Descrizione

Le persone sono spesso costrette per esigenze personali, di lavoro o di studio a doversi trasferire altrove, a volte anche per l’ostilità di alcune caratteristiche del luogo di appartenenza. Quelli che tornano, spesso, lo fanno accettando compromessi, ma sono molti di più quelli che lasciano e si trovano a creare nuove famiglie e nuove comunità lontani da casa.
La mente, quando meno ce lo aspettiamo, ci ripropone dei ricordi della nostra vita, ci porta ad esperienze passate che a volte sembrano quasi tangibili.
Il Brano esprime una serie di avvenimenti, circostanze, immagini che sono comuni a chi si ritrova distante dal luogo di nascita.
Essere costantemente assorbiti dalla proprie “nuove” vite da non trovare molto tempo per ritornare, ricordarsi all’improvviso la voce o il volto di un genitore, assistere alle trasformazioni personali e l’immobilità altrui, sentirsi a volte stranieri e a volte cittadini indifferentemente se a casa o lontani da essa.
Provare un senso di inadeguatezza per il sentimento di amore e odio che si può provare per le proprie origini.
E mentre ci troviamo a vivere le nostre nuove vite quasi cerchiamo l’illusione che, in un gesto semplice come quello di fare un caffè, ci si possa ritrovare tra due persone e sentirsi forse più vicini a casa.

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