TESTO
Il primo è un ricordo sfumato
di chi non è ancora bambino;
c’eran le suore, la vasca coi pesci.
L’angoscia che sale: “Mamma, non mi lasciare”
“Signora se ne vada serena. (E tu)
sarai a casa prima di cena.
Bambini svelti tutti a pregare”.
E lento il sole si alzava
sui tetti di quella scuola;
trent’anni poi sono passati,
volati in percorsi tortuosi e pericolosi per me.
Più chiaro il ricordo a sei anni:
“Focaccia per trecento lire”.
L’intervallo era lungo, e che sete alla fine.
La noia che sale: “Maestra non mi sgridare”.
“Daniele comportati bene;
e voi ora fate attenzione.
Torniamo ora alla divisione”.
E il sole caldo brillava
fra gli alberi di quella scuola;
vietato bagnarsi con l’acqua
e via dal cancello sul retro che dà sulla strada più in là.
Le medie: paura di tutto.
Il paese e i compagni eran altri.
“Attento ai più grandi; qualcuno già fuma”.
In BMX da casa alla Luna
per vedere la gonna di Jenny,
e invece patire gli stenti
di un bacio soltanto sognato.
E il sole alto accecava
dai vetri di quella palestra;
la corsa campestre nel prato,
la puzza di adolescenza. “Pazienza, poi sai cambierà”.
Il Liceo, una noia mortale;
i docenti gran parte imbecilli.
Mi han salvato la musica e le prime tastiere;
mio nonno moriva, la patente arrivava.
“Ma quando farà un po’ più bello!
Nemmeno il cielo sembra più quello.
Ti prego adesso fammi copiare”.
E il sole enorme calava
all’uscita delle riunioni;
le versioni di Livio da fare,
e poi il bivio: “Che cosa farò se uscirò mai da questa galera”.
Torino, che viaggio, che gente,
che polvere nei corridoi;
milioni di cicche fumavano svelte.
Il latino, gli esami: “Perché non mi chiami”.
Tutto era nuovo e diverso,
e che bello anche il tempo perso.
“La Mole, sai, diventa un museo!”
E il sole sfinito moriva
nei lunghi ritorni col treno
che sonno e che freddo in stazione;
struttura e funzione del nome, del verbo e dell’interiezione.
La scuola un giorno finisce
come più o meno tutte quante le cose.
Che malinconia ripensarci da vecchio;
l’angoscia che sale, il tuo tempo che muore.
Eppure sai che è giusto così.
“Infermiera, se ne vada da lì”
“Professore è tardi, spengo la luce”.
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VIDEO La scuola
ALBUM E INFORMAZIONI
La canzone La scuola si trova nell'album vILLA tEMI uscito nel 2020.
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L'articolo Daniele Trucco - La scuola testo lyric di Daniele Trucco è apparso su Rockit.it il 2021-12-09 10:16:11
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