Con due deca - La prima compilation di cover degli 883

Con due deca - La prima compilation di cover degli 883

Compilation

2011 - Pop

Descrizione

Max Pezzali. 883. Anno 1992. Esce "Hanno ucciso l'uomo ragno". Anno 2012. Esce “Con due deca”. Compilation mp3 di cover degli 883 in streaming e download su Rockit.it. Venti anni dopo il primo disco di Max Pezzali, quelle canzoni, ormai entrate nell'immaginario pop italiano, vengono rilette dalla nuova musica italiana. Per il ventennale Rockit ha infatti chiamato a raccolta gruppi e artisti di ogni tipo, che hanno deciso di confrontarsi con il repertorio del gruppo di Max Pezzali e Mauro Repetto. Da "Con un deca" rifatta dai Cani fino a "Nessun rimpianto" rivisitata da Dimartino, passando per la struggente "Gli anni" di Colapesce, il mashup dei Carpacho con “Nord Sud Ovest Est”, l'elettronica cantautorale degli Amor Fou. E ancora: Amari, Selton, Macrobiotics, Numero 6, Ex Otago, Egokid e tanti altri da scoprire e scaricare gratuitamente.

Rockit ringrazia
Max Pezzali per l'entusiasmo
Pierpaolo Peroni per la collaborazione
Tutte le band partecipanti per la voglia di suonare


Max Pezzali e 883: con due deca di Storia

Cambiare il pop italiano, nel bene e nel male, partendo dalla provincia. Tutto nasce infatti a Pavia, sul finire degli anni ottanta, da due compagni di scuola che cominciano a scrivere canzoni insieme al liceo scientifico. In realtà le canzoni le scrive principalmente Massimo Pezzali, ma senza la collaborazione del suo amico Mauro Repetto difficilmente quel progetto chiamato 883 sarebbe mai arrivato alle orecchie di Claudio Cecchetto e Pierpaolo Peroni, coloro che da venti anni ne seguono le evoluzioni artistiche.


A dare il via al percorso artistico fu un viaggio negli Stati Uniti, dal quale il giovane Massimo Pezzali ritorna con tanti ascolti rap, pop, rock, dance e con una tastiera Roland comprata a New York, con la quale comincia a comporre. Mauro Repetto lo segue passo passo, spingendo un sogno personale: andare in onda su Radio Deejay. Repetto è al tempo stesso manager, promoter, ufficio stampa e animatore del progetto. Trova addirittura un primo contratto editoriale cercando sulle Pagine Gialle dell'epoca.


Il grande sogno si avvera però quando Repetto riesce a far pervenire una cassetta a Claudio Cecchetto e far trasmettere una canzone in radio. Di lì a poco, nel 1989, arriva anche il debutto ufficiale in pubblico, grazie alla partecipazione ad una trasmissione condotta da un “jovanissimo” Lorenzo Cherubini, anch'esso appena lanciato da Claudio Cecchetto.


I due ragazzi non hanno nemmeno un nome e Cecchetto ne inventa uno sul momento: I Pop. Si esibiscono con un repertorio in inglese a "1-2-3 Jovanotti", con la canzone intitolata Live in the music, sorta di rap elettronico a bassa fedeltà, che non lascia presagire grandi evoluzioni per quei due ragazzi. Molti non scommettono un centesimo sul loro prosieguo artistico e il progetto sembrerebbe essere finito ancor prima di cominciare.


Claudio Cecchetto però crede fermamente in loro, convincendoli ad insistere. Così, Max Pezzzali e Mauro Repetto si chiudono in cameretta a incidere nuovi provini. Decidono di passare all'italiano e cambiano anche il loro nome, scegliendone uno improbabile: 883. Storia vuole che il nome sia un omaggio alla loro passione più grande: la Harley-Davidson Sportster, motocicletta che sul finire degli anni ottanta montava il celebre motore "evolution" la cui cilindrata era, appunto, di 883cc.


