Dopo la prima puntata dei Bootcamp, in cui abbiamo visto che ai giudici viene dato d'ufficio un gruppo di concorrenti scelti tra quelli che sono piaciuti di più alle Auditions, con cui fare lo Squid Game delle sedie (tanto per rimanere in tema del tormentone del mese di Netflix), nel primo episodio abbiamo visto formare i roster di Manuel Agnelli (ha fatto buone scelte) e Mika (mica tanto). Dunque, gonfi di aspettative ci immoliamo anche stavolta sul divano per vedere cosa accadrà con Emma e Hell Raton.
Inizia Manuelito con la parola d'ordine contaminazione, ma avverte i concorrenti che uno di loro non può essere ascoltato oggi per il protocollo covid, quindi le sedie non saranno sicure al 100%. Ansia generalizzata negli astanti. Inizia Luca detto Versailles che porta un mash-up tra Goosebumps di Travis Scott feat. Kendrick Lamar e gli Alice in Chains. È bravo, il crossover tra trap e grunge funziona alla grande, sarebbe ancora più figo con una band ma bello tosto, concorrente molto interessante. Entra Jathson con un inedito dal titolo Bloody Scene, è il concorrente non binario delle Auditions, ha già fatto parlare di sé in quell'occasione e stavolta per Manuelito se la tira un po', ma prende la sedia.
Tocca a Kalpa, porta l'inedito Television Commercials ma non funziona, troppo effettato, poche emozioni. Applausi tiepidi, a lui trema la voce. Agnelli lo manderebbe a casa ma Raton lo fa sedere. Per poco, suppongo. I Distorted Visions sono la quota metal estremo della situazione ed è bello sentire un po' di growl nel tempio che ai tempi della Rai si facevano le cover di Giorgia. Vanno a casa perché non ci stanno a fare nulla a X Factor, ma bene che ci siano stati. Torna anche Etta, che parla a duemila ma l'altra volta ha stupito con un flow assassino. Canta l'inedito Il mio deserto ed è bella aggressiva, un po' schizofrenica, ma non convince Manuelito: niente sedia.
Melli e Gemma, i producer con la batteria e la chitarra portano l'inedito Sulla mia tomba. Boh. Funzionano ma non mi fanno impazzire, mi piace come suona il batterista, quello sì. Si siedono. È la volta di L8 con Cattivo, altro inedito alla Salmo con le vocine e secondo rapper con la doppia personalità. Dà tutto ma fa lo stesso giochino della volta precedente e anche se gioca la stessa carta del matto, per ora si siede. Il roster di Hell Raton è variopinto, colorato e molto frsh, ma ora sono finite le sedie quindi sono cazzi. Mira gioca con i loop e i beat che crea in diretta, mentre canta bene Runaway. Senza troppi sensazionalismi fa musica bella e merita la sedia. Ha 18 anni, può fare di tutto e manda a casa Kalpa. Se l'è giocata effettivamente meglio, niente da dire.
Ritornano anche i Beckenbauer con quel pezzone che è Luna dei Verdena, in chiave elettronica. Risssssssschio. La versione potrebbe funzionare ma non suonano bene al 100% e non guadagnano la sedia. Premio da casa per il coraggio. Coloratissimo anche Edoardo Spinsante, sembra frenato dall'emozione ma poi parte come un treno. Sa scrivere canzoni, questo è certo. Il suo è un pop urbano ricercato, che funzionerebbe anche in classifica, ha il senso del dramma, bravo proprio. Manda a casa L8 e si prende la sedia, come possiamo dargli torto? Per ora Manuelito le ha azzeccate tutte, come Manuel, dev'essere il nome.
Matteo detto 22:22 porta un pezzo scritto cinque giorni prima, senza produzione, cantando acappella e sembra matto, ma anche un po' divertente. Rappa Ne avevo bisogno e si sente che ne aveva bisogno. Solo voce, di certo è una seduta di psicoanalisi e infatti molto toccante, alla fine del pezzo ho detto far me e me "mecojoni". Manuelito dice che non c'è mai stato qualcuno che ha mai fatto una cosa del genere e sono sicuro gli dia la sedia, invece non gliela dà. Lo capisco, potrebbe non essere per niente facile lavorare con lui, ma che bella botta uno che dice i cazzi suoi veri così in tv.
