Copie di copie parla di quanto è difficile essere sé stessi. È camminare in bilico tra chi ti senti di essere e cosa gli altri si aspettano da te, tra autenticità e paura del giudizio.
Copie di copie è anche depressione, che ti porta a vedere la realtà in modo distorto, a vedere me stesso in un modo nel quale non mi riconosco. Nel ritornello dico “Ricordami quello che non sono” per reagire a questa sensazione.
E alla fine Copie di copie diventa un invito ad accettarsi, che siamo qui per fare ciò che ci fa stare bene, nulla di più e niente di meno.
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