I Divanofobia si affacciano al panorama musicale italiano con il loro primo disco “I fantasmi baciali”, proponendo una soluzione poetica, rock e cantautorale propria, segno di una volontà di questi quattro ragazzi bolognesi ventisettenni di esprimersi senza rifugiarsi per forza in generi prestabiliti. Il coraggio di questa formazione d'altronde trapela dal nome stesso della band che vuole esprimere un atteggiamento esistenziale propositivo, attivo e disposto al movimento.
Nel giro dei nove brani di questo album di debutto vengono rielaborate le influenze musicali di una generazione, viene sintetizzato un numero ragguardevole di lezioni musicali che si muovono dall'indierock nostrano al math statunitense sino al nostro miglior cantautorato. Si sentono echi di gruppi come Afterhours, Marlene Kuntz e Verdena ma l'orecchio attento percepisce sottotraccia altri terreni di provenienza in cui cresce un'eterogeneità di artisti che spazia dai più consacrati ad altri meno conosciuti (Radiohead, Maps and Atlases, Medications, Volcano!, The Dodos, Karate, Grizzly Bear, Elbow, Morgan, Lucio Battisti).
Su questo tappeto volteggiano i testi tutti scritti dal cantante Andrea Lorenzoni, il quale, nella sua veste di poeta, si è fatto notare di recente con la raccolta di poesie “Parlo dentro”, Edizioni Prufrock spa, 2012.
I Divanofobia sono un progetto musicale ambizioso, con radici ben piantate nella scena artistica bolognese. Erano stati notati dall'ultimo Lucio Dalla prima della sua inaspettata scomparsa e hanno instaurato un rapporto speciale con il Teatro del Navile, il “teatro di Lucio”, posizionato vicino a Piazza Maggiore, sotto la casa in cui viveva Lucio Dalla, il luogo dove è avvenuto il primo incontro tra la band e il celebre cantante bolognese. In collaborazione con l'attore, regista e direttore artistico del teatro, Nino Campisi, e il musicista e talent scout Paolo Piermattei, il teatro, per volontà di Dalla, voleva diventare fucina per i nuovi musicisti bolognesi sotto lo sguardo attento di Lucio.
E mentre la Fondazione a lui ispirata - che dovrebbe prendere forma - è ancora una chimera, i Divanofobia decidono di incidere su disco ciò che era rimasto troppo tempo costretto dentro una visibilità circoscritta.
È sempre nella scena bolognese che è avvenuto l'incontro col produttore artistico Michele Postpischl, il batterista dei concittadini Ofeliadorme, con il quale la band si è rifugiata nell'agosto 2012 presso lo Soporoco Studio sulle colline bolognesi per registrare questo primo lavoro.
“I fantasmi baciali” è un titolo che nel suo significato va nella stessa direzione del nome della band. Preso da un verso della canzone Forza e sigarette esso vuole esortare ad affrontare (baciare) le nostre paure accettando anche le nostre debolezze. Ciò può anche prendere forma attraverso l'irruenza, ma anche questa è una delle strade per crescere.
Forse non è un caso che il brano posizionato centralmente nel disco sia Campo di nervi, sarebbe a dire una distesa di nervi al vento o un campo magnetico che ancora non si è in grado di gestire al meglio; uno spazio di vita in cui l'amore stride con l'industria (il ritornello dice “amore, figlio dell'industria”).
E l'amore attraversa il disco sotto varie forme ma mantenendo spesso questa cifra di stridore: ne La tua libertà ascoltiamo che c'è “qualcosa da curare”, in Forza e sigarette l'amore deve fare i conti con un coraggio che forse è rinvenibile solo nella boccata di una sigaretta, in Fidia il sentimento deve fare i conti con il suo “gorgo” e con una “via per il sempre che non c'è”.
I temi del cambiamento e del coraggio sono sottolineati subito in apertura del disco da Non farti corrompere (il singolo), brano dall'incedere narrativo (non c'è un ritornello o una strofa) in cui la forza di svincolarsi dai propri genitori o da ciò che essi possono simbolizzare è la prima chiave di accesso sacrilega al mondo Divanofobia. E la famiglia con i suoi nodi irrisolti torna ciclicamente a far capolino fra le note, ora ne La tua libertà (“sei sposata col padre”) ora in Compagna con figli. Il rapporto col trascendente e con l'onirico, invece, sembra essere strettamente legato alle visioni sapienziali destate dalle bevande: l'effetto Sorprendente del caffè e l'effetto di infinita liberazione della birra, mentre ci si rifugia ne L'eremo.
Il brano in cui risulta più evidente il legame del cantante Andrea Lorenzoni con la poesia contemporanea è probabilmente Ci-viltà, nel quale le immagini ermetiche e spiazzanti, oltre a riproporre quello stridore che come si è detto permea le emozioni di questo disco, ci fanno piombare anche nel momento storico e politico attuale in cui un'Europa, divisa, deve ancora risolvere al suo interno quelle viltà che la attraversano e che l'hanno attraversata. Ecco anche la ragione del titolo del brano: ci, particella che secondo i linguisti è un'evoluzione della parola qui, e viltà, termine che troviamo inaspettatamente all'interno di una parola tanto civile come civiltà. Dunque un brano che delinea le atmosfere di una “viltà che c'è qui”.
La canzone che chiude il disco, Fidia, è stata registrata chitarra e voce in presa diretta ed è la traccia che mostra maggiormente il lato cantautorale della band pur rivelando a ben vedere anche alcune influenze ritmiche e chitarristiche di stampo sperimentale.
I fantasmi baciali
Divanofobia
Descrizione
Credits
Band: DIVANOFOBIA
Titolo album: I FANTASMI BACIALI
Data di uscita: 10 Maggio 2013, A Buzz Supreme
Distribuzione fisica: Audioglobe
Distribuzione digitale: Digitalea/The Orchard
Promozione: A BUZZ SUPREME s.r.l. – tel: + 39 055 5276620 – mob: 346 9695929 - email: andrea@abuzzsupreme.it
Con due EP, svariati riconoscimenti (Concorso Musicale Different Music 2011, Concorso Musicale Forlì Music First 2011) ed una cinquantina di concerti alle spalle, questo è il primo LP dei Divanofobia, fondati a Bologna nel 2008.
Oltre a Lorenzoni, la formazione vede Marco Senin alla chitarra matematica e sentimentale, Marco Donelli alla chitarra aggressiva ed eterea e Paolo D'Alonzo al tocco di batteria articolato e misurato.
http://divanofobia.com/
COMMENTI