"Rococò" è un quadro che Dadamatto dipinge durante gli ultimi due anni di vita vissuta in una casa sul mare, tra le colline.
L'evoluzione ciclica della storia dell'uomo lo porta a ripercorrere le tappe dell'esaurimento di un'era, del declino sempre più evidente della vecchia società a favore di una nuova classe sociale emergente, quella immaginaria della sua fantasia.
Sotto il segno di una nervosa libertà, cerca riparo nell'ordine e nella varietà dove il complesso equilibrio della forma è capace di guidare l'occhio in una sorta di bizzarro inseguimento che conduce, nella notte, all'irregolare formicolare della vita. Vi troviamo allora un esecuzione sciolta, brillante, a pennellate rapide, spesso nervose e guizzanti: ora in un lavoro più lento e meditato, ora in una attenta ricerca di perfezione formale che culmina in ardite sperimentazioni cromatiche e nella spazialità infinita e surreale che trascende i limiti della realtà.
Una seducente e spettacolare orchestrazione visiva tra entusiasmo, eleganza e ironia con amabili opulenze classicistiche ed erotiche, di gusto cortigiano.
Questo è ciò che lascia Dadamatto, un contributo liberatorio tra naturalezza e gusto del gradevolmente selvaggio.
L'ultimo rantolo prima della catastrofe.
Dalla decadenza della sua nobiltà d'animo sorge la lentezza e l'eleganza del mattino progressivo.
Rococò
Dadamatto
Descrizione
Credits
Rococò' è stato prodotto dai Dadamatto e da Marco Caldera.
Registrato da Marco Caldera al Red Carpet Studio di Brescia. Voci e overdub estremi registrati da Andrea Vescovi nella cantina di Michele Grossi a Senigallia (AN).
I Pianoforti sono stati registrati da Marco Caldera al Labotron di Mirco Mariani a Bologna.
Mixato da Marco Caldera presso il Red Carpet Studio di Brescia e masterizzato da Giovanni Versari presso La Maestà Mastering di Tredozio (FC).
In "America" testo e voce sulla prima strofa sono di Emidio Clementi.
L'artwork è stato realizzato da Letizia Cesarini (Maria Antonietta).
Foto di Giovanni Ghiandoni.
Dadamatto:
Marco Imparato
Andrea Vescovi
Michele Grossi
COMMENTI (2)
Ma che sta succedendo perchè in sta nazione hanno credito progetti come questo ,i the giornalisti e le officine della camomilla ...dai cazzo anche qua abbiamo band più che meritevoli !
Soliti scialbi gruppi de la Tempesta.