Descrizione

Esce il 3 di Maggio, sulle piattaforme digitali e nei negozi, Storifilìa, il nuovo album del cantautore, attore e autore Orlando Manfredi, pubblicato da Unidad Mexicat - nuova incarnazione della Mexicat Records griffata Gatto Ciliegia contro il Grande Freddo - e distribuito da IRD International Distribution. 

Dopo Intimo rock (2010) a nome Duemanosinistra e la “case history” di From Orlando to Santiago (2015), che lo aveva visto protagonista di un viaggio a piedi verso Compostela per raccontare la Crisi Globale dal punto di vista di chi cammina, Orlando Manfredi in questo nuovo album alza il tiro della canzone d’autore richiamando ad essa la sua capacità di racconto, a partire dalla domanda: può ancora la canzone raccontare storie? E può raccontare il nostro tempo? Storifilìa risponde alla sfida presentandosi come un canzoniere di brani originali intorno al Presente e ai suoi temi: web e condizionamento, nuovi proletariati digitali, fine del Lavoro, surriscaldamento globale, flussi migratori etc., senza perdere la leggerezza ma assumendo a punto di partenza la deformazione narrativa del contemporaneo, il suo eterno storytelling, in cui tutti raccontano e si raccontano. 
C’è dunque l’amore per le piccole storie, connotate da accenti surreali, che illuminano qualcosa di noi tutti ma, al tempo stesso, la visione disincantata del narcisismo imperante e delle sue narrazioni più o meno tossiche. 

Esito della contaminazione tra canzone d’autore, pop, elettronica e sound design, ma connotato da un inedito equilibrio soulful, il nuovo disco di Manfredi alligna in cabina di regia un binomio artistico composto da Federico Puttilli alla produzione artistica (già con Nadar Solo e le produzioni internazionali Galapaghost e Kiol) e Igor Sciavolino agli arrangiamenti dei fiati (già con Roy Paci, Marlene Kuntz, Banda Jonica, Fabio Barovero, ChantSong Orchestra etc.), con il contributo d’autore di Matteo De Simone che si sintonizza perfettamente sul metro narrativo generale e firma insieme con Orlando uno dei pezzi più pop dell’album.


Storifilìa è un progetto sostenuto dal Centro di Cultura Popolare Michele L. Straniero FolkClub (TO).

Tracklist CD / Vinile:



1 – Storifilìa (3.15)

2 - Il Cavaliere Inesistente del Lavoro (3.52)

3 - Tum Tum (cronaca da un terremoto) (4.14)

4 - Clandestino piedibus (3.17)

5 - Infinita mia (4.05)

6 - La bolla feat. Matteo De Simone (3.27)

7- Il cuore demolitore (5.25)

8 - Vecchia come il mono (3.26)

9 - Bottleneck (5.09)

10 - Rosetta (4.29)

Tracklist Digitale:



1 - Storifilìa (3.15)

2 - Il Cavaliere Inesistente del Lavoro (3.52)

3 - Rosetta (4.29)

4 - La bolla feat. Matteo De Simone (3.27)

5 - Infinita mia (4.05)

6 - Il cuore demolitore (5.25)

7 - Vecchia come il mono (3.26)

8 - Tum Tum (cronaca da un terremoto) (4.14)

9 - Clandestino piedibus (3.17)

10 - Bottleneck (5.09)

‡ Storifilìa 

Chiamatemi Venerdì, sono nato con il racconto. Il brano d’apertura è anche un’introduzione concettuale a tutta l’opera, come un canto dal crepuscolo dei simboli e della comunità. Il suo strale è messo in bocca a Venerdì, lo straordinario alter ego di Robinson Crusoe celebrato da Daniel Defoe nel primo romanzo della storia, The Life and Strange Surprising Adventures of Robinson Crusoe del 1719. L’Altro per antonomasia, il rozzo primitivo di un mondo sciamanico che nella storie e nei racconti orali legge le mappe dei sogni, ovvero la cosmovisione agli occhi dell’uomo. E ora quest’uomo bianco mi convoca al suo banco |scuote storie come machete | leggo sogni non leggo monete. 

§ Il Cavaliere Inesistente del Lavoro

Un personaggio di calviniana memoria e leggerezza a reggere sulle spalle un tema tanto pesante come la deliberata fine del Lavoro, principio della Costituzione italiana e sistema di diritti e produttività che era parso una conquista inamovibile. Di questo cavaliere inesistente, che oggi vivacchia in una perenne rincorsa senza neanche il tempo per “pisciare i cani”, viene evocato un passato glorioso calato in un immaginario che mischia il racconto di cappa e spada, la lotta operaia e il Settimo Sigillo.

