Descrizione

Oṃ: “rappresenta il simbolo del suono primordiale, della vibrazione originaria che creò l’universo. È l’immagine di Creazione, Conservazione e Trasformazione”.

Non c’è nulla di più adatto di questo piccolo mantra per racchiudere la ricchezza e le diversità presenti in quest’album. Esso riflette un cambiamento rispetto all’album d’esordio sin dalla sua composizione, avvenuta nell’arco di 6 mesi presso il Fox Studio, luogo in cui è cresciuta e vive tutt’ora la band, dove è stato seguito e registrato completamente da Andrea Volpato per poi essere mixato e masterizzato da Davide Perucchini (fonico dei Verdena) al Lysergic MixRoom di Pedrengo (Bg).

Accogliendo e cercando di non snaturare il punto di forza della band che fa dell’eclettismo il suo tratto distintivo, in Om è perfettamente riconoscibile l’appartenenza di ogni canzone ad un pensiero e ad una intenzione di più ampio ed unitario respiro. L’album si apre con “Like!”, brano che guarda e contemporaneamente stravolge il classic rock degli anni ‘60 e ‘70. Il groove martellante dei fusti guida una voce acida che racconta senza mezzi termini i lati più scuri della dipendenza dai social network.

Ampio spazio di riflessione e denuncia proviene anche dai testi di “Medea” e “Il canto del soldato”. Il primo, ispirato da uno studio del 2013 effettuato dal WWF, è un urlo disperato di richiesta di perdono verso la nostra madre terra. “Il canto del soldato”, rifacendosi invece ad alcuni articoli giornalistici che ponevano l’attenzione sulla musica ascoltata dai soldati per infondere coraggio nelle operazioni militari, trasporta l’ascoltatore in prima persona verso questo viaggio di disumanizzazione
.
Positività e psichedelia introspettiva arrivano, invece, dall’avvolgente brano “Om” mentre in “Vergogna”, “Il tuo finto perbenismo” e “Una persona qualunque” traspare una riflessione sulle varie sfaccettature dell’individualismo perseguito maniacalmente dalla nostra società contemporanea.

Riflessione che irrompe e si esaurisce nell’urlo post-punk de “L’ultimo passo”, che lascia spazio ad un finale di sperimentazione eseguito da Andrea in “Ansia” e “Selva”, brani intrisi di un chiaro-scuro torbido e tormentato.

Credits

Luca Volpato: Chitarra e Voce.
Gianluca Favero: Basso e cori.
Andrea Volpato: Batteria, voci, synth, mellotron, piano, chitarra e percussioni.

Prodotto da AUTUMN’S RAIN
Registrato da Andrea Volpato presso Fox Studio.
Mixato e Masterizzato da Davide Perucchini presso Lysergic MixRoom.
Musiche: AUTUMN’S RAIN eccetto “Ansia” e “Selva” di Andrea Volpato
Testi: Luca Volpato eccetto “Ansia” di Andrea Volpato
Grafica: AdAstra Comunicazione ( adastracomunicazione.it )
Illustrazioni: Miriam Serafin ( miriamserafin.it )
Dipinto in Copertina: Banksy

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