Nel 1991 arriva la svolta: i nuovi 883 consegnano a Cecchetto una cassetta contenente il demo di “Non me la menare". Il brano piace così tanto che gli 883 si ritrovano presto in studio per incidere un album completo. Proprio con “Non me la menare” partecipano al Festival di Castrocaro, a quei tempi considerato uno dei maggiori trampolini di lancio per nuovi artisti. Sul palco del festival, Pezzali canta e Repetto balla. La strana coppia non vince la manifestazione, ma lascia un segno importante sul pubblico. Non si era mai visto e sentito niente di simile nel pop mainstream di quei tempi. Di li a poco, esce anche il secondo singolo, "6/1/sfigato".


Siamo ora al 1992. L'anno che consacrerà gli 883 come una delle band fondamentali dell'immaginario nazionalpopolare italiano. Esce il primo album degli 883: “Hanno ucciso l'uomo ragno”. Il disco spacca tutte le classifiche, arrivando ovunque al primo posto, rimanendo in testa alle chart per 10 settimane di seguito. In pochi mesi sono oltre 650.000 le copie vendute.


Gli 883 si impongono grazie a uno stile senza paragoni per l'epoca, con testi ricchi di parole e frasi in slang, immagini e situazioni di periferia, racconti di quotidianità giovanile oltre a un curioso modo di esibirsi di fronte alla gente. Le loro canzoni vincono grazie a un linguaggio adolescenziale, con tematiche che fanno parte del patrimonio dell'Italia popolare dei tempi: le discoteche, la tipa snob da rimorchiare, il motorino scassato, l'amico sfigato, i fallimenti amorosi, le serate in comitiva, le storie in strada, le chiacchiere da bar, il valore sacro dell'amicizia. Un'intera generazione si identifica in quelle melodie e in quei testi che prendono a prestito spunti molto semplici da pop,rock, rap ed elettronica. Tutti i nove brani del disco diventano singoli, invadendo la programmazione radiofonica e consacrandoli come rivelazione assoluta di quell'anno. La stessa copertina del disco, che ritrae Max Pezzali e Mauro Repetto in un fumetto mentre osservano un cadavere su un grattacielo circondato da gruppo di gente, viene considerata una sorta di opera Pop Art.


La critica li considera subito un fenomeno passeggero, sorta di progetto discografico usa e getta. Non è così. Il 1993 è infatti l'anno di "Nord Sud Ovest Est", album contenente brani come "Sei un mito" e "Come mai". Il disco riesce nell'impresa di far meglio del precedente, superando le 1.350.000 copie vendute. Gli 883 vincono anche Festivalbar, Festival Italiano. E ancora il terzo ed il quarto Telegatto, oltre ad essere eletti nuovamente come migliore artista italiano negli World Music Awards. L'album è persino criticato per un linguaggio troppo colorito o per aver affrontato tematiche troppo forti, come la tossicodipendenza, all'interno di canzoni pop con un ampio base giovani come pubblico. In realtà, le nuove tematiche ampliano ulteriormente i fan degli 883, facendo raggiungere alle loro canzoni anche le provincie più sperdute, di cui diventano degli inni. Il successo è tale che persino la loro raccolta di videoclip, uscita in formato VHS, diventa un successo di vendite, superando le 150.000 copie.


Gli 883 sono ovunque. Quotidiani, riviste, televisioni, radio. Diventano i maggiori esponenti del pop italiano, raggiungendo per fama anche i grandissimi nomi storici della musica di casa nostra. Per molti ragazzi rappresentano un punto di riferimento, poiché narratori della loro realtà tardo-adolescenziale e dei loro problemi non ascoltati dalla società. La critica continua a non digerirli, ma ormai non può più ignorarli. Gli 883 sono spesso stroncati dalle riviste specializzate e criticate da molti giornalisti celebri. Da ricordare una frase dello scomparso giornalista e sociologo Edmondo Berselli, che nei suoi vari editoriali per importanti testate ha più volte scritto che “gli 883 rappresentano un modello che non può essere assolutamente catalogato come un fenomeno irrilevante sociologicamente. Magari irritante sì, ma irrilevante assolutamente no".


