I Caran d’Ache risentono in maniera profonda del dark anni ’80. rileggono in maniera un po’troppo filologica, ma non ortodossa e scolastica, la new wave di quel periodo. Elettronica e atmosfere cupe si fondono in un mix sonoro che tiene conto sia delle derive più oscure e meno commerciali, sia di quelle più pop e meno difficili come Depeche Mode e Visage.
(Rock Sound)
La mia preferita è però “Winter Gloomness” dove incontro un’atmosfera dark lenta che mi riporta alla mente Joy Division e Lydia Lunch. “Alternative wave” è un tuffo nelle sperimentazioni elettroniche di alcune band americane della prima ondata wave.
(Ascension Magazine)
I CDA propongono una miscela di darkwave che ricorda qua e là formule sfruttate già dai Cure e dai Cranes, senza dimenticare quel tocco di elettronica qua e là che non guasta mai.
(Erba della Strega)
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