Sergio Rubini, conterraneo dei Duocane, racconta che quando Fellini lo vide ad un provino gli disse: “Complimenti signor Rubini, lei è uno dei pochi che somiglia alle sue foto”. Pregio raro, non cercare di essere qualcos'altro. I Duocane, al loro quarto lavoro, ‘rAmen’, non vogliono apparire come non sono, e abbaiano così la loro opera più riuscita di urlata descrizione del reale. Con la consueta furia iconoclasta, alternata a ospitate e momenti più riflessivi, il cane a due teste scondinzola fedele a se stesso e amplia ulteriormente il suo territorio, urinando felice su nuovi alberi lontani. Voce dissacrante e arrabbiata dell’alternative underground italiano, ma mai estranea a dolci omaggi ad un passato mai nostalgico ma condiviso, giungono adesso alla loro prova più matura, con la bava alla bocca e le idee ben chiare.
rAmen
duocane
Descrizione
Credits
- Stefano Capozzo (basso, voce, chitarra)
- Giovanni Solazzo (batteria, percussioni, seconde voci)
Nel disco hanno collaborato:
Pino di Lenne (violino e viola)
Pierpaolo Mingolla (fisarmonica)
Gianluca Luisi (vibrafono)
Mariabruna Andriola (voce)
Gianluca Difonzo e Alessandro Vitale (sax)
Enrico Carella e Marco Fischetti (tastiera e synth)
Andrea Prevignano (elettronica)
Rec, mix e mastering a cura di Marco Fischetti (Death Star Studio).
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