Il primordiale allestimento di das Ende der Dinge risale al 1997, epoca dei primi mastering ufficiali per produzioni di Polygram Italia (Casino Royale, George McAnthony) e Dischi del Mulo (Ageo, Radiodervish). Da quel Power Macintosh 8100 con hardware Digidesign e ben 4GB di hard disk il setup è stato rivoluzionato più volte, di certo la menzione di tali macchinari ora completamente inutilizzabili susciterà in qualcuno la stessa simpatia dell'incrociare una Trabant degli anni '70 (per restare in tema teutonico). Questa è però l'unica digressione sulla strumentazione che troverete in queste righe, non esiste infatti prassi meno significativa dell'elencare il cosiddetto gear quasi possa fare da "garante" di un certo standard qualitativo. Ciò che conta e che può fare la differenza non è lo strumento in sè ma il percorso che di caso in caso ne determina le modalità d'impiego. è in ambito amatoriale che spesso i mezzi si sostituiscono alle finalità.
Il workflow di dEdD prevede comunque di esporre in modo piuttosto dettagliato le implicazioni tecniche delle lavorazioni in corso a musicisti e produttori, in quel frangente saranno possibili approfondimenti specifici non solo sugli interventi messi a punto ma anche sulle caratteristiche delle configurazioni adottate. In margine ai procedimenti di mixing o mastering sarà poi un piacere soddisfare le eventuali curiosità degli appassionati di tecnologia musicale che volessero conoscere maggiori dettagli su convertitori, stadi valvolari, processi paralleli e via dicendo.
Avere base a metà strada tra Brianza e Baviera ha senz'altro costituito un elemento cruciale nell'evoluzione e nell'affinamento dei metodi operativi di das Ende der Dinge. La sostanziale equidistanza dai centri nevralgici della formazione e della produzione musicale ha favorito un approccio diverso, basato non sulle procedure convenzionali che si andavano affermando ma sullo sviluppo di criteri indipendenti e di tecniche inedite, seppur con costante attenzione al contesto commerciale e artistico internazionale. Applicare accorgimenti preconfezionati consente di affrontare una gamma finita di variabili, la consuetudine d'individuare soluzioni uniche per ogni specifica situazione offre invece ben altra versatilità che si rivela spesso determinante nel raggiungimento del miglior risultato finale possibile.
Questo ha portato più volte dEdD a precorrere i tempi sia nelle lavorazioni audio in senso stretto che nell'impostazione organizzativa, del resto l'avanscoperta fa parte del gioco quando ci si addentra in territori in gran parte inesplorati quale era il mastering più di vent'anni fa. Lo stesso ambiguo concetto di online mastering oggi dilagante ha avuto qui una genesi autonoma essendo il naturale sviluppo delle metodiche di lavoro adottate in dEdD sin dall'inizio, quando nastri DAT e supporti di archiviazione vari viaggiavano tra Italia ed Europa affidati a un corriere.
das Ende der Dinge è certificato da Apple Usa per la creazione ed il caricamento di master ad alta risoluzione in Apple Music, i cosiddetti ADM contrassegnati dal badge "Apple Digital Master" e pubblicati nella sezione apposita. L'audio Hi-Res si sta rapidamente affermando anche in molte altre piattaforme di streaming e download come Deezer, TIDAL, Onkyo Music, 7digital e Qobuz; la via per lasciarsi alle spalle i vecchi standard riconducibili al CD audio è ormai tracciata e non approfittarne sin da ora equivarrebbe a sprecare una significativa opportunità.
Per ulteriori approfondimenti in merito a questo e a molti altri aspetti relativi a mix & mastering fate un giro nelle diverse aree di mauroandreolli.net o visitate le pagine dEdD in Facebook e Instagram, bye! Mauro
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L'articolo Informazioni das Ende der Dinge di das Ende der Dinge è apparso su Rockit.it il 2020-06-14 19:47:08