Dontmesswithjuan nel suo concept album di debutto, esplora come l’essere umano affronta il concetto di “scopo”. Il suo personaggio immaginario Juan si trova alla ricerca della felicità, l’eterna questione umana, ed ogni canzone è uno stadio che egli deve attraversare al fine di accedere al successivo. L’album è il ciclo infinito che Juan si troverà a vivere per sempre.
La felicità è infatti l’eterna questione dell’essere umano. In altri momenti storici, la sofferenza era considerata qualcosa di positivo, sopratto per ciò che concerne le arti. Oggi, sembra come se fossimo ossessionati dalla perfetta felicità in quanto obbiettivo da raggiungere, testimonianza di una vita di successo, tratto caratteristico di cui abbisognamo per poter far parte della società. Come se potessimo magicamente trovarla e mantenerla per sempre.
Questo è cosa il titolo “Juan & the Pursuit of Happiness” mette in questione. La felicità ha da sempre spinto e definito le società. È un ciclo che sembriamo destinati a rivivere ancora e ancora...
Con questo album, Dontmesswithjuan spera di offrire un sano escamotage. Un avventura di confronto, se necessario. Ma soprattutto, una vitale sensazione di non solitudine.
Dontmesswithjuan commenta: “il concetto di felicità mi ha affascinato per gli ultimi dieci anni. All’inizio sentivo di aver perso me stessa, dovevo comprendere il perchè, e così è iniziato questo magico viaggio. Perchè ci sentiamo persi? Perchè abbiamo bisogno di evadere tramite tutte queste dipendenze? Può essere che in realtà, esse non ci stiano nient’altro che allontanando sempre di più dal trovare noi stessi? Perchè viviamo in una società dove così tante persone abbisognano di pillole per poter sentire di essere adatti ad essa, per poter sentire che loro possono funzionare; per sentirsi “normali”, felici - quanto meno in apparenza - e per sentire infine che anche loro meritano di vivere? Perchè ci struggiamo alla ricerca di un unica, permanente verità, una semplice risposta, una magica ricetta? Perchè soprattutto, vogliamo eliminare il “negativo”? Perchè ristagnamo nella nostra cieca e blindata zona comfort? Questo album è la mia personale ricerca e il mio personale viaggio entro tali questioni.
È stato composto per oltre quattro anni e tre paesi, come se, ironicamente, io stessa dovessi rivivere questo album in continuazione. Ho avuto molto tempo per riflettere sul mondo, in quei lunghi viaggi in autobus, la mia attività preferita: pensare, osservare e ascoltare. Viaggiare molto mi ha mostrato che la felicità non risiede necessariamente in quello che il sistema ci insegna.
Non si trova nel possesso materiale, reputazioni deludenti o gratificazione istantanea. Mi sono di fatti trovata più volte a riscontrare una grande felicità in persone sposanti un modo di vivere prossimo allo stato di sopravvivenza. Ma cos’è la felicità in ogni caso? Ne abbiamo bisogno per sopravvivere? Può essere che fosse semplicemente li, durante tutto il percorso, e che bastasse solamente volgerle lo sguardo? A me, comprendere che la vita è difficile e utilizzare questo come punto di partenza, consapevole di non essere mai salva dall’abisso, permette di far svanire la pressione, l’aspettativa e l’illusione di ottenere la perfetta felicità, felicità pura.”
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