La trasformazione di un’idea musicale in suono presuppone una serie di “tradenti”, cioè di passaggi, sviluppati nella continuità del presente con il passato. Ci si muove da un tempo atavico, lontano, nostalgico e dimenticato verso un adesso imminente e attuale. Il passato è rappresentato dalle canzoni d’infanzia come ricordi che tornano vivi attraverso il suono in contrasto con l’improvvisazione che manifesta la vitalità dell’adesso. L’improvvisazione come la nostra attualità è qualcosa di instabile, di non ancora cristallizzato, è come un’anima in mutamento, una coscienza e un’identità che via via si formano ma che nel formarsi cadono nel vortice della dimenticanza. Questo disco è una biografia musicale che spazia dal mio passato al mio presente, un flusso di spirito non ancora delineato in una pagina di musica o in uno spazio-tempo definito. Al suo tempo si parla di mia madre, di mio padre, di mio nonno, di ciclismo, di jazz, di gospel e di bossa nova. C’è l’intrusione della voce. C’è una canzone in lingua turca scritta durante i mesi di quarantena per nutrire la speranza di rivedere presto il sole. Infine, posso affermare che con questa musica non soltanto ho vagato attraverso i generi musicali, ma anche attraverso il tempo. Auguro a tutti un sereno ozio per godere pienamente di ogni sfumatura di questo disco.
Evening songs (Canzoni della sera)
Daniele Sardone
Descrizione
Credits
Registrato presso Let's Jam ascoli Satriano da Musicforgestudio.
Fonico: Antonio Enzo Mazzeo
Produzione, grafiche e idea: Antonio Lambresa
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