X Factor 2023, le pagelle degli inediti: Io vengo dalla fabbrica di plastica

Abbiamo chiesto di dare i voti alle canzoni pubblicate (per la prima volta da Warner) a chi non ha mai seguito il programma tv. Libero da passioni per giudici e concorrenti, dal peso delle polemiche e dai luccichini della tv, ecco cosa pensa dei 7 brani inediti pubblicati

Sarafine, foto di Virginia Bettoja
Sarafine, foto di Virginia Bettoja

Siamo arrivati agli inediti della diciassettesima edizione di X Factor. Sono uscite nelle scorse ore sulle piattaforme le sette canzoni degli artisti che che ieri sera si sono esibiti davanti ai tre (no, non è un refuso) giudici del talent di Sky. Prima novità, quest'anno le ha pubblicate Warner, che dopo un lunghissimo sodalizio con Sony si è presta lo show (non nel suo momento più brillante) e che quindi ora dispone anche delle nuove pubblicazioni dei suoi concorrenti. 

Una premessa fondamentale: X Factor non lo seguo. Non è snobismo, solo io non so bene chi siano gli artisti di quest'anno, al netto di un po' di aggiornamento che mi giunge per osmosi leggendo questo magazine e in generale frequentando la Rete italiana. Ma è proprio per questo motivo che è stato chiesto a me di fare le pagelle degli inediti, mi è stato spiegato dalla redazione di Rockit. Per fare sì che io li tratti per quello che sono, prodotti discografici, e non "solo" momenti di uno show televisivo. Molti dei contenuti – i vari report, pagelloni, etc, che anche questo giornale compone – su X Factor, infatti, mi pare risentano molto, forse inevitabilmente, di ciò che questo o quel cronista pensa di un concorrente e del suo percorso, o magari del suo giudice. Qua invece si valutano le canzoni, o almeno ci si prova. 

Quindi per questa volta lasciamo da parte Morgan e pure ciò che accade sul palco, le coreografie, le scenografie. In un venerdì in cui è uscita un sacco di musica molto bella (tipo questa e questa) ci siamo andati ad ascoltare i pezzi di Angelica, Astromare, Sarafine, Maria Tomba, Stunt Pilot, Il solito dandy e Settembre (i primi due e l'ultimo sono stati eliminati e non ci saranno in finale), a cui per altro hanno partecipato 30(!) tra autori e produttori, nomi spesso molto famosi nel circuito. Una dote su cui non tutti gli emergenti possono contare. 

Il live degli Astromare, foto di Virginia Bettoja
Il live degli Astromare, foto di Virginia Bettoja

L'inverno – Angelica: voto 8

Questo è uno dei migliori inediti del lotto, niente dubbi. La voce di Angelica è delicata e fa lo slalom tra suoni ambientali, arpeggi di chitarre e una batteria calmissima. Poi il ritornello si allarga. Più strumenti, più voce, la i colpi di rullante raddoppiano. Qui si sente il tocco di Tananai, produttore e coautore della canzone insieme al produttore Davide Simonetta e Paolo Antonacci (il team di Tango, e in generale di tantissimo pop da classifica). Se c'è una definizione di pop romantico italiano, questa canzone ci va vicino. È pop d'autore di alta qualità, con arrangiamenti ricchi che danzano intorno alla voce graffiata di Angelica.

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Metaverso – Astromare: voto 4,5

Gli Astromare si lanciano invece sull'ironia con un brano scanzonato che prova a strappare un sorriso. Non si capisce se quella è la loro dimensione, o solo che vorrebbero lo fosse. Metaverso è una canzone forzata. Punta a Elio e le storie tese e al Duo bucolico, ma non ce la fa. Si sforza, si stiracchia per cercare quell'ironia pungente e un accompagnamento musicale sulla stessa onda, ma niente da fare. È una canzone spenta, nonostante (o forse per colpa di) il contributo di Alberto La Malfa e Steve Tarta (il primo partecipante di Amici e il secondo il suo produttore).