§ Tum Tum (cronache da un terremoto)

Ispirata a una vera incredibile storia avvenuta in Messico che molto ci dice sui nostri tempi e sul condizionamento cui la paura e i media massimalisti ci avvincono. In seguito ad un terribile terremoto, in un quartiere periferico di Città del Messico, viene ravvisata sotto le rovine di una palazzina la voce di un bambino ancora vivo. Il quartiere, la città, i soccorsi e insieme i media di tutto il mondo si mobilitano alla ricerca del piccolo imprigionato. Passano le ore, le ricerche e le notizie d’agenzia e, come da un risveglio allucinatorio, si constata che sotto la palazzina non c’è proprio nessuno. La canzone spinge sull’elemento paradossale (con riferimenti tecnico-narrativi al mito di Eco) e il lamento sotterraneo diventa quello di una bambina. Una specie di piccola llorona.
‡ Clandestino piedibus

Sono in marcia in ogni istante, sono principianti, dadi non vedenti, case trasparenti, sono vivi tra gli zombie, sono migranti provenienti dal corno d’Africa e dal Medio Oriente. E questa canzone racconta il sogno e il reato di Benoît Ducos, la guida alpina arrestata dalla gendarmerie francese con l’accusa di “favoreggiamento all’immigrazione clandestina”, per aver aiutato una donna incinta a valicare le Alpi.
§ Infinita mia

Il Presente è auto-drammatizzazione, esposizione personale continua, nella buona o nella cattiva sorte, come la malattia. Perché raccontarle la malattia vuol dire anche e sempre viverla in maniera differente. Una donna racconta la sua in un diario digitale, con accanto il braccio teso di un uomo che va oltre l’umano, sognando per entrambi l’ibernazione e un risveglio di guarigione . 
Questo brano è idealmente dedicato a Francesca Del Rosso, detta Wondy, e alla sua storia di coraggio, resilienza e leggerezza. E a tutte le altre. E a tutti gli altri.

§ La bolla

La scelta di una ragazzo mediamente integrato, mediamente digitalizzato, mediamente scoglionato: “uscire dalla bolla” e andarsene a cercare la vita in posti i più lontani possibile dalla “normalità”. Davanti ai suoi occhi passeranno oceani impassibili, catene montuose ignote, pastori nomadi, deserti silenti, bambini nati adulti, miseria e nobiltà. Al suo ritorno, quando gli amici, la società e la famiglia gli chiederanno di raccontare com’è andata, saprà di non poter più stare nel meccanismo della narrazione, della rappresentazione, della bolla. “Lui voleva solo vivere qualcosa di reale”. 

§ Il cuore demolitore

In epoca di surriscaldamento globale e di imperativi ecologici, un uomo non più giovane si convince (e si fa convincere ) a rinunciare per sempre all’auto: sarà il suo piccolo contributo al mondo di domani. Ma quando chiama un’officina di demolizione dall’altra parte della cornetta risponde una voce gentile che cambia completamente il suo destino.

§ Vecchia come il mono

Una giovane si aggira per le strade di una città-mondo in cerca della donna che, sola,è capace di darle amore. Non usa applicazioni per incontri occasionali ma un paio di auricolari: cerca l’Amore di chi lo canta per sempre. Una canzone sulla “retromanìa”, vera consolazione del nostro tempo. Un omaggio alle grandi voci femminili, dall’arte grande come la vita.

‡ Bottleneck

C’è uno speciale e maledetto destino nelle predestinazioni non richieste. La storia di un predestinato suo malgrado che manda in rovina la sua ricca famiglia di produttori di vino (sullo sfondo di un popolo predestinato suo malgrado che manda in rovina il proprio paese). Perchè, da qualsiasi posto arrivi, non si può chiedere a un collo di bottiglia di non suonare il blues.

‡ Rosetta

Al nome di Rosetta è rimasto cucito addosso un abito novecentesco tragico e popolare: la michetta dei poveri, la ragazza di vita assassinata dalla ligera (cantata da Nanni Svampa e i Gufi), la Rosetta dei fratelli Dardenne. Bisognava trovarle un riscatto o celebrare una nuova Rosetta, operaia nei magazzini della logistica che sogna se stessa e il suo nome a bordo di quella sonda nello spazio, in punta di cometa.

Credits

Musicisti storifiliaci:


Orlando Manfredi: voci, chitarra acustica, chitarra classica, chitarra elettrica, armonica, glockenspiel.

Federico Puttilli: chitarra elettrica, slide, lapsteel, e-bow, piano elettrico, piano, programming, synth.

Igor Sciavolino: sax tenore, sax contralto, sax sopranino, synth. suoni processati.

Stefano Micari (Duemanosinistra): basso, cori. 

Andrea “Pacia” Pagliardi (Duemanosinistra): fisarmonica, organo, piano elettrico.



§ ‡



Roberto Berger: sax baritono
Nicolò Bottasso: tromba, flicorno.

Alan Brunetta: batteria, percussioni, bidone, bottiglia.
Matteo De Simone: voce, piano.

Thomas Guiducci: banjo, banjo ukulele, dobro.

Lucia Margherita Marino: clarinetto, clarinetto basso.

Cosimo Morleo: backing voice e cori 

Franco Olivero: flauto traverso, sax soprano, duduk.

Alessio Sanfilippo: batteria, shaker.



‡§

Storifilìa © 2019


Tutte le canzoni di Orlando Manfredi, tranne La bolla di Matteo De Simone e Orlando Manfredi.

Registrazioni di Federico Puttilli presso Macello Recording di Rivoli (TO).

Mix: Federico Puttilli
Produzione artistica: Federico Puttilli
Co-produzione artistica: Igor Sciavolino e Orlando Manfredi
Arrangiamenti fiati: Igor Sciavolino
Mastering: Christian Alati presso Codhouse Studio (MI)

Design: The Connective.

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