Fare tutto da soli a volte è complicato, l'automazione e l'elettronica aiutano, ma a patto che da tale uso non conseguano esiti precostituiti. Il musicista deve sempre essere nella condizione di intervenire nel flusso sonoro secondo le esigenze dell'esecuzione, altrimenti non sarebbe più una one man band, ma solo un artista che suona su una base preregistrata, o peggio, un dj.
Ma torniamo e quello che compongo, suono, canto.
Rock oscuro, psycho rock, dice chi mi ascolta, ma io lo chiamo rock alternativo, decisamente fuori dal mainstream, dalla corrente principale (a patto di capire quale sia oggi la corrente principale), fuori moda, fuori tempo, fuori tutto.
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L'articolo Biografia Atròphia di Atròphia è apparso su Rockit.it il 2018-10-06 20:13:20