MALATI DI GIOIA – SARAFINE: voto 7,5

Su Sarafine ci sbatto la testa da tutta la mattina. Cassa drittissima potente, cori, laser synth, arpeggiatori ed effetti sulla voce. Insomma è elettronica fatta bene, che anche se non così originale. Tunz tunz tunz, ti prende e ti trascina a ballare nella tana del Bianconiglio, dove Pinocchio e Franchino ti aspettano con Sarafine alla consolle. MALATI DI GIOIA non è una hit pop che si incastra tra le pieghe del cervello, e nemmeno un gioiello della sperimentazione (anche perché in un punto è Robespierre degli Offlaga Disco Pax), ma la musicista ha un'idea elettro-folle su cui vuole lavorare. E in questo unico caso, senza aiuti esterni. Non è poco. 

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CRUSH – MARIA TOMBA: voto 5,5

Maria Tomba mescola elettro pop, clima da festa, batteria elettronica e chitarre elettriche. Una produzione incredibile, con un esercito di autori multiplatino che sono riusciti a impacchettare una bella hit. Suoni puliti e pieni, una hit di quelle che si sfornano a nastro, a catena di montaggio. Per il testo? Il solito grazie. Una crush, una cotta, che accenna a una tensione erotica, ma senza parlarne veramente. Racconta di una serata in un locale, dove, senza troppe premesse, un tipo si toglie la camicia. Maria Tomba legittima erede di Baby K.

Imma stunt – Stunt Pilots: voto 6,5

Gli Stunt Pilots (al centro degli strali di Morgan in settimana) picchiano durissimo su basso, chitarra e batteria. Il power trio decide di fondere elettronica, pop punk ed elettropop nel loro inedito x-factorino. Imma Stunt è un brano credibile. Finalmente qualcuno che urla se vuole far rumore. Poi certo, i fedelissimi del rock con le magliette dei Metallica e Motorhead si arrabbieranno, ma puntualizziamo una cosa. Imma Stunt si accoda alla tendenza pop punk che abbiamo visto tornare recentemente, ma almeno lo fa bene. Al di là della produzione, dei suoni e della batteria elettronica, le chitarre con i distorsori ci sono e la voce arrabbiata (più o meno) c'è. Anche se nel bilancio complessivo anche Imma Stunt non è molto meno plasticosa della maggioranza delle canzoni uscite dai concorrenti di X Factor.

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Solo tu – Il solito dandy: voto 6,5 (o voto Cornetto, fate voi)

Il solito dandy sembra completamente staccato dal resto dei brani, non gliene frega nulla. Solo tu è la canzone d'autore italiana per eccellenza, una sintesi di anni e anni della musica dai '70 agli '80, l'erede legittimo dei Matia Bazar. Con la sua canzone ha svaligiato il sound, i timbri, gli strumenti e le armonie di quegli anni che ancora oggi prendono ala pancia tantissime persone. Anche qui, non fraintendetemi, la canzone suona bene, e riprende tutta quella scena con un certo rispetto e con una buona originalità rispetto agli altri inediti. Ma dopo un paio di ascolti il mio cervello continua a vedere solo pubblicità del cornetto Algida. 

Il momento del ballottaggio, foto di Virginia Bettoja
Il momento del ballottaggio, foto di Virginia Bettoja

LACRIME – SETTEMBRE: voto 7

SETTEMBRE – nome d'arte di Andrea Settembre – arriva con un brano leggerissimo, che fluttua tra elettronica onirica e dialetto napoletano. Quando entra la cassa dritta sembra che SETTEMBRE voglia infilarci in testa la sua tristezza con il martello. Suoni perfetti grazie a un team che fa invidia a quello di Maria Tomba, ma qui il messaggio arriva. Magari non nel modo più originale possibile – questo ibrido tra cantautorato ed elettronica ormai non è più roba nuova da un po' – ma è l'inedito in cui "le lacrime" si sentono di più. No, non penso vi metterete a piangere ascoltando LACRIME, ma se c'è un concorrente che ha saputo rendere protagoniste le proprie emozioni, quello è SETTEMBRE.

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L'articolo X Factor 2023, le pagelle degli inediti: Io vengo dalla fabbrica di plastica di Martino Fiumi è apparso su Rockit.it il 2023-12-01 11:55:00

COMMENTI (2)

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  • GallaratoIris 12 mesi fa Rispondi

    Per me l'inedito di maria tomba è spaziale e di sicuro tra poco inizierà a sfondare le radio inoltre secondo me con settembre sarebbero una coppia perfetta 100%
    Io voterò sempre per voi due raga!

  • LambertourLambertour 12 mesi fa Rispondi

    usciti i gatti rimane solo sarafine anche se gli stunt possono affinarsi.