Tra le fine del 1993 ed il 1994, gli 883 vanno in tour nelle discoteche di tutta Italia, registrando sold out ovunque. Il tour è però anche l'ultima fatica che Max Pezzali e Massimo Repetto affrontano insieme, insieme all'uscita di una raccolta di remix intitolata ”Remix '94”, nella quale alcuni dei più importanti DJ italiani propongono la loro rivisitazione di quelli che sono ormai dei classici del pop italiano. Bonus track è l'inedita “Chiuditi nel cesso”. Anche questo album è un successo, oltre 300.000 copie, una rarità per un album di soli remix.


Proprio nel 1994, Mauro Repetto decide però di abbandonare il progetto. Raccoglie i soldi guadagnati in quegli anni e decide di cambiare vita, partendo alla volta di Los Angeles per cercare successo nel cinema. Dopo un'esperienza senza successo, Repetto tornerà anche in Italia, tentando la strada solista con un disco che viene praticamente ignorato. Decide pertanto di cambiare nuovamente strada, abbandonando definitivamente le scene per dedicarsi al teatro, settore dove tuttora è attivo sulla scena francese, dopo un'esperienza professionale nello staff di EuroDisney.


Max Pezzali nel frattempo prosegue il progetto e, senza abbandonare il nome 883, recluta nuovi musicisti ed alcune coriste, tra cui due ragazze che sarebbero diventate successivamente famose come Paola & Chiara. Per la prima volta, gli 883 sono una vera band.
Nel giugno 1995 esce "La donna il sogno & il grande incubo", presentato in grande stile su Italia1 in un evento dedicato, condotto da un giovane Amadeus. Gli 883 raggiungono di nuovo il primo posto in classifica, oltrepassando 1.000.000 di copie vendute e vincendo premi a raffica, tra cui l'ennesimo Festivalbar con il singolo "Tieni il tempo" e vincendo il premio Vota la voce, indetto da Sorrisi&Canzoni, a quei tempi uno dei maggiori periodici italiani. Nell'album è presente come ospite anche Mauro Repetto, nonostante sia ormai fuori dalla band.


Nell'album è presente anche il singolo “Gli anni”, una delle canzoni simbolo degli 883, sorta di riassunto di tutta la loro filosofia artistica. Il seguente successo dei tour italiano, sancisce che gli 883 sono più vivi che mai, nonostante l'abbandono di Repetto.
Il 1997 è l'anno de “La dura legge del gol!”, album che supera le 800.000 copie vendute ed esce sugli scaffali con un package stile album delle figurine Panini. Anche il tour, chiamato “OttoOttoTour”, riprende tematiche calcistiche.


Nell'estate dello stesso anno, Max Pezzali tenta un progetto molto ambizioso, che si rivela però un parziale fallimento. Ispirandosi ai musicarelli anni sessanta con Gianni Morandi, decide di produrre il primo film degli 883, intitolato "Jolly Blu". Il cast è composto da artisti emergenti e musicisti della band. Prodotto da Claudio Cecchetto, il film non riscuote successo nei cinema italiani ed sparisce presto dalle sale. "Jolly Blu" avrà però il suo momento di successo nel 1999, quando Italia1 gli concede la prima serata ed il film è seguito da oltre 4.000.000 di telespettatori.


Nell'estate del 1998 esce la prima raccolta degli 883 intitolata “Gli Anni". Un The Best Of che supera le 800.000 copie e contiene anche 2 pezzi tradotti in spagnolo, “Han matado el hombre araña” (Hanno ucciso l'uomo ragno) e “Quien Seras” (Come mai). L'artwork del disco fu curato dall'artista Marco Lodola, già collaboratore dei Timoria.
Nella stessa estate si registra uno dei momenti più alti per la carriera di Pezzali: il 21 luglio 1998 Piazza Duomo è invasa da una folla di oltre 100.000 persone che, nonostante una pioggia incessante, accorrono sotto al palco milanese per assistere al concerto degli 883. Il concerto viene anche trasmesso in differita su Italia1, con il 20% di share e quasi 4.000.000 di telespettatori davanti allo schermo.
Il 1999 è un anno controverso. Esce il quinto album "Grazie mille", ma stavolta le vendite non sono sui soliti livelli. Il disco arriva “appena” a 500.000 copie, ma risulta comunque uno dei più venduti in Italia e gli 883 vincono nuovamente gli World Music Awards.
Nel 2000 Max Pezzali interrompe il suo storico contratto editoriale con la Fri Records ed entra a far parte della multinazionale discografica Warner Music, che gli prospetta una “espansione” sul mercato europeo. Esce "Mille grazie", una raccolta con alcuni dei più grandi successi degli 883 tradotti e riarrangiati per il mercato latino-americano. Parte anche un piccolo tour in Germania ed Austria, ma gli 883 non sembrano adatti al mercato internazionale: le loro tematiche di provincia italiane non sembrano trovare terreno fertile sul pubblico estero. Gli 883 ci provano in tutti i modi, facendo anche da spalla al grande tour tedesco di Eros Ramazzotti, ma il successo internazionale non arriva. Conquistano però l'ennesimo Telegatto.


