TEMERARI SULLE MACCHINE VOLANTI

TEMERARI SULLE MACCHINE VOLANTI

DISKANTO

2019 - Cantautoriale, Rock, Classic rock

Descrizione

TEMERARI SULLE MACCHINE VOLANTI - 2019 © DISKANTO
raccoglie la produzione inedita degli ultimi due anni di lavoro della band, un disco rock di rabbia e speranza, nel quale i Diskanto tornano a gridare che nessuno si salva da solo e che soltanto la bellezza e l’umanità potranno farci uscire vivi dal tunnel.
Un album registrato e mixato all’Elfo Studio di Tavernago (PC) da Alberto Callegari, masterizzato a Torino da Simone Squillario, che vede la luce nel dicembre 2019, con particolare attenzione ai suoni da parte di Fausto Punzi e Giorgio Bodini.
Otto brani inediti e un omaggio a Gianmaria Testa, confezionano un progetto artistico maturo, nel quale un songwriting di matrice cantautoriale si innesta su una solida base hard rock, venata di grounge e rithm’n’blues, dando forma a canzoni che trasudano amore per la vita, sete di relazioni umane significative e denuncia civile.
Un invito ad essere tutti più temerari nel proprio quotidiano, mettersi in gioco e sfidare omologazione e stereotipi, per non arrendersi all’idea che questo sia il migliore dei mondi possibili.
Drumming potente e originale. Linee di basso incalzanti, che "all’occorrenza" nutrono la trama
dei brani con variazioni melodiche di gran gusto. Chitarre elettriche essenziali e lancinanti spaziano tra riff acidi, cavalcate battenti e tessiture armoniche avvolgenti. Trame di chitarra acustica che ampliano la gamma delle sonorità. Linee di cantato serrate ed incalzanti, in stretta relazione con i contenuti dei testi, raffinati e graffianti.
Molti featuring e collaborazioni – come già nei precedenti album - accompagnano questo progetto, tra cui Omar Pedrini, Franco D’Aniello dei Modena City Ramblers e il pianista jazz, Roberto Cipelli.
Il primo singolo, “Odio gli indifferenti”, si può incontrare sul web grazie ad un curato lirycs video realizzato da Stefano Scolaro e impreziosito dai disegni dell’illustratrice Francesca Follini, che ha firmato anche l’ironica cover del disco.

Credits

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