Bonola Boy

Bonola Boy

Candra

2022 - Cantautoriale, Punk, Electro

Descrizione

Esce il 18 marzo BONOLA BOY, primo album di CANDRA, per Believe.
Bonola boy è il racconto di un viaggio rituale, una lente d’ingrandimento sulla quotidianità imprigionata nella tossicodipendenza.
Dalla fermata di Bonola, CANDRA prende la metro per raggiungere Lodi, e con l’escamotage del viaggio ci racconta le tappe del suo percorso interiore.
Il suo obiettivo è raggiungere il Capanno, la casa di fortuna di due spacciatori ricavata tra i binari della vecchia stazione di Rogoreto.
Le fermate di questo percorso raccontano una storia. Ogni canzone vuole essere abbinata ad una stazione sulle linee attraversate, raccontando, attraverso il fallimento quotidiano del viaggio in metro, la storia più ampia della sua dipendenza. Esce di casa, sale in metro e pensa, osserve, incrocia sguardi e rintraccia subito quello di chi è immerso nella sua stessa routine tossica. Arriva a destinazione e va dritto, con la voglia di sbrigarsi e tornare indietro, a casa, nascosto.
L’ordine delle tracce rispecchia questa sua personalissima discesa agli inferi. “Da Bonola al capanno tutte le buone intenzioni vanno a farsi fottere”.
BONOLA BOY è un disco che suda e che grida, che si dimena, che sanguina e ride, è il bisogno di un volume che si alza sempre di più, fino a non sentire più niente. Nasce dalla necessità di non pensare alle catene che ti sei messo da solo, che ti tengono ancorato a quel meccanismo che, con metodo e scrupolo, ti sta trasformando in polvere. E cresce, invece, nel desiderio di raccontare una storia, nella voglia di trasformare le esperienze fatte e le persone conosciute in dolci ricordi, i vagoni della metro, il parchetto di fronte a Rogoredo, il mini market di P. Lodi, in canzoni.
Di raccontare Bonola - soprattutto - che ogni sera accoglieva gentilmente l’artista tra le sue braccia, senza fare domande.
Disco sporco e al tempo stesso pulito, ordinato, come se qualcuno avesse rassettato una stanza dopo aver messo le mani in un secchio di fuliggine.
Gabriella Esposito (Resp. Comunicazione)
gabriella.esposito@forestap…
3925539609

