X Factor UK è stato cancellato, bollato come vecchio. X Factor Italia invece gode di ottima salute, perché sa adattarsi ai tempi e rinnovarsi. Impressionato da questo nuovo acquisto Ludovico Tersigni che oltre a essere un figo suona anche il basso fretless e ama i Tool (sue dichiarazioni in conferenza stampa), arrivo alla visione della prima puntata di Audition pieno di aspettative nuove, tipo: quest'anno come sarà la storia dell'abolizione delle categorie? Tutti si butteranno su tutto?
E ancora: Manuel farà di nuovo il cattivo, Emma la pasionaria, Manuelito il produttore e Mika quello che va per conto suo e che qualche volta ci prende (vedi N.A.I.P. la scorsa edizione)? Oppure con questo nuovo assetto e col nuovo presentatore, nonostante i volti già conosciuti, sarà una cosa nuova?
Intanto le Audition si svolgono come l'anno scorso, senza pubblico e questa stavolta è una scelta di campo: i giudici sono più concentrati e meno distratti dagli applausi. La scenografia è sempre molto urban e si arricchisce di un lungo corridoio da cui escono i pretendenti ai live. Lungo lungo a dire il vero, che manda un po' in paranoia alcuni ed esalta altri. Emma dice: "Possiamo capire tanto della personalità da come affrontano questo corridoio". E ci sta.
Ludovico "Tool" Tersigni appare bello in forma ed emozionato come i concorrenti, e questa empatia funziona eccome per ora. Vedremo che succede quando i giudici inizieranno a litigare e a giurarsi vendette medievali, ma per ora tiene botta in modo invidiabile.
Giungiamo veloci ai concorrenti, perché dal montaggio della prima puntata si capiscono chiaramente due cose: 1) il rap che aveva fatto da padrone negli ultimi tempi (Blind avrebbe dovuto essere primo in classifica a sto giro, dov'è finito? Anastasio?) è molto meno presente e l'onda lunga del successo clamoroso dei Måneskin ha portato più band a suonare gli strumenti old school. Ma non solo, e arriviamo al punto 2): stavolta i testi degli inediti o delle canzoni scelte rappresentano il momento storico.
La pandemia, il disagio, la paura, queste cose dette sotto voce in tv, come se dovessimo dimenticarcele, emergono potentemente e il talent canoro diventa un palcoscenico da sfruttare per dire come si sta. Partiamo con la puntata che inizia con i concorrenti a cui viene spiegato che quest'anno non ci sono le categorie, in una clip in cui riconosciamo di primo acchito nostre "vecchie" conoscenze: Nava, Erio, Vale LP, artisti di cui abbiamo parlato spesso e volentieri.
Dai, si parte bene, tutti insieme appassionatamente. Strano che abbiano spoilerato tutti i concorrenti di botto ma di certo non è meno strana dell'acconciatura tipo samurai alla fashion week di Manuel Agnelli. Altra clip in cui viene presentato quel fregno di Tersigni che nuota, suona, va sullo skate, fa film e sciallo si reca a Cinecittà per X Factor. Poi finalmente si canta: Raffaella Scagliola fa il corridoio per la prima volta, ha 16 anni, è simpatica e fa Lizzo molto bene, ci mette pure una parte inedita in italiano che ci sta bene. 4 sì ed è già ambita dai giudici.
Dopo c'è una band, Why, The Moon che non mi piace granché, ha riferimenti un po' sorpassati tra l'electro e il rock, ma mi riservo un altro ascolto. In ogni caso beccano 4 sì, i giudici invece sono agnellini quest'anno. Karim Daniel è il primo con la backstory che fa piangere, con la mamma nel backstage e il padre scomparso. Bello, faccia da bravo ragazzo, canta un lentone di The Weeknd ed è pure bravo. Del rap, che l'anno scorso era dappertutto, per ora nessuna traccia. Troppo zucchero, mi verrà il diabete, quando arrivano i fenomeni da circo?
Gag dei giudici che dicono carotare invece di trombare perché Manuelito deve flirtare con una francese e Luca Lazzaroni torna a casa con una cover di Nina Simone in falsetto. Anzi no, 4 sì. Non capisco. I Denoise portano Nude dei Radiohead ma sembrano i Muse e non mi piacciono. 4 sì. Torno a non capire. Le Blue Channel non piacciono neanche ai giudici e beccano 4 sì. Fantascienza.
