Rockit Vol. 1.08

Rockit Vol. 1.08

Compilation

2021 - Rock, Pop

Descrizione

Strumentali hip hop fantascientifiche, dolci ballate acustiche, uno speciale omaggio a Emily Dickinson, esplosivi groove math rock e molto altro: la Compilation di Rockit Vol. 1.08 è online, con 11 tracce che rappresentano il meglio della musica che si può trovare sul nostro sito. La copertina è realizzata da Nicola Brignoli.

Vuoi anche tu comparire nella prossima compilation? È molto semplice: registrati su Rockit e carica il tuo album, ep o singolo: se ci convincerà, saremo noi a contattarti!

Typo Clan – You Got Soul
Una sirena della polizia ci getta con la faccia a terra contro uno sporco marciapiede, mentre una voce da predicatore ci convince ad alzarci in piedi e a lottare per la nostra libertà. I Typo Clan spezzano una routine corrosiva con il loro sfogo trip hop suburbano.

Canarie - Estate italiana
Appoggiandosi a una ritmica sghemba, i Canarie si lasciano andare a un allucinato sogno mediterraneo, sospeso tra la stralunata visione di Beck, il sospirato romanticismo dei Kings of Convenience e la avvolgente psichedelia dei Tame Impala.

Tiger Flambé – Kolumbo
Sono in due, ma suonano come molti di più: l’eruzione math rock dei Tiger Flambé esplode in possenti groove di batteria e caleidoscopici riff di chitarra che si rincorrono tra loro, su cui ci ritrovarsi – inaspettatamente – a ballare.

Bornajeans – Long Play Afternoon
Un intreccio di synth sinuosi ci proietta in un pomeriggio passato a scavare tra cumuli di vinili, alla ricerca del disco perfetto, che non arriva quasi mai. Bornajeans racconta gli episodi quotidiani della sua vita da trentenne nel mondo di oggi, immersa in una ammaliante estetica pop anni ‘80.

Marculedu – Libidine
Glitch frastagliati increspano l’aria, destrutturando il tappeto di archi e chitarre che cerca di librarsi in volo. Marculedu parte da una rallentata melodia jazz folk per poi sconvolgerla, graffiarla e farla a pezzi, ispirandosi all’elettronica di Sophie e Arca.

Hope at the Bus Stop – Floating Around
I padovani Hope at the Bus Stop disegnano paesaggi indie rock fluidi e malinconici, capaci di passare da momenti di delicata fragilità a energiche scariche di chitarra. Un oceano enigmatico e imprevedibile, in cui galleggiare è una sfida da provare.

Moonbrew – Project Gemini
Il producer Moonbrew, assieme al tastierista Paolo Apollo Negri, unisce il mondo del lo fi hip hop con il fascino per l’astronomia. Project Gemini lancia il suo funk anni ’70, con tanto di organo Hammond e flauto, in un’orbita cosmica da urlo.

Margherita Pirri – Someone Said
Un inquieto arpeggio di chitarra suonato a oltranza diventa l’ipnotico loop di cui Margherita Pirri si serve per plasmare la sua cupa ballata electro folk Someone Said. Una voce leggera ed enigmatica, che diventa un doloroso canto d’amore.

Vettosi – 50 colpi
Su una strumentale spettrale che guarda alla drill, il rapper Vettosi, classe 2003, rievoca il film di culto La Haine – anche nel videoclip – trasportandolo nella sua Napoli, con un flow tanto rilassato quanto violento.

Anaïs– I am nobody
Gli Anais omaggiano la poesia di Emily Dickinson con un album pop rock coinvolto e, a tratti, commovente. I am nobody riprende l’omonima poesia dell’autrice americana, trasformandola in una ballad incantata che strizza l’occhio ai Mazzy Star.

Iqonde – Edith Piaf
Non aspettatevi i sublimi acuti della leggendaria cantante citata nel titolo: gli Iqonde si muovono in una direzione totalmente opposta, disegnando geometrie noise che si intersecano tra di loro e vanno a innalzare un’intricata cattedrale post rock.

Credits

COMMENTI (1)

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  • pons 3 anni fa Rispondi

    + a traccia 4️⃣ e 8️⃣