Dryseafication

Dryseafication

Dryseas

2016 - Stoner, Rock, Alternativo

Descrizione

"The Monsters of the white desert never sleep. In the light, as in the darkest of darkness, they wander aimlessly. Their screams, full of confusion and rage, penetrate the white desert.
I hope you will never walk amidst its dunes, where from the clouds sharp stones fall and you, without shelter, will suffer their torment.
No tombstones stand in the white desert, There, they are only wandering monsters, There, they were born to be monsters."

C.Venezia/F. Masullo


Il disco inizia con "Into the white desert", una soundtrack più che una canzone, malinconica e sinistra. Il voice over (a cura di F. Masullo) ci descrive il “White desert" ed i terrificanti mostri che lo abitano.

Delicious è la seconda traccia di "Dryseafication”, potente, graffiante e sessuale. E' il desiderio di perversione e abbandono, verso qualcosa di nuovo. Dolore ed esigenza.

Le sostanze assunte e l’agitazione. E’ la sensazione di vedersi dall'esterno, senza nessun controllo sulle proprie azioni, nessuna consapevolezza. L' impossibilità di uscire da questo stato alterato è forse permanente: "I won't make it out”, la terza traccia del disco.

Too Late è lo scioglimento lento e definitivo di ogni maschera, nervosismo e lucidità. Anche l’amore è finzione.

Tutta l'agitazione di "Too late" sfocia nella quinta traccia "Rainy Day". La follia è il mezzo di trasporto, il sangue la destinazione.

Malinconica e psichedelica, "The ballad of lost reason" è connessa musicalmente a "into the white desert", è un cerchio che si chiude. Siamo nuovamente nel deserto, soli, quando ormai è tutto finito, i mostri hanno vinto. Ogni parte positiva, luminosa anche se fioca è svanita.

Non ci sono più parole da cantare o da declamare, il disco si chiude con “Dryseafication”, uno strumentale lungo dalle atmosfere pesanti, acidi ed isteriche.

Credits

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