“Alda Merinos” nasce a gennaio 2021. Pensato subito dopo capodanno una sera davanti a un vino, scritto e suonato nel giro di due settimane, trova l’epilogo del suo concepimento a metà febbraio, dopo qualche giorno di pausa di riflessione.
L’urgenza di fare musica nasce innanzitutto dal voler fare qualcosa di nuovo rispetto al solito, dalla voglia di comunicare pensieri e riflessioni attorno alla comunità arcobaleno, ma soprattutto dalla necessità di suonare qualcosa concepito ex novo, dopo anni e anni di una gestione musicale su opere scritte e suonate da altri.
Grazie alla parlantina della Croce (Simone Facchinetti), all’abilità tecnica de LoZelmo (Stefano Selmo) e alla cultura musicale di Erik Deep (Enrico Bernes) e dello stesso Zelmo, sono state create di getto 23 tracce che, senza un attimo di respiro, sono state elaborate, ordinate e ottimizzate in funzione di uno storytelling sensato e rivolto alla LGBTQ+ community e alleat*.
La realizzazione è partita dalla scrittura delle parole e delle musiche, in parallelo, senza associazione tra le due. Si è passati poi all’attribuzione di mood pezzo per pezzo, alla registrazione demo delle parole a ritmo, e all’abbinamento e ottimizzazioni delle basi alle parole “cantate”. La fase successiva è stata quella della revisione della struttura dei pezzi, della riregistrazione delle parole, seguita dall’equalizzazione, dall’inserimento di alcuni dettagli sonori, dal mixing e dal mastering.
“Alda Merinos” non è un album cantato: a noi piace definirlo un “audiolibro di filastrocche elettroniche”. Le parole, da ascoltare, interpretare e discutere, sono fondamentali tanto quanto le note. Scopo del gioco è stato quello di dire cose che non trovano spazio negli spartiti della musica contemporanea del nostro paese, cercando di restituire una rappresentazione fedele della realtà del Toilet e della comunità arcobaleno che la compone e frequenta.
Rappresentante eletta di “Alda Merinos” è la Croce Atroce, drag del Toilet e co-autrice del disco. In realtà questa per noi è solo una formalità, l’album appartiene a tutt*.
Perché il titolo “Alda Merinos”? Per dare tributo ad una grande poetessa (Alda Merini, appunto), perché la forma dei testi prima della loro messa in musica era quella della poesia (forzata e “ignorante”, l’opposto di quella di Alda), perché nel mondo drag che vogliamo un po’ rappresentare, è consuetudine denominare personaggi usando nomi propri di gente celebre, storpiandoli, non per prenderli in giro (anzi, al contrario, per renderne omaggio) bensì per perculare noi stess* (riappropriandoci di quello scherno che spesso il mondo esterno tende ad attribuirci).
Alda Merinos
Croce Atroce
Descrizione
Credits
Album scritto e composto da Simone Facchinetti, Stefano Selmo e Enrico Bernes
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