È riniziato X Factor, ve n'eravate accorti? Quel talent di Sky che somiglia sempre di più a un mash up tra la Corrida e Amici, che le prova tutte da anni per tornare sulla cresta dell'onda ed essere chiacchierato il giorno dopo come avveniva ai bei tempi della Rai, quando tutti parlavano degli spettacolini di Morgan, che molti ritenevano un genio della musica, con una esagerata manica larga. Dopo qualche stagione sotto tono, i piani alti di Sky hanno deciso che da quando Manuel Agnelli ha smesso di essere interessato al talent, l'unico a poter rimpiazzare il posto di maestrino che fu di Morgan è proprio lui, Morgan.
Il resto della giuria è quello dello scorso anno: Dargen con le sue battute che a volte fanno ridere e spesso meno, Ambra già pronta a piangere a ogni accenno di melodia in minore e Fedez che ormai non gliene frega più niente del programma e che sembra uno capitato lì per caso. Conduce Francesca Michielin, probabilmente il meglio pezzo di bottega. Insieme a loro, l'invecchiato Morgan reduce dagli insulti omofobi rifilati a uno rompimaroni del pubblico di un suo concerto, una roba che per Sky avrebbe dovuto rappresentare un'onta insuperabile e invece è stata superatissima e quasi messa a tacere subito, diversamente d quanto accade con la vicenda Asia Argento che costò all'attrice l'espulsione dallo show. Evviva l'inclusività.
È già chiaro dal montaggio della prima audizione che Marco Castoldi farà la parte del leone e il più delle volte risulta addirittura simpatico, anche troppo misurato, piuttosto competente. Solo che insomma, sembra che il suo bagaglio di conoscenza musicale si sia fermato ai tempi dei Bluvertigo e che gli ultimi vent'anni di musica italiana o straniera non siano mai esistiti. Si capisce dai paragoni, dallo stupore verso esibizioni che, contestualizzate nell'oggi, non dovrebbero destare tale scalpore.
C'è già il tempo per una lectio magistralis sulla cultura ai danni un concorrente che ha presentato un brano pop di propria produzione, alla Coez. Quando è partito il pippone sul fatto che questa è ignoranza e ai giovani studenti di cinema lui farebbe obbligatoriamente vedere il decalogo di Kieslowski, purtroppo mi son cadute le palle e sono stato dieci minuti a cercarle sotto il divano. Ho dovuto lodare Ambra che gli ha fatto notare quanto i film di Vanzina non siano facili da fare, così come tutto il nazionalpopolare che funziona. Insomma, cosa c'è di sbagliato nel voler fare il pop? Quanto può essere fastidioso l'atteggiamento di chi si sente custode di un sapere che agli altri è precluso? Perché ci dobbiamo sorbire la svolta sgarbiana anche su Sky? Santiddio, un intervento del genere farebbe ascoltare Sangiovanni anche a Shane Embury dei Napalm Death.
Buttiamoci nella mischia dei concorrenti: c'è il belloccio con la voce soul, la ragazza che fa Sweet Dreams in versione Marilyn Manson ma peggio, Matteo Pierotti col chitarrino che canta Io non piango di Franco Califano e fa effettivamente venire i brividi, Asia che canta Cardi B, Angelica che fa commuovere i giudici con una versione davvero ben fatta di La notte di Arisa, il ragazzo che ci fa scoprire l'app per fare il cambio girlfriend/boyfriend - cammelli, tipo quella che piaceva a lui sarebbe valuta 70 cammelli. Ok.
Bravi gli Spaziocalmo che suonano bene e portano Battiato, esibizione fuori dagli schemi per gli Animaux Formidable, una coppia (anche nella vita) che preferisce l'anonimato, nascosta dietro maschere di latex per un power duo in stile White Stripes o Jon Spencer Blues Explosion, poi son passati di lì gli Stunt Pilots che hanno fatto Prince in modo appena sufficiente e gli Astromare, due ragazzini di 17 anni che hanno suonato con un bel mix di energia e ingenuità molto apprezzato.
Caso a parte Sara Sorrenti che porta a X Factor qualcosa di mai visto nel programma, un pezzo da vocalist techno con tanto di omaggio al poeta Franchino (se come Morgan non sapete di chi parliamo, leggete qui) che ricorda sia Marina Massironi quando presenta Aldo, Giovanni e Giacomo negli sketch dei bulgari, sia quel tipo di favola onirico/psicotropa da afterhour al Jaiss, sia le proposte meno intransigenti di Whitemary. Insomma, qualcosa di nuovo in uno show altrimenti stantio, che non è poco.
Non è ancora chiara la direzione musicale che questa nuova edizione intende intraprendere ma sembra una puntata di dieci anni fa, con un sacco di prime esperienze, le cover italiane, qualche fenomeno da circo e tutti i siparietti che uno già s'immagina. Non è un caso che gli ascolti siano in calo anche rispetto all'anno scorso. L'unica cosa che ci viene in mente è: sicuri di non aver messo Techetecheté?
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L'articolo X Factor 2023 sembra una replica di dieci anni fa di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2023-09-15 10:08:00
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