“Lullabies For Aliens” è un lavoro contemporaneo, nel quale si raccontano 7 storie diverse, che danno vita ad intrecci ed ambientazioni sonore, con note al posto di parole.
Basso, batteria e chitarra dialogano tra loro attraverso tempi irregolari, misti e composti.
Gli ArtisHands rifuggono però i virtuosismi fini a se stessi privilegiando la ricerca, anche nel suono, e oltre alla sezione ritmica e alle chitarre elettriche troviamo synth impiegati spesso come accompagnamento.
Difficile riassumere tutte le influenze del trio veneto, ma sicuramente tra queste c'è anche il jazz, nelle sue forme classiche e più moderne, e nel disco possono convivere la passione per artisti come E.S.T., King Crimson, le strutture articolate del progressive e il minimalismo del post rock con qualche reminescenza fusion, senza volere essere rinchiusi in nessuno di questi generi.
Il nome del gruppo vuole essere un richiamo all'idea di “artista/artigiano”, evidenziando il concetto di “manualità” nel dar vita alla musica. “Lullabies For Aliens” è un lavoro in cui l'esecuzione e le dinamiche sono chiave di lettura e punto di forza, e non poteva essere diversamente perché ci troviamo di fronte a musicisti di esperienza, che hanno all'attivo diverse pubblicazioni anche se insieme ufficialmente solo dal 2016.
Ci sono poi richiami a sonorità “spaziali”, retro-futuristiche, soprattutto nei synth. Lo “spazio” è una costante di questo lavoro, dal sample iniziale dell'atterraggio sulla luna della traccia di apertura Starwaltz, ai titoli e alle ambientazioni di “Deep Space 11 passando per il prog-metalfunk di Funkgalactic fino alla conclusiva ricercata Noisy Light.
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L'articolo Biografia ArtisHands di ArtisHands è apparso su Rockit.it il 2018-03-31 12:56:47