Lucida
gli strumenti, tritura le influenze
musicali: il Teatro Canzone di Gaber,
l'ironia al limone di Iannacci,
l'onirismo lirico di Bersani, la
narratività semplice e piena di garbo
di Cremonini.
Raccoglie storie e ispirazioni, si sposta
dall'armadio all'altro lato della camera,
sotto il suo letto a soppalco dell'Ikea
e nasce totalmente autoprodotto: "Per
Vedere Lost", prima prova sulla lunga distanza in cui fa tuttò da sè: scrive, canta, suona tutto il
necessario (chitarra, percussioni, basso, sintetizzatore, piano), ricercando atmosfere volutamente
intime e low-fi. La quotidianità raccontata seguendo cambiamenti e migrazioni, l'amore ai tempi
dell'Università, le relazioni precarie in cui ci si avvicina lentamente cercando in tasca un decalogo
delle istruzioni, le serate felici fra i colori delle feste Erasmus, gli Spoiler di Lost, l'omaggio ad
Albanese e al suo uomo d'acqua dolce. Sentirsi persi, con pezzetti di cuore dispersi per Milano,
l'esatto contr…
COMMENTI