L'EP, così come il nome del progetto stesso, è incentrato sul tema del confine. E lo racconta attraverso vari punti di vista: una storia di due migranti innamorate in fuga da paesi disastrati (Run), il potere sconfinato della bellezza (Vivien), la difficoltà nel delineare in quale luogo, reale o immaginario, sia possibile sentirsi in pace col circostante (Dreams), l'invito ad oltrepassare i confini imposti dallo stereotipo del proprio genere (Wrong), per poi approdare alla proiezione di uno scenario ambientale-religioso (Ice):
"Yes, they called it
the pole of our globe;
and the whitest men
saw without eyes:
the only paradise
was made of melting ice."
Da un lato i confini politici (in Europa per esempio) vanno innalzandosi; d'altra parte gli iceberg dell'Artico vanno sciogliendosi. Due fenomeni tra loro indipendenti?
"Solastalgia" è un neologismo coniato dal filosofo e docente di sostenibilità australiano Glenn Albrecht. Deriva da solacium (conforto) e algia (dolore) e definì la nuova parola come "nostalgia di casa che si prova quando si è ancora a casa". Egli spiegò che questa forma di nostalgia che una volta era diffusa soprattutto tra persone che vivevano in zone di sacrificio, come ad esempio le terre deforestate o zone estrattive, stava rapidamente diventando un'esperienza umana universale, poiché lo sconvolgimento climatico crea una trasformazione in qualunque luogo viviamo. Il concetto è stato ampliato da Berg anche al tema del corpo, in quanto il proprio corpo può diventare irriconoscibile ai propri occhi, se costretto all'interno di aspettative.
Solastalgia
BJRG
Descrizione
Credits
Tutti i brani sono stati scritti, arrangiati, prodotti ed eseguiti da Luca Nistler.
Registrati, co-prodotti e mixati da Antonio Polidoro presso Blap Studio.
Nell'album, in collaborazione con Damon Arabsolgar (Pashmak), mi sono avvalso di un rivestimento sonoro in "Wrong", "Run" e "Vivien".
Masterizzazione: Francesco Borrelli
Artwork, logo e grafiche: Alberto Martorana
Etichetta discografica: Sangue Disken
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