Descrizione

Beati Voi! è il disco d’esordio del progetto industrial post punk CRP - Collettivo Rivoluzionario Protosonico, in uscita il 19 Maggio 2023.

CRP mescola sonorità della scena musicale italiana alternativa dei primi anni ’90 ad altre affini a quelle industrial punk berlinese anni ’80 e a sonorità psichedeliche.
Non manca un forte lato sperimentale, che attinge alle esperienze musicali di autori come John Cage con l’utilizzo di seghe, martelli, catene e altri oggetti da carpenteria.
La sezione musicale supporta e sostiene una componente testuale - caposaldo del progetto - che affronta da un lato tematiche e personaggi storici trattati come fossero fotografie sonore senza commento: delle vere e proprie cronache sonore neorealiste che narrano per immagini musicali la storia di un mondo percepito ormai come lontano e concluso con le sue due guerre mondiali, il fascismo e il nazismo e con l’inizio di un nuovo millennio.

Dall’altro lato, lo squarcio disilluso su un presente che appare sempre più inquieto, scandito da una nuova narrazione caratterizzata dal crollo di certezze che sembravano ormai acquisite e date per scontate.

I brani sono scritti da Gianmarco Caselli eccetto “Perpetuo” (Andrea Ciolino, testo, e Michele Barsotti, musica)
e Fuoco Nero (testo e musica di Andrea Ciolino)
Logo & Artwork Enrica Giannasi
Prodotto da V.A.G.A. (Visioni Atipiche Giovani Artisti)
CRP - Collettivo Rivoluzionario Protosonico
Biografia

CRP - Collettivo Rivoluzionario Protosonico sono un gruppo industrial post-punk italiano nato a Capannori (Lucca) e costituito da Gianmarco Caselli (voce, basso, tastiere e sintetizzatori), Andrea Ciolino (voce e chitarra) e Michele Barsotti (basso, tastiere).

CRP suona anche martelli, seghe, trapani, secchielli, catene e altri oggetti da carpenteria.

Il termine “Collettivo” è dovuto al fatto che la band cerca di interagire e collaborare con altre realtà e con altri artisti.

“Rivoluzionario” perché la scrittura dei brani parte prima di tutto da una ricerca musicale che non si rivolga esclusivamente al compiacimento delle dinamiche di mercato, in un’epoca in cui l’omologazione culturale è fortissima.

“Protosonico” perché l’intento è quello di fare una musica per certi versi più “primitiva”, in grado di coinvolgere emotivamente l’ascoltatore.

Credits

COMMENTI

Aggiungi un commento avvisami se ci sono nuovi messaggi in questa discussione Invia