Dopo le Auditions, la sparizione di alcuni concorrenti che sono passati ma poi non sono stati selezionati dalla produzione (e l'esclusione di Uomini Coreani brucia ancora), dopo la conferenza stampa post Home Visit in cui ha tenuto banco la poca presenza femminile e in cui Emma ha fatto un discorso accorato in cui si è detta lieta che non ci siano le quote rosa per non vedere le donne ancora una volta ghettizzate, siamo alfine arrivati al punto in cui l'edizione 2021 di X Factor si gioca tutto: i Live.
Non stiamo parlando solamente dei concorrenti, ma anche della giuria formata da Emma, Mika, Hell Raton e Manuel Agnelli, dal nuovo presentatore Ludovico Tersigni e dalla produzione tutta, che si è presa dei bei rischi con l'abolizione delle categorie in un Paese che (perlomeno per metà) resta ancorato alla tradizione conservatrice, sia in materia musicale che etica. Anche quest'anno durante la prima puntata dei Live ascolteremo gli inediti dei concorrenti in gara, per testare subito il loro appeal commerciale e vedere durante la settimana successiva quale sarà il più ascoltato in streaming grazie al Mixtape che uscirà subito dopo la puntata.
Vedremo anche come la produzione avrà cambiato i concorrenti non dal punto di vista musicale ma anche da quello del look. Insomma, di cose da testare ce ne sono. I producer dei roster sono Frenetik&Orang3 per Emma, Ale Treglia, Jacopo Volpe e Sixpm per Hell Raton, Rodrigo D'Erasmo per Manuel Agnelli e Taketo Gohara per Mika.
La puntata inizia molto anni '90, con tracce da Nirvana (Come As You Are, naturalmente), Blur o Underworld per introdurre con effetti pirotecnici tutti i protagonisti. Finalmente lo studio è pieno di gente che applaude, balla e si diverte, un grande ritorno alla normalità e un Ludovico Tersigni col turbo, che finalmente vediamo bello carico. Emma ricorda quanto faccia schifo il Senato in festa per l'abbattimento del ddl Zan, per Mika questa non è l'Italia che ama e che lo ha accolto, ci sentiamo di condividere in toto e chi la pensa diversamente, Pillon lo colga.
In questa puntata nessuno esce ma poi capirò meglio in corso d'opera perché ci sono troppi cavilli e poi sono troppo preso dall'eleganza dei giudici, tutti super fighi. Manuel Agnelli introduce i Bengala Fire con una citazione dei Butthole Surfers e ricorda che i Fontaines D.C. hanno postato sui social la cover che la band di super provincia di Treviso ha fatto in una puntata precedente, ottima partenza. Loro cantano Valencia, inedito bello hard british in inglese e Mario, il cantante, da timido si è trasformato in una macchina da palco, che ha messo a ferro e fuoco con mosse e power slide che neanche Jack Black nei Tenacious D. Sono trasformati e pure Mika lo dice: "Non mi ricordo che eri così figo". La butto lì e decido su due piedi di dare i voti: per me un bel 7 e ci aggiungo un mecojoni.
Edoardo Spinsante mi cambia nome in Baltimora e sono molto contrariato perché il vero Baltimora era quello di Tarzan Boy, progetto italo dance degli 80s che aveva per frontman un ballerino ora purtroppo deceduto e un cantante italiano dietro le quinte, come andava a quei tempi. Quindi non riconosco questo nome e per me resta Spinsante. Canta Altro e si va proprio da un'altra parte rispetto alla band precedente. Canzone pop melodica un po' urlata un po' rappata con base elettronica pronta per la classifica ma al ragazzo manca un po' di carisma, nonostante canti molto bene. Diciamo 6 e 1/2 ma il ragazzo ci sa fare. Per adesso sono gentile come i giudici, che ancora non si stanno prendendo a cornate. Hell Raton dice per la prima volta "Hai spaccato", ne sentivamo una certa mancanza.
Arriva Nika Paris, la sedicenne bulgara che sogna Milano, che finora ha cantato solamente in francese e che pure stasera presenta un inedito in francese. Ci sta, gioca un po' a fare la Alisèe più che la Charlotte Gainsbourg ed è super pop a tratti ammiccante nella miglior tradizione d'oltralpe. Tranquil mi sembra si chiami il suo pezzo e boh. Carina ma voglio risentirla perché non è esattamente il mio pane, do 6 - ma può crescere un sacco, un po' come l'italiano di Mika.
gIANMARIA è uno di quelli da finale, il River Phoenix da Vicenza (cit.) è fresco come una rosa e canta I suicidi, che ha già fatto faville nelle Auditions e anche in questa versione funziona. Praticamente l'abbiamo già sentita, ma la storia dei vinti che canta è sempre bella potente. Manca l'effetto sorpresa ma un 7 - se lo becca, per quanto molto emozionato. Bella anche l'acconciatura tipo Final Fantasy 7. Farà grandi cose in questa edizione, lo sanno i giudici e lo so anch'io, farà anche un sacco di cose fuori dallo show.
