Mentre completa i suoi studi in ragioneria, inizia a suonare la chitarra accompagnando alcune orchestre ed esibendosi come musicista in qualche locale della capitale; il debutto come cantante arriva nel 1956, quando Edoardo Vianello si presenta in pubblico, in occasione di uno spettacolo allestito dagli alunni della sua scuola - l'Istituto di ragioneria Leonardo da Vinci - al "Teatro Olimpico" di Roma (allora "Teatro Flaminio"). Facendo il verso al leggendario gruppo gospel americano "Golden Gate Quartet", Edoardo si esibisce, insieme ad un quartetto interpretando il brano "Jerico" ed una canzone dell'ancora poco conosciuto Domenico Modugno, "Musetto" (presentata da Gianni Marzocchi al Festival di Sanremo dello stesso anno e resa celebre poi dal Quartetto Cetra).
Successivamente si dedica all'attività di attore e cantante lavorando nella compagnia di Lina Volonghi, Alberto Lionello e Lauretta Masiero (il capocomico è Lucio Ardenti), in due lavori teatrali intitolati "Mare e Whisky" (di Guido Rocca) e "Il Lieto Fine" (di Luciano Salce), con musiche di Piero Umiliani e Ennio Morricone.
In una delle serate in cui canta per locali viene notato da un funzionario della casa discografica RCA, ed in breve ottiene un contratto che gli consente di pubblicare nel 1959 il suo primo 45 giri, "Ma guardatela". Pochi mesi dopo esce "Siamo due esquimesi", ispirata al film "Ombre bianche": quest'ultima è la prima canzone in cui Vianello si fa accompagnare dai Flippersche oltre ad essere uno dei due suoi complessi di accompagnamento (l'altro sono i Discepoli) inciderà anche alcuni 45 giri per conto proprio.
Nel 1961 partecipa per la prima volta al Festival di Sanremo con "Che freddo!", incisa anche da Mina, Sergio Bruni, Claudio Villa e Sergio Endrigo. La canzone non riscuote un grande successo, ma gli permette comunque di farsi conoscere dal grande pubblico. Nello stesso anno ottiene il suo primo grande successo: "Il capello", presentata in televisione nel corso di uno spettacolo con Don Lurio e le Gemelle Kessler, entra in classifica diventando uno dei dischi più venduti dell'anno, sia per la musica orecchiabile sia per il testo.
Nell'estate del 1962 incide "Pinne fucile e occhiali", che diventa il suo disco più venduto: si tratta di un cha cha cha in cui l'arrangiamento di Ennio Morricone introduce rumori di suoni acquatici, stacchi e incisi. Sul retro il disco contiene un altro brano, "Guarda come dondolo", che diventa anch'esso un evergreen, pur essendo un lato B, segno del successo di questo 45 giri; tutti e due i brani vengono inseriti nella colonna sonora del film "Il sorpasso" di Dino Risi.
Molte delle canzoni successive di Vianello diventeranno dei tormentoni: al ritmo di twist, surf, hully gully e cha cha cha, i suoi brani vengono diffusi sulle spiagge e nei bar attraverso i juke-box, come "I Watussi" e "Abbronzatissima" (1963), "Tremarella", "Hully gully in dieci" (1964), e "Il peperone" (1965), tutti brani ritmati e di grandissimo successo commerciale.
Accanto al genere spensierato e ballabile, Vianello produce anche brani più intimisti, quali "Umilmente ti chiedo perdono" (su testo di Gianni Musy), "O mio Signore" (su testo di Mogol), "Da molto lontano" (in cui debutta come autore del testo Franco Califano), "Parlami di te", "Nasce una vita". Le due ultime canzoni citate vengono presentate al Festival di Sanremo rispettivamente nel 1966 e nel 1967: con i loro flop di vendite segnano l'inizio di un momento difficile per Edoardo Vianello, che non riscuote più il successo dei cinque anni precedenti.
Nel 1966 subisce inoltre un grave incidente automobilistico che gli impedisce di promuovere il singolo "Carta vetrata" (con testo di Franco Califano) pubblicato per l'estate e che non ripete le vendite consuete.
Le cose vanno meglio nella vita privata: nel 1967 sposa la cantante Wilma Goich e diventa padre di una bambina, Susanna. Insieme alla moglie e a Franco Califano fonda la casa discografica Apollo, nel 1969, con la quale lancia i "Ricchi e Poveri" (saranno a Sanremo con "La prima cosa bella" nel 1970 e "Che sarà" nel 1971), Amedeo Minghi e Renato Zero.
Negli anni Settanta assieme alla moglie Wilma Goich forma il duo musicale "I Vianella". Riscuotono grande successo con "Semo gente de borgata" (scritto da Franco Califano, il brano è terzo al "Disco per l'estate"), "Vojo er canto de 'na canzone", "Tu padre co' tu madre", "Lella", "Fijo mio" e "Canto d'amore di Homeide".
In seguito si separa da Wilma Goich e riprende la carriera solista. La sua partecipazione come interprete di se stesso al film "Sapore di mare" di Carlo Vanzina lo riporta alla ribalta. È presente negli anni Ottanta e Novanta nei più importanti programmi televisivi.
Vince nel 1991 il Telegatto con la canzone "Abbronzatissima", la più votata al programma televisivo "Una rotonda sul mare". Nel 2005 è tra i concorrenti del reality di show di raiuno Il Ristorante.
Nel maggio del 2008 è eletto presidente dell'Imaie (Istituto preposto alla tutela dei diritti degli artisti, interpreti ed esecutori di opere musicali, cinematografiche, drammatiche, letterarie e audiovisive).
Oltre mezzo secolo di carriera e una lunga schiera di tormentoni estivi al top delle classifiche della musica leggera italiana non hanno scalfito l'immagine di Edoardo Vianello arrivato a 70 anni di vita continua a cantare dal vivo le sue canzoni con grande entusiasmo.
Nell'estate 2008 pubblica il suo ultimo disco "Replay, l'altra mia estate": la copertina viene realizzata dall'artista Pablo Echaurren, pittore, scultore, romanziere, autore di fumetti di "avanguardia" e tra i principali esperti italiani di Futurismo, che nella copertina sintetizza in un disegno tutta la carriera di Vianello.
"Abbronzatissima", "I Watussi", "La partita di pallone", "Guarda come dondolo", "Pinne fucile ed occhiali" sono alcuni dei titoli dei suoi brani più noti: la SIAE ha stimato che le canzoni di Edoardo Vianello (fino al 2007) abbiano superato la soglia delle 50 milioni di copie vendute.
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L'articolo Biografia Edoardo Vianello di Edoardo Vianello è apparso su Rockit.it il 2015-06-10 11:44:38