Finalmente arriva Fettuccine con la chiacchiera a caso che canta Sunny, una canzone che sembra una parodia trap/crooner e finalmente va a casa qualcuno. No, neanche stavolta, si becca 3 sì e lo vedremo tornare. Incomprensibile, anche se forse fa ridere. Jathson, artista non binario, si dimostra all'altezza della situazione e del messaggio con un inedito urban nu soul che ci sta. 4 sì.
Clippona contro le categorie e le etichette e poi c'è una band dal nome brutto: Karakaz. La proposta è decisamente meno brutta del nome e con l'inedito tra il nu metal e l'elettronica passano con 4 sì.
FINALMENTE Samuele Riccobono la butta di fuori con una cover di Zitti e Buoni dei Måneskin con inserti di altre canzoni, talmente brutta da far apparire bella l'originale. Manuel dice: "Io non ho mai sentito una schifezza fatta così bene" e lui gli risponde: "È un complinsulto questo". Volare. Dev'essere il nome, ma un altro Samuele detto Pausa fa schifo con Rose Viola di Ghemon in versione growl. Viene da bestemmiare.
Attenzione che Gianmaria Volpato è super interessante: 19 anni, cantautore urban con l'inedito I suicidi che fa venire la pelle d'oca per il testo crudo e per l'interpretazione. 19 anni e un testo che fa il culo a quasi tutti i cantautori che cercano la hit spensierata. Bravo. Lascia la giuria senza parole, 4 sì.
Marika in arte Apnea fa un inedito rap su base dance house, sembrava una roba ironica e invece in questo pazzo pazzo mondo potrebbe pure diventare un singolone. 3 sì e ritorna pure lei. È il turno di una band, i Cassandra, che fa it-pop un po' datato e più rock. Boh, per me è no però tornano anche loro con 3 sì. Anna René tutta ispanica si becca 3 sì, Sara in arte Sarai fa pop ma niente di che. 3 sì pure lei.
Luca in arte Versailles un po' Cobain un po' Ketama fa un inedito che è in linea con il nuovo emo che sta girando in questi giorni. 4 sì. Maddalena in arte Mad porta l'inedito Cianfrusaglie con base reggaeton e mi fa sentire intimamente male. Torna a casa volentieri. Zizzi che fa il pianobar nei club di scambisti torna pure lui nell'ameno loco. Simpatico ma, insomma, dai. Manuel sottolinea quanto sia difficile avere un'erezione con questa musica e mi fa ridere.
Spinozo fa Don't Let me Down dei Beatles in versione intima col chitarrino alla Jeff Buckley con la voce più sporca, bravo, originale, non era facile. 4 sì, vorrei vedere. Poi è il turno di Vale LP, che è stata anche un nostro CBCR. Porta Cherì, che già conoscevamo: base minimale e voce urban cantautorale. Questo X Factor potrebbe essere il trampolino di lancio per lei. La fanno un po' penare e poi 4 sì anche per lei.
Altra band, i Westfalia e cantante con le treccine, io sono prevenuto e invece suonano molto bene, una fusion tra jazz, elettronica e prog davvero interessante, gente che sa suonare e cantare. 4 sì e non vedo l'ora di risentirli. Veronica Cece super emozionata porta un inedito e una backstory di volontà. Ecco, c'è da dire che quest'anno si va meno sul caso umano e più sulla musica, bene per XF. Lei fa urban, rap ma non è una rapper e Manuelito è un po' come noi, saturo di rap. Se ne va con due sì e due no, incazzatissima.
Marta in arte Marte studia filosofia e fa la segretaria, fa itpop con una pronuncia strana ma canta bene roba risentita e becca 4 sì. I Koko rifanno una versione de La donna cannone da arresto per direttissima e tornano a casa. I Syberia, new romantic, tornano a casa e si beccano pure della parodia dell'Eurofestival.
L'ultimo concorrente è Erio, personaggione che già conosco, che ho visto un po' di volte dal vivo e che sono felice abbia la sua vetrina televisiva. Canta Can't Help Falling In Love di Elvis in falsetto, con grazia rara ed emoziona. 4 sì e conclude in bellezza, con semplicità e gentilezza a discapito del suo look eccentrico.
Si conclude una puntata che ha visto tanta musica, come non se ne vedeva da tempo. Un inizio quantomeno interessante, nonostante qualche cantonata. Ci vediamo giovedì prossimo per il resto delle Auditions.
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L'articolo X Factor 2021: musica e il rap scompare di Simone Stefanini è apparso su Rockit.it il 2021-09-16 23:05:00
COMMENTI (1)
I Westfalia hanno asfaltato gli altri concorrenti (specialmente il cantante). Discreto il tizio che canta la propria inutilità e ascolta gli Stooges. Grazie al cielo il rap è scomparso!