TRACKLIST
Bonola boy, diviso in tre parti, è il racconto di un viaggio rituale, un pellegrinaggio che probabilmente ogni tossicodipendente, da Rho fiera a San donato, fa quotidianamente.
Esci di casa, sali in metro e pensi, osservi, incroci sguardi e capisci subito quando incroci quello di qualcuno che è caduto nella tua stessa trappola.
Arrivi a destinazione e vai dritto, con la voglia di sbrigarti e tornare indietro, a casa.
Bonola boy, come la maggior parte dei brani del disco, nasce in quei momenti, nasce dalla voglia di non essere soltanto quello, dalla necessità di sentirsi un po' meno alla deriva.
Ragazza temporale è un brano spensierato, che parla di eventi legati alla giovinezza, un momento di leggerezza all' interno del disco che vuole ricordare l'adolescenza, con i primi dischi ascoltati, quelli che credevi fossero amori definitivi ed assoluti, le scoperte, i viaggi in motorino che non finivano mai, quel tipo di curiosità che soltanto da ragazzino hai e che con il tempo non sparisce ma si corrompe, si distorce e marcisce pur continuando a sedurti, a spingerti verso zone buie, misteriose ed inquietanti, che ti spaventano all'inizio ma che ti attraggono poco tempo dopo, senza possibilità di resistergli.
Ragazza temporale vuole riportarci indietro, a quelle giornate libere, senza pensieri.
Vent'anni è la voce di quei fantasmi che probabilmente non smetteranno mai di girarci attorno. Non buoni o cattivi, ma presenze come promemoria, ricordi di cose accadute negli anni. Vent'anni parla del rimpianto che si prova quando si permette ad una persona di accompagnarci all'interno di un labirinto buio e pieno di pericoli, scelta presa con fin troppa leggerezza, con l'incoscienza di chi ha il terrore, non di perdersi all'interno del labirinto ma di arrivare all'uscita. Vent' anni racconta la paura dell'inutilità nel rimanere soli, la paura di quel tipo di amore che fa sì che ci si senta soli senza che nessuno intorno se ne accorga e alla fine parla dell' egoismo che, inconsciamente, si cela dietro a certe riflessioni. Vent'anni è la voce di quei fantasmi.
Nuova canzone è una boccata d'aria fresca. Parla di ciò che riesce a tirarti fuori anche dal più profondo dei buchi, di quella cosa che riesce a darti la spinta finale, la motivazione fino a quel momento introvabile.Per ognuno è diversa, può essere l'inizio di un' amore bellissimo o la guerra che ne decreterà la fine, può essere una sbronza che ti fa lanciare bottiglie fino alle sette del mattino oppure una testata così forte da riportarti a casa. alla realtà.
Canzone di Beatrice è come un album di fotografie visto da occhi diversi. C'è un ragazzo che ricorda con gioia una giornata al mare da bambino, con il padre e la madre. I profumi di quei luoghi, i bagni e il momento del pranzo, gli sguardi d'amore verso di lui e di cui era testimone. Il sorriso, fisso, da far male.
C'è una ragazza, è giovane, è libera e lo è sempre stata. Ma ora è stanca come non lo è mai stata e non sa se riuscirà a riprendersi, se come le altre volte le basterà perdersi un po' nei ricordi per recuperare le energie. Canzone di Beatrice cerca di far entrare l'ascoltatore all'interno di queste fotografie con il testo e con la musica, che cerca di cullarti senza mai strapparti dall' immersione all' interno della storia
Io no è una lettera di scuse sincera, che colpisce e penetra al primo ascolto. Una dichiarazione d’amore per una madre e un padre e un ringraziamento per esserlo stati comunque, fino in fondo e dolorosamente.
IO NO è un pezzo cantautorale che si potrebbe cantare a basse voce quasi sussurrando o a squarciagola fino a perdere la voce, perché dentro c'è tutto: la fragilità, la sincerità, la rabbia e anche la rassegnazione. Un pezzo chitarra e voce, crudo e sporco, ferruginoso, che vuole raccontare con estrema semplicità una storia intimamente complessa.
Gabriella Esposito
Responsabile comunicazione FORESTA. gabriella.esposito@forestap… + 39 3925539609

Demonio è una storia d’amore complicata, di quelle che si consumano in una vampata come una manciata di foglie secche, è il racconto di una gioventù che si è persa, che vaga senza meta con addosso la paura della possibilità di non ritrovarsi mai.
È la morbosa curiosità dell’adolescenza, è la voglia infantile per qualcosa che non hai mai avuto o che, per innocente immaturità, hai perso per sempre.
Nelle sue canzoni CANDRA, racconta della sua tossicodipendenza adesso che fa parte del passato, e più profondamente si mette a nudo presentandoci la sagoma in cui in quegli anni si era trasformato.
Demonio è un pezzo punk nell’attitudine, strofa pulita e ritornello distorto da fare male, con melodie pop per non dimenticare. Inizia con l’intro
Zitti racconta di quelle piccole vittorie, così facilmente dimenticate che si trovano all’ interno della più grande delle sconfitte E lo fa con la spensieratezza di un bambino, con la leggerezza di chi è finalmente in grado di vedere il muro su cui si è spaccato la faccia per anni. Zitti è un pezzo punk nell’ attitudine, strofa pulita e ritornello distorto da fare male, con melodie pop per non dimenticare.

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