmente tanto i tempi che nella stessa puntata ci stanno pure i ripescaggi di chi va ai Bootcamp, tutto ciò ha tolto un po' di tempo alla Francy, la parte davvero fresca del programma, che altrimenti inizia già a dare segni di stanca. Gli ingredienti sono gli stessi delle puntate scorse: Dargen che fa le battute e saluta città, oggetti e persone a caso, Rkomi con la frase poetica un po' Bacio Perugina un po' "ci sono passato anch'io", Fedez che mostra tutta l'esperienza di mille anni di X Factor e via via la fa un po' pesare, Ambra puntuale e attenta, quasi sempre più a fuoco.
Suo è il siparietto più interessante della puntata insieme al cantante Samuel che mangia il riso col pollo col curry, venuto da Bologna peer conoscerla e lei che gli risponde "Dopo il mio ultimo ex (Massimiliano Allegri N.d.R.) ho dovuto fare 12 mesi di psicoterapia", battuta che oggi è su tutti i giornali come titolone, e questo la dice lunga su un sacco di cose ma qui rischio di divagare male e di iniziare a fare discorsi da bar. Dio quanto amo i discorsi da bar.
Torniamo al programma, alla musica: yawn. Al netto di qualche proposta intrigante tipo Jacopo Rossetto che rifà Il mondo di Jimmy Fontana in versione elettronica, a cui però vengono elargite lodi sperticate tipo paragoni con Elisa che non mi pare il caso, poi passano robe davvero poco interessanti, tipo la band The Violet End che fanno Curami dei CCCP - quest'anno gettonatissimi alle audizioni - in versione occupazione del liceo e boh, oltre ad essere lì e a dire "Non mi piaceva la voce di Lindo Ferretti perché mi sembrava un prete", non vedo come possano davvero avere un futuro fuori dal circuito del divertimento e dei pub.
Non all'altezza nemmeno Bruno Lopopolo che rappa come si faceva negli anni Novanta, meglio Luigi Baldi con Kairos, un pezzo rap in napoletano ipnotico e intrigante. Finalmente arrivano gli artisti fighi, prima fra tutti Cinzia Zaccaroni, la maestra di canto che va una versione di Into The Groove di Madonna solo voce e basso slap. Bella performance, quantomeno dal punto di vista tecnico, simpatica la band dei Disco Club Paradiso col sax in stile Fausto Papetti, l'inedito dell'esordiente e lacrimoso Matteo Orsi dal titolo Per non perderci mai più, così come la voce graffiata del teenager Delì Lin nella cover di Edge of Desire, che se non avesse guardato troppo la chitarra sarebbe stato perfetto.
Poi arriva Martina Baldaccini in arte Marla, busker, piercing e look da gabberina fashion, somiglia un po' a Giorgia Soleri se non avesse incontrato Damiano, porta la Mina (in tutti i sensi) di Mi sei scoppiato dentro il cuore e si piglia 4 sì convintissimi: voce sporca che sa andare in alto e padroneggia molto bene: se non si perde per strada come la famosa Rita Bellanza, abbiamo già una finalista. Brava Ambra a ricordare Lina Wertmüller autrice del testo.
Via velocissimi verso la fine della puntata in cui i giudici non ci dicono chi hanno già scelto per i Bootcamp ma riascoltano quelli in forse, e volete che vi dica la verità più vera? Me ne fosse piaciuto uno. Diciamo quella che se la gioca peggio è la ragazza che porta Dirty Diana di Michael Jackson, ma sarà perché in 10 minuti hanno fatto sentire tutti, sarà perché a quel punto mi ero già abbastanza annoiato, non ho trovato aspiranti artisti in grado di fare faville. Mi sembra ci fosse un ragazzo che ha portato Venerus (con diversi errori di emozione all'interno) e una ragazza vestita da Ariete, ma tutto appare confuso nella mia mente.
Dunque, a carte scoperte: non avendo trovato in queste audizioni più di tre artisti o band in grado di fare il botto nella musica italiana, che possano fare pop o rock in una maniera super originale, non posso che augurarmi che le prossime puntate mi procurino meno sbadigli. Io un paio di nomi su chi puntare ce li ho già, spero che non mi deludano: Talea, Marla, gli Omini (per i Tropea saremmo troppo di parte). Sono molto curioso di capire come gestiranno i talenti i giudici: assegnazioni, vocal coach, percorso formativo, perché questa esperienza non sia solo uno sfoggio di brillantezza televisiva ma serva veramente ai musicisti, i più completamente esordienti, a diventare musicisti migliori, senza essere snaturati, senza cercare per forza gli spintoni in classifica. La vedo dura, ma se devo fare un augurio a un talent stanco come X Factor, che sia quello.
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L'articolo X Factor 2022 è un po’ stanchino di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2022-09-30 09:42:00
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