Il titolo “Lost in translation” riprende quello dell’omonimo film di Sofia Coppola con Bill Murray e Scarlett Johansson (“Lost in translation”, USA, 2003).
Il documento con cui si apre “Spingendo la notte più in là” è la registrazione della telefonata con cui alle 12.30 del 9 maggio 1978 le Brigate Rosse, nella persona di Valerio Morucci, avvisarono il Prof. Franco Tritto in quanto rappresentante della famiglia di avere ucciso l’on. Aldo Moro e indicavano dove poterne trovare il corpo. Il titolo del brano riprende quello del libro di Mario Calabresi, figlio del commissario Luigi Calabresi, ucciso alle 9.15 del 17 maggio 1972 da Leonardo Marino e Ovidio Bompressi, esponenti di Lotta Continua (“Spingendo la notte più in là. Storia della mia famiglia e di altre vittime del terrorismo”, Milano, ed. Mondatori, 2007). Parti del testo della canzone sono tratte dall’ultima lettera scritta da Aldo Moro dalla “prigione del popolo” a sua moglie Eleonora (Aldo Moro, “Lettere dalla prigionia”, Torino, ed. Einaudi – Gli struzzi, 2007)
I versi della strofa di “Suypercrazy” sono la trascrizione della risposta fornita da una persona diagnosticata come schizofrenica alla sesta serie del subtest n° 9 (riordinamento di storie figurate) della Wechsler Adult Intelligence Scale (o WAIS), il più noto test di intelligenza utilizzato in età adulta, così come è citata in "Reattivi psicodiagnostici" di D. Rapaport, M. M. Gill e Roy Shafer (Torino, ed. Bollati Borighieri, 1981). Questa parte del test intende fornire all’esaminatore informazioni, tra l’altro, circa la capacità del soggetto di anticipare gli eventi, utilizzare delle informazioni per arrivare ad un fine e la sua intelligenza sociale.
Il titolo “Sei sempre la mia gioia” riprende (sgrammaticature a parte) una scritta vergata da un anonimo su una cabina elettrica nei pressi di Ostellato (Ferrara).
E’ quella che si vede nella foto di copertina.
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