Tornando ai capelli che io non posseggo, odio l'acconciatura del cantante dei Westfalia a livello viscerale. Loro possono suonare benissimo e al contempo fare una canzone brutta. Nu jazz funk pop tutto ok ma a volte perdo il senso di quello che fanno e infatti non ricordo già più il titolo del pezzo (Goblin). Sono i king dello svolazzo ma con me come giudice si beccano un 5. Lo so che sono super moderni ma mi piace roba più alla Blood Orange che questo campionato di falsetto difficilmente ricordabile.
Versailles è un altro di quelli che è proprio 2021: trap, autotune, grunge, rock, faccia che buca lo schermo e un anacronistico odio per i social che esprime in Truman Show, il suo inedito. Hell Raton inizia parlando di Zack De La Rocha dei RATM e magari stiamo un minimo più bassi la prossima volta. Il pezzo l'abbiamo già sentito, meglio quando urla di quando rappa, il crossover di oggi funziona così e, come dice Manuel, c'è molto lavoro da fare anche se la formula va migliorata. Il pezzo potrebbe stare in piedi anche in radio e con me si prende un 6 solo per il fatto che avrebbe potuto farla molto meglio.
Superospite della puntata Carmen Consoli che suona un medley tra L'ultimo bacio e Tutto l'Universo Obbedisce all'Amore dedicata a Franco Battiato, poi svela la band con Marina Rei alla batteria e Max Gazzé al basso per la canzone Qualcosa di me che non ti aspetti. Una macchina del tempo che porta dritta verso la fine dei 90s e l'inizio degli anni '00 quantomai gradita. Con lei Tersigni è un po' impacciato e si vede che gli manca ancora il mestiere, ma è un piccolo stop di poco conto. L'eredità di uno dalla parola sempre pronta come Alessandro Cattelan si sente, mica facile essere quello che viene dopo.
Intanto i primi verdetti: tra i meno graditi della prima manche ci sono Westfalia, Versailles e, incomprensibilmente, i Bengala Fire. Per i primi due ci può anche stare, per l'ultimo proprio no, è stata l'esibizione più a fuoco della prima manche, ma vabé, se volevo contare qualcosa avrei dovuto televotare. Torniamo alla gara.
I ciociari Mutonia giocano coi cliché e coi sogni del rock 'n'roll. Suonano Rebel e mi piace molto il suono della chitarra, molto stoner, ma in realtà sono molto bravi tutti, basso e batteria pestano come assassini. Brutta svolta per il cantante con la giacca con le spalline invece del classico torso nudo con gli occhiali a cuore. 7 per loro, e pensare che non mi piacevano per niente all'inizio.
Fellow è il tipico bravo ragazzo: emozionato, insicuro, ricciolino, molto carino, rispettoso. Ha una voce bellissima e non è la prima volta che lo dico: con l'inedito Fire ne dà dimostrazione ma in italiano funzionerebbe molto di più, anche a livello di commerciabilità. Di fenomeni come i Måneskin che sbancano all'estero ne nascono uno ogni tanto, tanto tempo ed è giusto trovare il proprio pubblico prima qui da noi. Fellow è uno di quelli che prende più applausi più in tv che in radio. Grande esibizione comunque, 7 per lui, lo attendo alle cover in italiano.
Vale LP la conosciamo già, l'abbiamo pure intervistata in una diretta Twitch quando non era ancora in tv, 5 medio alto come talent scount. Canta il suo singolo Cheri ed è la più contemporanea fino ad ora, poco da dire. Questa canzone è già da heavy rotation, in più lei ha una voce graffiata che lascia il segno. Per Mika deve stare meglio sul palco, ma deve ignorare che oggi si sta così, guardate Ariete, antidiva per natura, pure scostante eppure fa i grandi numeri perché non cerca consensi. Vale brava, per me 7 +, mi piace.
