Mentre sbranano numerosi kebab a tarda notte decidono che è venuto il momento di dar vita insieme a qualcosa di differente e la loro attenzione si sposta subito sulla musica, sulla ricerca e la riscoperta di suoni etnici, su strumenti di dubbia provenienza raccattati negli anni in mercatini dell'usato di mezzo mondo, su cucchiaini battuti su bottiglie vuote dopo cena e chitarre acustiche senza falò, il tutto miscelato con l'irriverenza di drum-machines e synth analogici, campioni vocali rubati da vecchi dischi anni '80 dimenticati in uno scatolone ed altri registrati da sconosciuti con un microfono per le strade della loro città.
Invitano altri a suonare con loro, a dire una frase, a schiacciare due tasti, impastano senza remore i loro background musicali così differenti, si perdono volentieri nel downtempo e nel pulsante fascino dell'universo femminile, si barricano per settimane in una baita sulle Alpi francesi, viaggiano fino a Rio de Janeiro, si fidano di Brian Eno e delle sue strategie oblique, si immergono nei racconti di James Ballard e nella verità estatica di Werner Herzog, si eccitano sul pennello di Kirchner, giocano, rischiano e si fanno male con l'ispirazione e la serendipità, partono da un punto per scrivere una frase, cercano un filo conduttore, poi lo tagliano, si abbandonano, rallentano, riciclano, accelerano ed infine, dopo 2 anni, si ritrovano con un album finito tra le mani.
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L'articolo Biografia Discoforticut di Discoforticut è apparso su Rockit.it il 2015-04-07 08:54:43