Giunti al loro quarto e.p. in tre anni, i Drink to Me affinano il loro indie-noise-something-rock e propongono 7 nuovi pezzi dai quali emerge la consueta varietà di scrittura unita ad una maggior compostezza formale che non appiana però l’indole (rumorosa più che) rumorista del gruppo. A livello strumentale il vecchio sintetizzatore Crumar comincia a rubare la scena alla seconda chitarra, mentre a livello (s)compositivo le ritmiche “storte e sincopate” si alternano ai battiti metronimici e la chitarra bla bla bla
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