sono elpidio, studente di medicina, collaboratore di wikipedia, barnstar di wikizionario e ovviamente musicofilo. Caro cosimo, ho potuto ascoltare il tuo ep e sono rimasto colpito dai tuoi "campi di grano". Ritengo questa canzone molto attuale, e da quanto ho potuto approfondire su internet, mi sembra che tu l'abbia composta a 14 anni; ho notato che il tuo testo parla della "terra dei fuochi", e la realtà da te descritta è incredibilmente fedele a quella attuale da cui io stesso provengo, nonostante tu l'abbia descritta più di 15 anni fa. Mi sorprende il tuo passaggio dalla dolcezza naturale iniziale alla violenza industriale finale, in puro stile progressive. Prima parli di un paesaggio agreste e pulito, quasi a sottolineare la purezza di un antico mondo senza veleni, e poi esplodi parlando della triste realtà postindustriale di adesso, alle prese con malattie, traffico e guerre. "La nebbia di un fumo innaturale si abbatte sulle case e sulle cose, e tutto è distrutto. Il vento originale non esiste di più, è nel respiro dei gas di scarico dei mezzi di trasporto.". Con queste parole non ti sei limitato a descrivere i fatti, ma hai composto tutto in forma di poesia; infatti è molto semplice scrivere una canzone parlando della cruda realtà, come hanno fatto tanti altri, ma cio che ti distingue da altri colleghi è la perfetta alchimia tra poesia e musica. Infatti un cantautore non dovrebbe limitarsi ad elencare fatti, ciò lo saprebbe fare anche un giornalista. Questo dovrebbero capire i critici musicali nazionali. Continua a fare del tuo meglio, e componi ancora.
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sono elpidio, studente di medicina, collaboratore di wikipedia, barnstar di wikizionario e ovviamente musicofilo. Caro cosimo, ho potuto ascoltare il tuo ep e sono rimasto colpito dai tuoi "campi di grano". Ritengo questa canzone molto attuale, e da quanto ho potuto approfondire su internet, mi sembra che tu l'abbia composta a 14 anni; ho notato che il tuo testo parla della "terra dei fuochi", e la realtà da te descritta è incredibilmente fedele a quella attuale da cui io stesso provengo, nonostante tu l'abbia descritta più di 15 anni fa. Mi sorprende il tuo passaggio dalla dolcezza naturale iniziale alla violenza industriale finale, in puro stile progressive. Prima parli di un paesaggio agreste e pulito, quasi a sottolineare la purezza di un antico mondo senza veleni, e poi esplodi parlando della triste realtà postindustriale di adesso, alle prese con malattie, traffico e guerre. "La nebbia di un fumo innaturale si abbatte sulle case e sulle cose, e tutto è distrutto. Il vento originale non esiste di più, è nel respiro dei gas di scarico dei mezzi di trasporto.". Con queste parole non ti sei limitato a descrivere i fatti, ma hai composto tutto in forma di poesia; infatti è molto semplice scrivere una canzone parlando della cruda realtà, come hanno fatto tanti altri, ma cio che ti distingue da altri colleghi è la perfetta alchimia tra poesia e musica. Infatti un cantautore non dovrebbe limitarsi ad elencare fatti, ciò lo saprebbe fare anche un giornalista. Questo dovrebbero capire i critici musicali nazionali. Continua a fare del tuo meglio, e componi ancora.