I Karakaz non mi piacevano granché e portano Satisfaction di Benny Benassi. Qui però ci sono anche un po' di ascolti dei Ministry, non i Ministri di Milano, e la cosa mi gasa oltremodo, vanno come treni e vorrei non dire mai questa parola ma la dico: spaccano. Incredibilmente mandano a casa Jathson, ma devo dire che non mi aveva entusiasmato questa volta quindi sono d'accordo. Squadra interessante quella di Manuelito la sua ma deve sempre ascoltare Barkee, che porta All'ultimo respiro dei Club Dogo in versione piuttosto personale ma non basta e non passa. Belle scelte, sì.
E ora tocca a Emma e qui sono molto curioso di capire chi sceglierà perché ha un bel po' di talenti nel suo Roster. Inizia Lysa che nelle Auditions mi piacque parecchio. Porta Formidable di Stromae. La sua voce da bambina e la sua fragilità si sposa molto bene con il francese ma potrebbe non essere abbastanza. Per il momento si siede ma potrebbe durare come il proverbiale gatto sull'Aurelia. I Noite portano un inedito dal titolo Sale grosso, notturno e jazzato, un po' anni Sessanta ma molto diverso dalla canzone della volta scorsa. Non se la sono giocata al massimo, per ora prendono la sedia ma idem come sopra. Edo la volta scorsa ha fatto Lucio Dalla molto bene e stavolta porta Bastille con Flaws, molto bene anche stavolta. Intonatissimo, bel timbro vocale, zero effetti speciali o gigionerie, canta bene e basta. Per me finalista. Ovviamente si siede.
I Cassandra cantano Pop porno in maniera più maleducata o almeno così la descrivono. Sono divertenti, suonano affiatati e tutto quanto, si prendono la sedia. Carucci dai, non ne impazzisco ma bravi. Michela Amadori canta correttamente Drivers License di Olivia Rodrigo: ha una voce educatissima e sa stare sul palco bene ma a una certa prende diverse stecche proprio sul finale. Non prende una sedia, e intanto Lysa non ha mai smesso di piangere un secondo da quando ha cantato. Altra band, i Riva di bianco vestiti fanno la loro Ossa che già conoscevamo ed è una bella canzone, con un bell'appeal da canzone d'autore pop. Prendono l'ultima sedia e vai di Squid Game.
Sarai con R U Mine se la gioca male: spenta, fuori tempo, non a fuoco, va a casa. Vale LP è (anche) una nostra scommessa: fresca come progetto, immagine, songwriting e stasera porta Porcella, un suo inedito tutto matto, a metà tra l'urban e la canzone popolare, con un testo bello provocatorio che parla di come viene vista una ragazza libera in un paesino. Che ganza, nonostante Emma la interroghi tira fuori un carattere davvero tosto. Prende il posto di Lysa che rinizia a piangere a fontana, proprio ora che aveva smesso.
Anna René alza i bpm: fa Rkomi, Venerus e Mace con Non vivo più sulla Terra. Boh, sembra un po' karaoke alle mie orecchie, non mi ha fatto particolarmente impazzire e neanche Emma che non le dà la sedia. È il turno de Le Endrigo, già conosciuti/e nel circuito indie, che portano Lamette della Rettore in versione punk bella tirata e mi fanno ricredere sulla naturale antipatia che potrei avere nei loro confronti. Tolgono la sedia ai Noite, ci sta anche questo, ma com'è che per ora non sbagliano un colpo i giudici?
Tocca a quelli che non sono potuti andare ai Bootcamp per ragioni di protocolli covid: gIANMARIA la volta scorsa aveva cantato un pezzo molto emozionante e stavolta ha portato un suo brano edito, Mamma scusa. Anche stavolta sa come scrivere una canzone toccante, ha il senso del dramma ma alla seconda volta potrebbe presto annoiare. Me, perlomeno. In ogni caso è molto talentuoso e c'è lo switch: vanno via i Cassandra, capisco anche questa scelta. Dio, che sto diventando? Beart porta il suo inedito Non ci vediamo da un po', pop urbano come tanti. Bravo eh, ma ora come ora nessuno è più scarso, ci vuole il quid e lui non sembra avercelo. Se la prende pure perché non è passato, pazienza. In ogni caso bella squadra anche questa.
Ora il fatto è che ci sono gli Home Visit e lì, di tanti talenti, ogni giudice dovrà mandarne a casa due e confermarne tre, che ripetiamo devono essere per forza almeno un cantante singolo e una band per squadra. Sono convinto lì ci saranno dei grandi momenti da brivido.
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L'articolo X Factor: così gli Home Visit diventeranno Squid Game di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2021-10-14 14:03:00
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