Nel 2001 Max Pezzali torna in studio e produce l'album "Uno in più" che esce in Italia, Germania, Austria, Svizzera, Francia, Grecia e Scandinavia. Sul mercato nazionale, il disco supera le 300.000 copie e vede la collaborazione di artisti quali Jovanotti, Alex Britti, Syria e Articolo 31. Max viene eletto come artista più conosciuto tra i giovani tra i 14 e i 24 anni, superando addirittura la fama di una star internazionale come Madonna.


Nell'autunno Pezzali abbandona il nome 883 e decide di continuare la sua carriera come solista dopo 13 anni. Fa il suo nuovo “esordio” nel 2004 con il disco “Il mondo insieme a te”. Nel 2005 esce la raccolta “TuttoMax” che vende oltre 350.000 copie, un record nel momento di piena crisi della discografia. Nel 2007, dopo una lunga pausa condita da qualche ospitata in altri progetti, pubblica “Time Out” il suo secondo album solista, che diventa disco di platino già prima dell'uscita nei negozi, con oltre 80.000 copie prenotate. Nel 2011 partecipa al Festival di San Remo con il brano “Il mio secondo tempo", che lancia una sorta di seconda fase della sua produzione artistica. Contestualmente esce “Terraferma” il suo terzo disco solista.


A Maggio 2012 è prevista l'uscita di un disco che celebra i venti anni di carriera, nel quale duetterà su brani storici degli 883 insieme a diversi artisti del panorama musicale italiano, tra cui J-Ax, Club Dogo, Dargen D'Amico, Jovanotti e Tiziano Ferro.
Su Rockit.it viene intanto lanciata “Con Due Deca”, la prima compilation di cover degli 883, nella quale artisti della nuova musica italiana eseguono cover... ma questo lo sapete già.


COMMENTI (103)

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  • BobbyWolf14 giorni faRispondi

    Qualche brano è abbastanza bruttino e fatto male, peccato perché l'idea era carina.

  • carlito_otilrac2 anni faRispondi

    come si scarica??

  • pons5 anni faRispondi

    @alexander.gallo non c'è! :-)

  • alexander.gallo5 anni faRispondi

    Dove si può acquistare la copia fisica?

  • dsommaruga11 anni faRispondi

    sta compilation fa cagare porko zio è un'offesa agli 883 Porko zio!

  • silicio12 anni faRispondi

    @FeedBak appoggio la tua news. A detta di alcuni
    suoi compagni delle superiori, Pezzali era affascinato da un certo tipo di letteratura fascista.

  • utente5708812 anni faRispondi

    Ti sei fatto sotto Pivello...... stai alla larga piscialetto !

  • paramecio12 anni faRispondi

    hai ritrattato, bene. ti fa onore

  • utente5708812 anni faRispondi

    paramecio ha dichiarato pubblicamente che dimartino de andre' e rockit sono fascisti, io non l'ho mai detto ....... e non ritengo da liberale-libertario l'essere fascista ne una colpa ne un reato, dopo di che se le persone che TU hai additato d'esserlo lo ritengono opportuno ti querelino pure........ ( sei un pivello, piantala....)

  • paramecio12 anni faRispondi

    ce li vedo proprio, i fascisti, a picchiarsi al ritmo indiavolato di "come mai". E le altre canzoni di quel "fascista" di pezzali, sono proprio inni all'odio razziale.... ma per favore, sfigato....