Are You In Love? / Farewell Song:

I Byenow concepiscono due singoli distinti eppure così connessi: Are You In Love? un’allucinazione
sonora dream folk, Farewell Song una ballad ariosa dal cuore più analogico.
Chiedersi se si è innamorati e poi sparire, trasferirsi altrove, lontani con la mente o col corpo, poco
conta: nel loro nuovo doppio singolo i Byenow scolpiscono prospettive opposte di un amore che ci
accomuna tutti. Il primo, più conclamato e romantico, il secondo, dai suoni più terreni, spalanca le
braccia ad un amore più universale, che stringe le persone nel segno di un affetto diverso.
Are You In Love? è un brano atmosferico nato da un loop di pianoforte su nastro. Le parole
sopraggiungono in un impeto naturale, mentre il tocco di Any Other in fase di arrangiamento mette il
brano nelle condizioni di sprigionare un arcobaleno sonoro. Dall’altro lato suona una chitarra nella
luce fioca: in Farewell Song, concepita addirittura nel 2018, una serie di amici si trasferiscono
lontano, facendoci piombare addosso quel senso di solitudine che solo la distanza da chi si ama può
generare. L’amore qui si estende su tutte le sfaccettature che lo compongono, permettendo al brano
di confermarsi una traccia malinconica perfetta per gli amici quanto per gli amanti.
Nel dialogo tra pianoforte, synth e sassofoni di Are You In Love? si ritrova tutta la delicatezza di due
cuori che riflettono sull’innamoramento. La produzione del primo brano si espande in tutte le direzioni
lasciando la voce al centro come riferimento fisso per l’ascoltatore. Non si accenna ad un amore
reciproco, ma ad un amore universale che ci allinea con il mondo: due persone si offrono così fragili e
coraggiose l’una all’altra, riscoprendo il complesso tema dell’amore. Con la sua natura circolare, la
canzone cresce sempre di più, strato dopo strato, rendendo il suono sempre più immersivo e
raffigurando lo scenario evocato dalle parole, con le sue luci e le sue le ombre.
Farewell Song invece ci riporta alla realtà: una voce calda su una chitarra acustica ci riporta a un
concetto di musica più organico e terreno dove il tema strumentale fa quasi da ritornello, come un
elemento di luce che sorge. Anche qui, il pianoforte è provvidenziale per la dinamica del brano,
costruendo un ponte tra due strofe sospese: la prima funge da introduzione, mentre la seconda si
carica di strumenti, fra cui i sassofoni di Francesco Panconesi, dando densità alla traccia fino al suo
svuotamento finale.