RECENSIONE DI LUCA FERRARI
lucaferrari.net
Votato al suono indipendente, libero e anarchico, Dario Antonetti è un bell’esempio di creatività intelligente e caustica, poetica e cialtrona. A Lecco, dove vive di un lavoro normale, non deve essere facile accettare anche solo l’idea di essere circondati da quella “sanità mentale che è una noia mortale” rincorrendo il sogno di un’esistenza deflagrata nella conta dei rivolgimenti dell’anima. Mentre intorno c’è aria di regolamento di conti e capri espiatori, venduti cash negli ipermercati del Consumo, altro è allungare lo sguardo risucchiati dalla visionarietà.
I tredici pezzi di questo è che il suo primo album solista, dopo una lunga esperienza negli Effetto Doppler e l’impresa patafisica del “Vegetable Man Project” (attualmente in stand-by), sono un cocktail esplosivo di rimandi al meglio della canzone d’autore (Barrett, Ayers, Battisti, De Andrè, Wilson, Battiato, Gaetano…) rielaborate con gusto tanto personale da risultare refratt…
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