Ciao For Now

Ciao For Now

Baseball Gregg

2016 - Pop, Indie, Easy-listening

Descrizione

A pochi mesi dal debutto sulla lunga distanza Vacation, i Baseball Gregg ritornano con un nuovo lavoro, registrato lo scorso Agosto durante il tour italiano nel quale il bolognese Luca Lovisetto e Sam Regan (metà californiana della band, di stanza a Stockton) hanno suonato live per la prima volta insieme.

Con le cinque canzoni di Ciao For Now, terzo disco in tre anni di attività per i Gregg, il sound del duo approda in territori sonici inattesi. Laddove, infatti, il precedente disco insisteva su sonorità tropicali e palette cromatiche pomeridiane, nei nastri DIY di Ciao For Now il consueto songwriting indiepop della band è graffiato da strati di synth digitali e snares acidi che rivestono di una patina lucida e al contempo straniante l’intera opera.

La filosofia pop sperimentale dell’EP (i cui eterogenei numi tutelari, citati anche non troppo velatamente fra le righe, rispondono al nome di Yellow Magic Orchestra, The Radio Dept, Kraftwerk…) danza senza soluzione di continuità con la stravaganza cantautorale di Franco Battiato e l’attitudine indolente e rarefatta del falò di Beach Boys’ Party, talvolta accelerando con ritmi benzedrinici di cumbia digitale (il dittico “digestivo” Purgatory’s Pleasant e Food Is Gross, le cui architetture irregolari e XTC-iane sfociano in sfoghi sincopati e disallineati), talora rallentando bruscamente e assestandosi su coreografie narcotiche dai contorni sfocati e dreamy (Till The End Of Time). In Restless, traccia densa di quell’inquietudine sommersa che permea il disco, assistiamo invece al fugace incontro tra il Bowie di Modern Love e la nostalgia post-adolescenziale del mai sopito bedroom pop Gregg-iano. Solcata da melodie stanche à la Sparklehorse ed echi di Angelo Badalamenti, la sgranata ballad Boston (impreziosita dalla presenza del label-mate Setti) conclude dolcemente questo EP breve e impaziente. Talvolta fa capolino un effimero senso di euforia: per provare di nuovo, per un momento, a dimenticare l’opaca malinconia dell’arrivederci.

Credits

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