Giorni Vuoti

Giorni Vuoti è il racconto di una generazione di mezzo che non reagisce, che non combatte, che non si scontra. Perché non lo sa fare.
È il racconto di una generazione cui è stato insegnato che, se annuisci e sopporti, alla fine ci sarà un posto per tutti.
È il racconto di una generazione in attesa di un futuro che, forse, non può e che, spesso, non sa costruire, di un futuro che è le stato promesso ma che nessuno le sta davvero offrendo.
È il racconto di una generazione di mezzo che passa il tempo a fare sempre le stesse cose, aspettando l’avvenire in un vortice routinario che svuota le giornate, nel gorgo dell’abitudine che non la rappresenta, che non le appartiene, che le fa dimenticare cosa vuole davvero.
È il racconto di questa generazione, la mia, che aspetta costantemente che qualcosa cambi la vita, spesso senza fare niente perché essa cambi davvero.
Giorni Vuoti è il racconto di una generazione che troppo spesso si dimentica di cosa vuole fare e essere, di cosa può fare e di cosa può essere.
Giorni Vuoti è il racconto di una generazione che, per uscire dalla dinamica sociale e da questa spirale abitudinaria, deve smettere di illudersi, di farsi comprare da promesse e da cose che non hanno davvero valore, di aspettare il futuro in regalo, perché solo alzando la testa, guardando in avanti e mettendosi a gridare, questa generazione ce la farà.