I Karakaz a X Factor sono la mosca bianca vera e propria, perché pestano come dannati e fanno una sorta di industrial metal elettronico di matrice Nine Inch Nails e fa un po' ridere pensare che per una larga fetta di pubblico uno stile di 25 anni fa possa sembrare una novità assoluta. Ci sono un sacco di chitarre quest'anno, vediamo se avranno possibilità di andare avanti, in ogni caso per me 7 + solo per il fatto che hanno portato queste lastre di ghisa in tv.
Dopo la pesantezza, la leggerezza. Arriva Erio, l'alieno, l'uomo da battere, il cantante con la voce unica. Di lui hanno parlato tutti, pure Capovilla per odiarlo ma sticazzi, quando inizia Amore vero, il suo inedito, sembra l'ospite internazionale. Età indefinibile (35 anni ma sembrano di più o di meno a seconda di come lo guardi), make up, outfit incredibile e una carriera alle spalle in cui non ha mai raccolto quello che ha seminato. Il suo momento è ora e il mio 8 non può che allinearsi all'applauso dei giudici.
Devo dire che nutrivo per Le Endrigo un'antipatia abbastanza a pelle ma quando Emma dice "Son più fighi dentro che fuori" mi fanno simpatia. Sono lì per fare i brutti anatroccoli pop punk paraculi e cantano il singolo Cose più grandi di te, già nell'ultimo album della band. Poi Manuel Agnelli dice le stesse cose che penso io e allora un po' mi sento nel giusto. tanto più che effettivamente questo è un singolaccio che ti entra subito in testa. 7- e quel meno è solo perché mi sembra di essere troppo di manica larga.
Secondo e ultimo verdetto della serata: tra i meno graditi della manche ci sono Vale LP, i Mutonia e i Karakaz. Si mette male per le chitarre, che evidentemente piacciono più ai giudici e alla produzione che al pubblico, ma di Vale non me l'aspettavo. Non la vedo particolarmente a rischio uscita comunque.
Sarà che è la prima puntata dei live, sarà che quello che ho visto mi sembra il primo spettacolo dell'era post covid (e mi gratto non appena l'ho pensato, ma vediamo di uscirne da questo periodo assurdo, anche solo col pensiero), ma lo show mi è piaciuto. In qualche modo mi ha fatto ri immaginare una nuova normalità con i suoi pregi e i suoi difetti, ma con meno ansia e mi sembra una cosa molto positiva. La musica suonata, il pubblico, gli applausi, gli errori della diretta, il divano con un po' d'intrattenimento figo. Questo è, non ci giriamo troppo intorno: uno show d'intrattenimento, che lancia messaggi importanti e fa suonare band e progetti che altrimenti non troverebbero spazio altrove. È anche finito prima di mezzanotte, Amadeus dovrebbe prendere esempio da Sky quando progetta il suo interminabile Sanremo.
Ci sono anche un po' di cose da sistemare: Ludovico Tersigni dovrebbe imparare a intervistare gli ospiti senza la sindrome dell'impostore, gli inediti durante la prima puntata funzionano a livello discografico ma per il pubblico sa un po' di minestra riscaldata e i giudici dovrebbero iniziare a punzecchiasi un po' di più, perché va bene l'affetto nei confronti dei ragazzi in gara ma ciò che tiene il pubblico attaccato agli schermi è proprio la gara. Per adesso Erio e Fellow sono quelli da battere, il primo ha più carisma ma alla lunga la sua distintiva vocalità potrebbe annoiare, il secondo dovrebbe provare con l'italiano per avere reali chance di farcela anche dopo lo show e non rimanere una bella voce televisiva. gIANMARIA potrebbe essere una spina nel fianco per entrambi, lo attendiamo alla prova delle cover. Ricordiamo a tutti gli hater che è uno show, quindi I know, it's only entertainment but I like it. Ultima considerazione: proprio per lo show, Nava e Mombao sarebbero state perfette calamite per l'attenzione, è stato un grande errore non sceglierli. Alla prossima.
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L'articolo Quest'anno X Factor non è un Paese per band di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2021-10-29 08:48:00
COMMENTI (3)
I giudici troppo buoni ma anche questo sembra un altro sito rispetto all'anno scorso.
Non vedo più la comicità pungente e le battute dello scorso anno nei confronti dei concorrenti, spero sia solo un caso (però quando ho letto per la prima volta la vostra collaborazione con Sky ho tremato).
Mi sembra poi assurdo che nessuno parli di come la post-produzione abbia "rovinato" il pezzo di Erio, cosa fatta notare da tutti sui social.
Difficile dare torto a Capovilla. Incomprensibile come ci si possa entusiasmare per uno come Erio.
Ma se erio ha letteralmentr fsyto cagare ieri