L’album contiene 8 canzoni di cui 6 inedite più Irish Whiskey e Nevah già pubblicate come singoli nel 2020/21. L’album è stato registrato durante la pandemia e in qualche modo questo si ripercuote nelle canzoni, le quali risultano più “oscure” rispetto al suono storico dei Diplomatics. Le registrazioni sono state fatte presso “Il Baito”, uno studio di registrazione alle pendici delle montagne con l’aiuto di Elia Guglielmi e con il mix/master finale di Maurizio Baggio presso lo studio “La Distilleria” di Bassano del Grappa.
Il Baito, immerso nel bosco e senza vincoli di tempo, ha permesso ai Diplomatics di studiare nuovi suoni e sperimentare diverse soluzioni compositive. Anche l’ascolto di band come Gang of Four, Talking Heads, Wire, Clash, Liquid Liquid ha influito nella stesura del disco, in particolare nella canzone “Jungle” che sarà anche presentata con un nuovo videoclip. In “Jungle” vi è anche la presenza delle percussioni suonate da Leonardo Ziche direttamente ispirate dalla samba brasiliana e il sax dissonante di Edoardo Brunello (Ska-J) che delineano lo stile Wave della canzone. L’aiuto quindi di diversi musicisti ha creato la giusta dose di sperimentazione voluta dalla band.
I Diplomatics sono partiti con delle idee definite sugli obiettivi dell’album anche se la completa forma finale è stata raggiunta durante le registrazioni in maniera spontanea. La band ha ricercato una evoluzione delle canzoni in chiave Wave e Punk-Funk ma senza perdere l’identità che la contraddistingue; questo ha avvicinato il suono a band attuali come Amyl & the Sniffers, Parquet Courts, Viagra Boys. “7 notes”, “Go high” e “You are nothing” sono i pezzi in questo senso più rappresentativi, come anche il singolo già pubblicato “Nevah”.
L’evoluzione più oscura è stata volutamente compensata dai Diplomatics con 3 canzoni invece maggiormente soul/funk: “Back to you”, “Dancing all alone” e “Irish Whiskey” in cui l’influenza di band storiche come i Rolling Stones, The Who, Stone Roses si fa sentire.
Lo schema musicale adottato dai Diplomatics ha dato risalto ai testi e alle linee vocali, cantate ma anche parlate ispirate a Lou Reed. Si trattano temi quali l’alienazione,la voglia di andarsene via, la solitudine, l’ipocrisia della società capitalistica, ma anche contenuti altrettanto cari ai Diplomatics come i party e la gioia di andare in tour. Questo bipolarismo nei testi si rispecchia nello stile finale assunto dall’album che associa i Diplomatics a band tipiche della New-Wave.
L’identità della band si fa con questo album più matura e definita, sempre garantendo la potenza sonora geneticamente presente nei Diplomatics.
Is it time to fly?
Diplomatics
Descrizione
Credits
Registrato a “Il Baito” con Elia Guglielmi tranne “Nevah” and “Irish whiskey” registrati al T.U.P. Studio con Bruno Barcella.
Mixato e masterizzato da Maurizio “Icio” Baggio alla “La Distilleria” di Bassano del Grappa.
Artwork design di Alessandro Morando.
Foto interne di Matteo Leonardi.
Leonardo Ziche percussioni in “Jungle” e “Dancing all alone”.
Edoardo Brunello (Ska-J) sax in “Jungle” e “Dancing all alone”.
Eleonora Vanzo, Anita Formilan, Viola Salvato, Elisa De Munari, Sofia dalla Riva coriste in “Dancing all alone”.
Line-up:
Seth | chitarra
Manu | chitarra
Ovo | batteria
Danny | voce, armonica, percussioni
Crudo | basso
Andre | piano, synth
COMMENTI