Wait, What?!

‘Wait, What?!’ rappresenta una parte di me pura e istintiva, da tempo messa da parte. É la parte più legata alla musica dei ricordi, alla musica della scoperta, all’adolescenza, a quel sentimento che mi ha spinto a fare il musicista tanti anni fa. "Ma che sta succedendo?" era la domanda che mi ponevo quotidianamente quando andavo in studio. Ero sorpreso, potevo giocare con i suoni, con i ritmi, potevo mischiare gli stili, giocare con i miei amici a inserire nuove melodie e potevo usare il basso come mai l’avevo usato prima. E’ stato divertente, senza limiti. Un gioco. Non ho mai pensato a fare uscire il disco entro termini prestabiliti, non ho pensato al mercato, a quello che ci si aspettava. Ho solo fatto musica che avevo in testa e ci ho messo due anni a comporre il tutto. Da un lato volevo far conoscere questa parte di me, dall’altro volevo provare a venire incontro ai gusti odierni senza però scendere troppo a compromessi e senza snaturare ciò che il mio processo mentale suggeriva in quel momento. É stato un processo meditativo di due anni all’interno dei quali ci sono stati grossi cambiamenti nella mia vita ed è stato curioso vedere gli stati d’animo, le emozioni, le paure e le gioie tramutarsi in brani. Sono grato di fare il musicista e sono grato a tutti i miei amici che hanno lavorato assieme a me; è stato davvero un gioco pieno di libertà senza alcun tipo di imposizione. Non ci siamo presi sul serio, ci siamo divertiti consapevoli del ruolo e della responsabilità che noi artisti abbiamo.