Fine dei giochi

Fine dei giochi è il secondo album ufficiale di Deal Pacino, rapper romano classe 1987 cresciuto a Ostia, conosciuto sia per i suoi dischi solisti sia per far parte dei Rapcore insieme a Rasty Kilo, Truth e Dr Cream. Si tratta della prima uscita del 2015 targata Quadraro Basement, etichetta romana che quest’anno celebra i dieci anni di attività con una serie di produzioni discografiche ed eventi.

Già dal titolo di questo nuovo album, Deal Pacino si mette in gioco per mandare un messaggio che riguarda sia il corso preso dal rap in Italia sia, più in generale, l’andazzo in questi tempi di crisi. Un’affermazione lapidaria, una provocazione fatta in un clima generale in cui prevalgono competizione e ipocrisia. Ma non solo: “Fine dei giochi anche perché oggi non c’è tempo di cazzeggiare o di vivere con il ‘vorrei fare’, allora io faccio!”, aggiunge Deal Pacino.

Fine dei giochi non è un disco di rabbia ma di presa di coscienza sullo stato delle cose. L’attitudine è in bilico tra poesia di strada e arroganza, tra le radici e le nuove strade dell’hip hop. E per questo Deal Pacino ha voluto un suono al passo coi tempi con delle strumentali che avessero vita propria e facessero effetto anche senza rime. Così, il rapper racconta il suo approccio alla musica e lo spirito del disco: “Io mi muovo così come si muove la musica, continuamente. Mi impongo di non affezionarmi a quello che faccio perché so che sicuramente non lo rifarò”.

Sia le produzioni di G Romano, autore della maggioranza delle basi, sia quelle degli altri producer coinvolti (Tone De Palma, JT, Tom Beaver e Dr Cream) sembrano colonne sonore di quelle notti, magari trascorse in una periferia metropolitana, in cui non manca la tensione.